ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13332

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 632 del 26/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 26/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13332
presentato da
BUSTO Mirko
testo di
Giovedì 26 maggio 2016, seduta n. 632

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI, VIGNAROLI, PARENTELA, GAGNARLI, MASSIMILIANO BERNINI e LUPO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'olio di palma, ricavato dai frutti della palma da olio coltivati nelle zone tropicali dell'Africa, del sud est asiatico e dell'America Latina, viene largamente utilizzato nell'industria alimentare, come olio di palma raffinato, risultato di meccanismi che consentono di convertirlo in forma liquida come: il «bifrazionamento» e la «raffinazione» e come olio di palmisto. Risulta essere un prodotto altamente versatile, privo di colore, sapore nonché altamente digeribile ed in grado di conferire cremosità e croccantezza tanto da essere ampliamente utilizzato nella preparazione di cibi confezionati come biscotti, merendine, gelati, cioccolato e cioccolato spalmabile, zuppe già pronte e altro;
   un numero crescente di studi scientifici avverte sui rischi dell'olio di palma per la salute umana: tra cui uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità teso a specificare come i principali acidi grassi (come acidi grassi saturi, l'acido miristico e l'acido palmitico) comportino un aumento del livello di colesterolo nel sangue, favorendo malattie cardiovascolari, uno studio del Center for Science in the Public Interest (CSPI) a conferma del fatto che l'olio di palma aumenta i fattori di rischio cardiovascolare poiché l'acido palmitico è uno dei grassi saturi che più aumenta il rischio di coronaropatie, uno studio dell’American Heart Association che consiglia di limitarne l'uso per le persone che devono ridurre il livello di colesterolo ed uno studio condotto da Francesco Giorgino, direttore del dipartimento endocrinologia dell'università di Bari, in collaborazione con le università di Pisa e di Padova, che stabilisce come il palmitato, acido grasso presente anche nell'olio di palma, attivi la proteina «p66shc», principale responsabile della morte delle cellule che producono l'insulina, causando il diabete mellito;
   le fasce di età più basse risulterebbero maggiormente esposte al consumo di olio di palma, presente nella maggior parte dei prodotti di consumo infantile e adolescenziale, come emerge dalla lettura del parere dell'Istituto superiore di sanità del 19 febbraio 2016 sul consumo di acidi grassi saturi nei bambini tra i 3 e i 10 anni, tale da essere superiore ai limiti sanitari consigliati;
   il 3 maggio 2016 l'Efsa (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha pubblicato il rapporto scientifico sui «Contaminanti da processo in oli vegetali e alimenti» in cui si evidenzia la problematicità di 3 sostanze presenti nell'olio di palma, glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2- MCPD) e loro esteri, risultanti dalla raffinazione ad alte temperature (circa 200o C) adoperata per la produzione dell'olio di palma. Particolarmente preoccupante la genotossicità e cancerogenicità del glicidolo, a fronte della quale, secondo la dottoressa Helle Knutsen, a capo della ricerca dell'EFSA, non è stato possibile determinare una soglia di sicurezza accettabile evidenziando che «l'esposizione ai GE dei bambini che consumino esclusivamente alimenti per lattanti costituisce motivo di particolare preoccupazione, in quanto è fino a dieci volte quella che sarebbero considerata di lieve preoccupazione per la salute pubblica». Analoga preoccupazione sussiste per il 3-MCPD, la cui soglia di assunzione fissata, a 0,8 mg per kg di peso corporeo, risulta essere completamente disattesa e per il 2-MCPD, per il quale non sussistono evidenze sufficienti a stabilirne una soglia di sicurezza in termini sanitari;
   emerge la pericolosità dei contaminanti contenuti nell'olio di palma raffinato come probabili cancerogeni umani, tali da raccomandare un monitoraggio degli olii e grassi vegetali, come su indicazione della Commissione europea nella raccomandazione del 10 settembre 2016;
   i contaminanti individuati dall'EFSA, presenti in tutto l'olio raffinato proprio a causa dei processi produttivi, erano già noti da tempo tanto che gli esteri di MCPD negli alimenti trasformati erano stati descritti nel 2004 in uno studio dell'università di Praga e tra il 2007 e il 2008 il Centro per la sicurezza alimentare di Stoccarda (CVUA) aveva analizzato la presenza di 3-mpcd in 400 grassi animali e cibi che li contengono rilevandone livelli significativi nei prodotti contenenti olio di palma raffinato. La stessa Nestlè nella presentazione resa dal suo ricercatore, dottor Richard Stadler durante un convegno a Praga ad aprile del 2009, dava atto che già nel 2007 l'Autorità tedesca per la sicurezza alimentare aveva evidenziato la necessità di ridurre i livelli dei contaminanti cancerogeni negli alimenti e nelle formule di proseguimento per lattanti e, per voce del dottor Walburga Seefelder, nel convegno organizzato da ILSI (centro di ricerca brussellese) a febbraio 2009 – ribadiva che gli olii di semi contenevano un ammontare significativamente inferiore di 3-MCPD e 2-MCPD rispetto all'olio di palma;
   l'Italia importa 77.000 tonnellate di olio di palma per uso alimentare, come emerge dal Food Balance Sheet della Food Agricolture Agency (FAO) del 2011 evidenziando un incremento rispetto agli anni precedenti: 40.000 tonnellate/anno nel periodo 2005-2008 a 75.000 nel 2009 e 76.000 nel 2010;
   si registra la possibile appartenenza dell'olio di palma alla categoria dei « novel food», nuovi alimenti o nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dal regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 gennaio 1997 sui nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari non consumati in misura significativa all'interno dell'Unione europea prima del 15 maggio 1997, data di entrata in vigore del regolamento medesimo e sui quali si predispone la necessità di accertarne come da regolamento la sicurezza, anche se gli alimenti e/o ingredienti alimentari risultassero già in commercio al di fuori dell'Unione europea prima di tale data tramite autorizzazione dell'EFSA e previa valutazione di uno Stato membro –:
   secondo quali valutazioni e relative autorizzazioni il Ministero della salute consenta la commercializzazione di tale sostanza e dei prodotti che la contengono;
   se non si ritenga l'allarme contenuto nella recente valutazione dell'EFSA un'indicazione sufficiente per assumere iniziative per assumere iniziative per una immediata sospensione dell'autorizzazione sanitaria dell'olio di palma;
   quali iniziative il Governo intenda adottare nell'identificazione e nella gestione del rischio (4-13332)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

olio vegetale

sicurezza alimentare

rischio sanitario