ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 608 del 18/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12879
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Lunedì 18 aprile 2016, seduta n. 608

   TONINELLI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   da recenti dichiarazioni da parte del prefetto di Lodi Patrizia Palmisano (riportate dalla stampa nell'articolo sul quotidiano Il Cittadino di Lodi del 13 aprile 2016, intitolato «Mafia nel Lodigiano: alcune imprese sarebbero a rischio di infiltrazioni») emerge che dallo stesso sarebbe stata respinta la richiesta di alcune aziende che nel corso dell'ultimo anno avevano fatto richiesta di essere inserite nell'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa operanti nei settori esposti maggiormente a rischio (la cosiddetta « white list») istituito presso le prefetture con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 18 aprile 2013 in attuazione dell'articolo 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190;
   la circostanza merita attenzione, in quanto, come è noto, l'iscrizione delle aziende a tale elenco avviene su base volontaria, il che implica che, anche quando, come in questo caso, le richieste di iscrizione rigettate per mancanza dei requisiti sono di numero relativamente contenuto, essa deve essere comunque indicativa in quanto indice di una diffusione di mancanza di questi requisiti potenzialmente molto maggiore;
   si ricorda, infatti, che la mancanza di requisiti in questione può corrispondere in capo alle aziende alla presenza di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67 del Codice antimafia, all'assenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell'impresa, di cui all'articolo 84, comma 3, del Codice antimafia o ad altri segnali che possono indurre a corruzione e pratiche illegali, come i cosiddetti «reati spia»;
   queste notizie, infatti, devono essere lette anche alla luce degli studi fatti sull'estensione e la ramificazione dei fenomeni mafiosi nel Nord Italia, e in particolare in prossimità di grandi centri di interessi economici, come sono appunto la regione Lombardia in generale e l'area del milanese in particolare, nei quali emergono segnali che inducono a ritenere il lodigiano un’«area di avvicinamento all'hinterland milanese» da parte della criminalità organizzata mafiosa (così, nel «Primo rapporto trimestrale sulle aree settentrionali per la presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso»). Proprio la natura di apparente «isola felice» della zona rispetto al fenomeno mafioso potrebbe indurre infatti pericolose sottovalutazioni che renderebbero la zona un polo di attrazione a causa dello scarso controllo indotto da questa situazione, come è proprio delle dinamiche dello sviluppo del fenomeno mafioso, e di segnali quali quelli emergenti dalla prefettura di cui si è detto; con ciò potrebbe essere confermata l'esistenza di «una strategia di alcuni gruppi di “occupare” una zona ritenuta a lungo al di fuori dei grandi interessi mafiosi» (così, sempre il citato rapporto trimestrale, a proposito di Lodi) –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato in merito alla questione di cui alla premessa e per il controllo e la prevenzione del fenomeno mafioso nel lodigiano. (4-12879)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

societa' di servizi

legalita'