ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12931

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 611 del 21/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 21/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/04/2016
Stato iter:
30/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/06/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 08/06/2016

SOLLECITO IL 23/09/2016

SOLLECITO IL 23/02/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/06/2017

CONCLUSO IL 30/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12931
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Giovedì 21 aprile 2016, seduta n. 611

   PASTORELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il sistema idroviario padano—veneto è stato inserito tra i grandi progetti di interesse comunitario per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti;
   nel settore della navigazione interna, il sistema idroviario padano-veneto la cui rete infrastrutturale, ben radicata all'interno del contesto economico-produttivo del territorio lombardo, rappresenta più del 60 per cento dell’export italiano con quasi 200 milioni di euro di valore e consentirebbe di prefigurare una domanda potenziale annua di trasporto che potrebbe raggiungere 20 milioni di tonnellate;
   la legge n. 380 del 1990 riconosceva al sistema idroviario padano-veneto un preminente interesse nazionale tanto da inserirlo all'interno del piano generale dei trasporti. Tale rilevanza è giustificata anche dalla reale possibilità di integrazione dell'idrovia con l'Adriatico, per la realizzazione di una rete non limitata al fiume e ai canali dell'entroterra, ma estesa alle linee marittime adriatiche e mediterranee. La stessa legge assegna al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la sua realizzazione, tramite la definizione di procedure particolari per la formazione del suo piano di attuazione al quale parteciparono le Regioni interessate;
   il tracciato del sistema idroviario padano-veneto è stato poi approvato, assieme al piano poliennale della sua attuazione, con decreto del Ministro dei trasporti del 25 giugno 1992, e comprende le seguenti tratte: Po da Casal Monferrato a foce del Ticino (chilometri 65); Po da foce del Ticino al mare (389); fiume Ticino da Pavia alla confluenza con il Po (7); fiume Mincio da Mantova alla confluenza con il Po (chilometri 21); canale Po-Brondolo (Chioggia) (19); idrovia Fissero-Tartaro-Bianco-Po di levante (chilometri 135); idrovia Litoranea veneta: da Portegrandi a foce dell'Isonzo (chilometri 130); canale Milano-Cremona (66,5); idrovia Ferrara-Ravenna («Ferrarese estesa», 87 chilometri); canale Padova-Venezia (28);
   il sistema è parte integrante del sistema nazionale integrato dei trasporti (SINT) e, con il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, la sua gestione viene conferita alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto;
   le principali fonti di finanziamento a cui attingono le regioni per la realizzazione e per il potenziamento di opere infrastrutturali relative all'adeguamento dei canali navigabili, delle relative sponde, delle conche di navigazione e degli approdi e dei piazzali destinati alla movimentazione delle merci e, in generale, del sistema idroviario esistente, che consente la navigazione di chiatte di quinta classe europea come previsto dalla CEMT (Commissione europea tra i Ministeri dei trasporti), fanno riferimento alle leggi n. 194 e n. 413 del 1998 e alla legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria per il 2004);
   il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva inoltre nominato un comitato tecnico-economico per il coordinamento degli studi di fattibilità per la realizzazione del succitato sistema idroviario e per la progettazione di tratte funzionali che avrebbero garantito una prima funzionalità di tale sistema;
   nel protocollo d'intesa firmato tra le regioni interessate ed il Ministero dei trasporti, nel 1999, si rileva, inoltre, vista l'importanza sul piano della forte coesione interregionale del progetto innovativo di tale sistema idroviario integrato con il sistema del corridoio Adriatico, che il Ministero avrebbe provveduto non solo alla definizione e localizzazione degli interventi ma anche alla ripartizione delle risorse;
   a distanza di quasi vent'anni dal primo stanziamento di risorse si è svolto il 15 marzo 2016, presso la sede del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un incontro tra le regioni interessate ed i funzionari preposti alla realizzazione di tale sistema per discutere delle criticità emerse in questo periodo;
   innanzitutto, si è riflettuto sulla necessità di una verifica, e di una ricognizione/aggiornamento delle mappe riguardanti il tracciato e sulla necessità di una rivisitazione, da parte delle regioni coinvolte, al fine di meglio identificare i tracciati e i porti;
   a tal proposito, sono state evidenziate le criticità che interessano il tratto della laguna veneta, dei suoi canali e di quelli ad uso promiscuo con particolare riguardo alle infrastrutture da realizzare e ai requisiti tecnici delle navi;
   si è dunque convenuto di procedere, d'intesa con le regioni, ad un aggiornamento e ad una verifica del tracciato e dei porti di importanza internazionale rispetto alle norme statali e comunitarie di riferimento;
   neanche dal punto di vista delle risorse ancora a disposizione si ha, a distanza di tempo, un quadro aggiornato sia per quanto riguarda le opere ancora da realizzare sia per quanto concerne la suddivisione tra le regioni –:
   quali iniziative il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere al fine di verificare la disponibilità residua degli stanziamenti complessivi previsti per la realizzazione del sistema in questione e quale sia la disponibilità suddivisa per regione, anche alla luce della ricostruzione dello stato dell'arte dell'opera come esposto in premessa. (4-12931)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 30 giugno 2017
nell'allegato B della seduta n. 824
4-12931
presentata da
PASTORELLI Oreste

