ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13388

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 633 del 07/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIVATI GIUSEPPE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 07/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 07/06/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 07/06/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 07/06/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 07/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13388
presentato da
CIVATI Giuseppe
testo di
Martedì 7 giugno 2016, seduta n. 633

   CIVATI, BRIGNONE, ANDREA MAESTRI, PASTORINO e MATARRELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la Nuova Siet, con sede a Taranto, è una società d trasporti che si occupava, dal 1971, di lavori di movimentazione stradale e dei trasporti per conto dell'Italsider;
   nel febbraio del 1999, il gruppo Riva proprietaria dell'Ilva di Taranto acquisì tutti i beni aziendali e il trasferimento di circa 300 lavoratori della società Nuova Siet;
   contestualmente, il gruppo Riva toglieva alla Nuova Siet tutti gli appalti, costringendola quindi a cedere all'Ilva stessa tutti i beni aziendali e i macchinari;
   inoltre, procedeva con i licenziamenti di tutti i 300 lavoratori per riassumerli il giorno successivo nella nuova azienda, che nel frattempo diventava «interna» all'Ilva;
   il gruppo Riva proponeva ai lavoratori della Nuova Siet di rientrare azienda sulla base di nuovi contratti al ribasso rispetto a quelli precedenti fino a riduzione di salari del 50 per cento costringendoli ad accettare condizioni estremamente inique, dequalificando le mansioni esercitate sino all'acquisizione dell'azienda, richiedendo comunque che svolgessero le stesse attività svolte prima dell'assorbimento e quindi non riconoscendo loro lo status giuridico che avevano maturato fino a quel momento;
   di fatto, anche secondo accordi sindacali, i lavoratori dovevano passare direttamente alla nuova azienda, continuando a percepire lo stesso compenso che percepivano prima dell'assorbimento nel gruppo Ilva;
   considerate le condizioni prospettate dal gruppo Riva ai lavoratori della Nuova Siet, veniva presentato un esposto da parte dello SLAI Cobas presso la procura della Repubblica di Taranto;
   la procura di Taranto pertanto a seguito delle indagini rinviava a giudizio – accusati di truffa ai danni dell'Inps, estorsione e tentata estorsione nei confronti dei dipendenti dell'azienda che nel 1999 passò al gruppo siderurgico – il gruppo Riva e il 20 marzo 2007 in primo grado il tribunale di Taranto, giudice Annamaria La Stella, condannava a quattro anni di reclusione il presidente del gruppo Riva, Emilio Riva, e suo figlio Claudio, a tre anni;
   i condannati nell'anno 2009 ricorrevano poi in corte d'appello ottenendo la sentenza di assoluzione;
   nell'anno 2011, la seconda sezione penale della Corte di Cassazione di Roma annullava senza rinvio la sentenza di assoluzione della corte d'appello nei confronti di Emilio e Claudio Riva, accusati di truffa ai danni dell'Inps, estorsione e tentata estorsione nei confronti dei dipendenti dell'ex azienda Nuova Siet;
   i giudici, decretando la prescrizione del reato (riqualificato in truffa aggravata e continuata), hanno al contempo riconosciuto il diritto dei lavoratori al risarcimento del danno e hanno rimesso gli atti al giudice del lavoro;
   poiché il gruppo Riva si faceva riconoscere i benefici contributivi previsti per le aziende che assumono lavoratori in lista di mobilità e contrariamente otteneva dai lavoratori le stesse prestazioni pagandole di meno, l'Inps si costituiva parte civile;
   per effetto della sentenza della Corte di Cassazione all'Inps veniva riconosciuto il danno della mancata contribuzione previdenziale e di conseguenza l'istituto avrebbe emesso cartelle esattoriali per diversi milioni di euro nei confronti del gruppo Ilva –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa;
   se sia possibile adottare iniziative per quanto di competenza, affinché l'INPS – nelle more del recupero dei contributi previdenziali richiesti mediante le cartelle esattoriali nei confronti del gruppo Riva – possa imputare e riconoscere, ai lavoratori della Nuova Siet coinvolti, i contributi previdenziali mai versati dal gruppo Riva;
   se non ritengano necessario e urgente adottare opportune iniziative, per quanto di competenza, affinché i lavoratori della Nuova Siet possano vedersi garantita l'indennità di pensione – anche con eventuali deroghe all'attuale normativa vigente, la cosiddetta «legge Fornero» – consentendo così agli stessi una condizione migliorativa dopo anni di battaglie giudiziarie, ancora non concluse, per vedersi riconosciuti i propri diritti dopo aver adempiuto i propri doveri con una vita dedicata al lavoro.
(4-13388)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

riduzione dei salari