ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12917

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 610 del 20/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12917
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 20 aprile 2016, seduta n. 610

   NESCI e PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 24 febbraio 2016 il commissario ad acta per l'attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale calabrese, Massimo Scura, adottava, con il sub-commissario Andrea Urbani, due decreti, il numero 26 e il numero 27, aventi per oggetto la «Definizione del livello massimo di finanziamento per l'anno 2016 alle strutture erogatrici di prestazioni di assistenza ospedaliera con oneri a carico del SSR»;
   è bene ricordare che i due decreti, oltre a fissare i criteri di assegnazione dei fondi per le strutture erogatrici di prestazioni di assistenza ospedaliera relativamente all'anno 2016, hanno integrato e modificato il precedente decreto n. 80 del 6 luglio 2015, riguardante la «Determinazione tetti di spesa per l'acquisto da soggetti privati accreditati di prestazioni di assistenza ospedaliera anno 2015»;
   preme ricordare che il succitato decreto n. 80 del 2015 è stato oggetto di numerosi ricorsi al Tar, che si è pronunciato a favore delle cliniche private ricorrenti, sospendendo il suddetto e, dunque, lo schema di erogazione dei fondi;
   anche l'interrogante si è occupata del decreto n. 80 del 2015, rivolgendo ai Ministeri vigilanti e alla Presidenza del Consiglio due interrogazioni parlamentari (interrogazioni a risposta scritta n. 4-09846 e n. 4-10786), tuttora senza risposta;
   nei suddetti atti si rilevava, tra le altre cose, la mancanza di trasparenza e la scelta di dubbia legittimità della struttura commissariale nell'assegnazione dei fondi, che aveva premiato soprattutto due strutture private dell'Asp di Cosenza appartenenti allo stesso proprietario, la famiglia Greco, che si è visto assegnare da solo il 20 per cento del fondo complessivo da redistribuire nella provincia d Cosenza, per un valore pari a circa tredici milioni e quattrocentomila euro;
   secondo quanto si legge su « Il Quotidiano del Sud» del 2 marzo 2016, l'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e l'Anisap (Federazione nazionale delle associazioni regionali o interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) sarebbero intenzionate a presentare nuovo ricorso al Tar Calabria in merito ai criteri dei tetti dei budget assegnati con i ricordati decreti n. 26 e 27 del 24 febbraio 2016;
   stando a quanto riportato nell'articolo a firma Adriano Mollo, «Aiop e Anisap si preparano a una grande mobilitazione generale per metà mese a Catanzaro alla quale aderiranno anche le Rsa, penalizzate dal Dca n. 26 e in stato di agitazione da tempo perché rivendicano circa 50 milioni di crediti dalla Regione e per il 2016 costretti a ridurre le attività di almeno il 10 per cento con conseguente taglio del personale»;
   sempre nel succitato articolo si legge ancora: «ciò che si registra nella sanità è paese: da due anni la struttura commissariale non funge più da organo istituzionale di governo dei processi, ma da organo politico clientelare per favorire, a turno, alcune strutture vicine ad apparati del Pd ed Ncd [...] Vicende che sarebbero gravi se sfuggissero alla magistratura», tanto che alcune strutture private starebbero pensando di presentare un esposto anche in procura;
   tali ultime ricostruzioni giornalistiche rappresentano un quadro di estrema gravità e, a parere dell'interrogante, ne andrebbe approfondito il contenuto anche per individuare eventuali responsabilità penali e contabili e per impedire che il rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, come detto altre volte, sia un'occasione per clientelismo politico volto a produrre consensi elettorali e vantaggi economici illegittimi;
   l’«attività di demolizione» si starebbe concentrando soprattutto su Crotone, con il gruppo Marrelli messo alle strette con tagli a CalabroDental per il 2016 e il diniego al rilascio dell'autorizzazione sanitaria alla Marrelli Hospital con tesi a parere dell'interrogante pretestuose, nonostante il decreto n. 9 del 2015 certifichi che ci sono ben 99 posti letto non assegnati;
   ancora nell'articolo di Adriano Mollo si legge che l'operazione della struttura commissariale «è stata di cristallizzare i favori e procedere nei favoritismi»;
   il decreto n. 27 stabilisce che il 5 per cento del fondo debba essere destinato alle strutture più performanti secondo le seguenti modalità: il 60 per cento di questa fetta è erogato a quelle strutture che riducono la mobilità passiva, il 20 per cento secondo il canone della «appropriatezza organizzativa» e l'altro 20 per cento per sussidiarietà del privato verso il pubblico;
   a conti fatti, tuttavia, quanto sopra non avviene, secondo la fonte giornalistica succitata;
   difatti, la clinica, «Santa Rita» di Cirò Marina, ad esempio, da due anni produce un extra-budget pari al 50 per cento dello stesso fondo assegnatole «ma per il 2015 si è visto rettificare il tetto per soli 50 mila euro»;
   appare ancora più clamoroso quanto accaduto per la clinica «Sant'Anna» di Crotone, «centro di eccellenza nel Sud Italia per la neuroriabilitazione spinale, con una mobilità attiva del 10 per cento (1,5 milioni) e addirittura anche estera», che ha subito un taglio di 500 mila euro sul 2015 perché non è stato riconosciuto il codice 56 («recupero e riabilitazione funzionale»), codice invece riconosciuto nel 2015 alla clinica «Madonna della Catena» di Cosenza (struttura di cui è proprietaria la già citata famiglia Greco) e che le ha permesso «un aumento di budget di 2 milioni e un aumento di 23 posti letto [...] e altri Scura ha dichiarato in una riunione di volerne assegnare»;
   altro paradosso a Cosenza, ha scritto il giornalista Mollo, con la «Villa del Sole» che effettua il 55 per cento di interventi chirurgici di urologia (anche tumorali) «pari allo stesso numero di tutte le strutture pubbliche della provincia» e con il numero più alto di interventi per la tiroide, che subisce un taglio di 150 mila euro;
   di contro la clinica «Tricarico» di Belvedere riuscirà a recuperare 200 mila euro «solo perché è stata riconosciuta la funzione di pronto soccorso con 680 mila euro in più» –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti;
   se non ritengano opportuno, per quanto riassunto in premessa, disporre con urgenza una compiuta disamina, in sede di verifica, in ordine ai decreti commissariali n. 26 del 2016 e n. 27 del 2016, volta a una ripartizione razionale delle risorse a garanzia del diritto fondamentale alla salute e del buon funzionamento del servizio sanitario. (4-12917)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

spese sanitarie

servizio sanitario