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta, sulla base delle informazioni trasmesse dalla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne di questo Ministero.
  Gli interventi per la realizzazione del Sistema idroviario padano-veneto (regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Magistrato del Po) sono stati finanziati dalle seguenti leggi:
   legge n. 380 del 1990 – 130 miliardi di lire pari a 67.139.396,88 euro;
   legge n. 194 del 1998 – 79,7 miliardi di lire pari a 41.161.614,87 euro.

  I fondi (60.941.914,09 euro) sono stati totalmente impegnati e versati in appositi conti speciali vincolati istituiti presso la tesoreria centrale per essere utilizzati dietro presentazione da parte delle regioni di documentazione attestante lo stato di avanzamento lavori e i relativi titoli di spesa.
  Durante l'anno 2006 la somma di 23.402.757,92 euro è stata oggetto di pignoramenti e prelievi per far fronte a situazioni debitorie maturate nell'ambito di altri dipartimenti e derivanti da provvedimenti giurisdizionali e da lodi arbitrali aventi efficacia esecutiva.
  Per bloccare tale emorragia di risorse i competenti uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel mese di aprile 2006, hanno chiesto ed ottenuto che l'Igepa (Ministero dell'economia) disponesse la modifica della denominazione dei conti mediante l'eliminazione del riferimento ai Ministero delle infrastrutture e l'intestazione alle singole regioni beneficiarie dei seguenti conti ed ha ripetutamente richiesto senza esito, all'ispettorato generale del bilancio il reintegro delle somme distratte.
  Per facilitare fa situazione contabile i totali delle due leggi di riferimento sono stati unificati.
  La regione Lombardia ha richiesto in data 29 gennaio 2016 lo svincolo della somma di 502,018,72 euro, ma non avendo prodotto l'idonea documentazione attestante lo stato di avanzamento dei lavori ed il relativo fatturato non è stato possibile procedere all'erogazione della somma richiesta.
  La situazione contabile attuale dei fondi depositati presso c/speciali della Banca d'Italia si può così riassumere:

.

  Sono stati autorizzati al fine del risanamento del sistema idroviario padano veneto i seguenti ulteriori finanziamenti.
  Legge n. 413 del 1998: 309,874,125,00 euro (600 miliardi di lire) in limiti d'impegno.
  L'articolo 11 della legge n. 413 del 1998 ha autorizzato per gli interventi finalizzati al risanamento del sistema idroviario padano-veneto limiti di impegno per 40 miliardi di lire (pari a 20.658,275 euro) per 15 anni a partire dall'anno 2000.
  A causa del mancato utilizzo, gli stanziamenti relativi agli anni 2000 e 2001, ai sensi dell'articolo 54, comma 16, della legge n. 449 del 1997, sono stati rinviati agli esercizi terminali (2015-2016).
  Sulla base di quanto deciso con deliberazione n. 4 del 2002 del 20 novembre 2002 dall'intesa interregionale fra le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte per l'esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate, in data 20 dicembre 2002, è stato emanato il decreto ministeriale di localizzazione degli interventi da realizzare e di ripartizione delle risorse tra le regioni interessate. Con decreto ministeriale del 15 luglio 2004 sono stati rilocalizzati parte degli interventi della regione Lombardia con la seguente tabella:

   

.

  L'emanazione del primo provvedimento ha consentito di impegnare, con decreto dirigenziale n. 239/01 del 30 dicembre 2002, i fondi stanziati dalla legge n. 413 del 1998 (esercizi finanziari 2002-2016) entro i termini previsti dall'articolo 7 del decreto-legge 6 settembre 2002, n. 194, convertito dalla legge 31 ottobre 2002, n. 246.
  Tali fondi inizialmente gravavano sul capitolo di spesa 7799. Dal 2006 gravano sul capitolo di spesa 7700 articolato su tre piani gestionali. Successivamente le regioni hanno contratto mutui con istituti di credito ai quali vengono rimborsate con cadenza semestrale rate comprensive di quota capitale ed interessi sulla base dei relativi piani di ammortamento.
  Nel 2006 la Cassa depositi e prestiti, ha rinegoziato il mutuo contratto con la regione Emilia Romagna con il Ministero delle finanze, riducendo l'importo della rata e raddoppiando il periodo di rimborso facendo ascendere il fabbisogno annuale a 16.572.932,74 euro fino al 2016.
  La legge n. 388 del 2000 – 38.734.275,00 euro (75 miliardi di lire) in limiti d'impegno è nata per il superamento dell'Isola Serafini regione Emilia Romagna, ma nell'anno finanziario 2006 per errore materiale da parte del Mef sono state invertiti i piani gestionali e poi per porre rimedio sono state invertite le leggi di riferimento in quanto non è stato più possibile tornare alla situazione iniziale.
  Le rate di mutuo riferite alla legge n. 388 del 2000 riguardanti la regione Veneto si sono estinte al 31 dicembre 2016.
  Durante l'anno finanziario 2012 sono stati rimodulati gli impegni dei mutui rinegoziati.
  Attualmente (anno 2017) il fabbisogno annuale per quanto riguarda il capitolo 7700 denominato «spese per il sistema idroviario padano veneto» piani gestionali 1, 2 e 3 ammonta a 33.705.876 euro.
  La situazione contabile attuale, quindi, dei fondi stanziati sul capitolo di bilancio 7700 – P.G. 2 si può così riassumere:

   Legge n. 413 del 1998

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  Su questa legge a fronte di 281,575.020 euro totali assegnati sono stati rimborsati 64,470.511,52 euro. La differenza ancora da erogare è pari a 117.104.508,5 euro.
  Legge n. 388 del 2000 – la situazione contabile attuale dei fondi stanziati sul capitolo di bilancio 7700 – P.G. 1 si può così riassumere al 31 dicembre 2016.

   

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  Tutte le risorse sono state pagate.
  Legge n. 350 del 2003 – 309.874.125,00 euro in limiti d'impegno.
  Con ulteriore finanziamento dell'articolo 11 della legge n. 413 del 1998, sono stati da ultimo previsti dalla legge n. 350 del 2003 (finanziaria 2004) 300 milioni di euro in limiti d'impegno per 20.000.000 di euro/anno per quindici anni a decorrere dal 2005: essendo un rifinanziamento, tali fondi non potranno che seguire le finalità e le procedure della legge n. 413 del 1998.
  Pertanto, ai sensi del menzionato articolo 11, con decreto ministeriale 11 febbraio 2005, registrato dalla Corte dei conti in data 26 aprile 2005, le opere da realizzare sono state definite e localizzate in un accordo con le indicazioni espresse dall'intesa interregionale nella delibera n. 7 del 2004 ed è stata effettuata la ripartizione delle risorse tra le regioni interessate.

  

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  Con D.D. DEM1/62 del 25 maggio 2005 le somme in questione sono state completamente impegnate per gli A.F. 2005-2019.
  La situazione contabile attuale dei fondi stanziati sul capitolo di bilancio 7700 – P.G. 3 si può così riassumere:

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  Su questa legge a fronte di 300.000.000,00 euro totali assegnati sono stati rimborsati 220.000.000 euro. La differenza ancora da erogare è pari ad 80.000.000 euro.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasportiRiccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pianificazione dei trasporti

politica dei trasporti

progetto d'interesse comunitario