ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12774

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 604 del 08/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 07/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/04/2016
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/04/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 06/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12774
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Venerdì 8 aprile 2016, seduta n. 604

   FASSINA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il gruppo Caltagirone il 23 febbraio 2016 ha deciso lo smembramento di tutte le attività produttive delle testate dei quotidiani Il Messaggero di Roma, Il Mattino di Napoli, Il Gazzettino di Venezia, costituendo le società «Servizi Italia 15 srl», «Stampa Napoli 2015 srl» e «Stampa Roma 2015 srl», società nelle quali confluiscono i rami d'azienda del gruppo;
   secondo quanto denunciano le rappresentanze sindacali, sulla base del piano di scissione presentato, solo l'attività giornalistica rimarrebbe in capo al Messaggero Spa, mentre i servizi, invece, confluiranno in una società ad hoc la Servizi Italia Srl. Un unico calderone in cui vengono mischiati i lavoratori di Mestre (Gazzettino), Roma (Il Messaggero), Il Mattino (Napoli);
   ai dipendenti oggetto di trasferimento in detta società, verrà applicato il contratto del commercio, contratto pensato per le commesse. Contratto che prevede inquadramenti di livello per il personale molto diversi da quelli dei poligrafici, e che pur essendo certamente meno oneroso per l'azienda non prevede il ricorso a prepensionamenti negli stati di crisi ma solo la cassa integrazione e le altre forme di mobilità stabilite dalla legge n. 223 del 1991;
   per poter dunque abbattere i costi del settore poligrafico della stampa e della prestampa, si ricorre alla scissione del ramo d'azienda anche in questi ambiti. Nell'intenzione della Caltagirone Editore, il settore della stampa e della prestampa diventa un «ramo», e secondo le dichiarazioni dei dirigenti, ciò dovrebbe inserire il gruppo in un business nuovo: quello della fornitura di servizi di Stampa e Prestampa anche a terzi;
   la stampa e la prestampa confluiranno, infatti, in un'altra società a responsabilità limitata: la Stampa Roma 2015, per la zona di Roma appunto, e la Stampa Napoli 2015, per quel che riguarda ovviamente la piazza partenopea (Il Mattino);
   i lavoratori di queste società sono di fatto già messi in competizione con società esterne a Caltagirone Editore ma sempre di proprietà del gruppo Caltagirone che svolgono attività analoghe, come la Ced Digital & Servizi srl che, a giudizio dell'interrogante, garantisce costi inferiori grazie ad assunzioni inquadrate in maniera più conveniente per l'azienda, ma a scapito di una reale e solida professionalità;
   di fatto, quindi, i lavoratori sono messi in competizione tra di loro, mentre il cliente è sempre lo stesso, ovvero il gruppo Caltagirone, in quella che all'interrogante appare una logica di gioco al ribasso e una mortificazione delle competenze e professionalità dei poligrafici e tecnici di Caltagirone Editore;
   la Caltagirone Editore dunque, alla scadenza della commessa con le due nuove società, valutando i prezzi sempre più concorrenziali offerti da un mercato in crisi, potrebbe o non rinnovare l'appalto per la stampa e la confezione del quotidiano, o se lo farà, potrebbe richiedere condizioni assai più economiche;
   Stampa Roma 2015 o Stampa Napoli 2015 avranno ben poche possibilità per il futuro: o chiudere, o in un'ipotesi ottimistica attingere agli ammortizzatori sociali per non ricorrere ai licenziamenti collettivi. Analogamente a quello che hanno fatto altre aziende, la Caltagirone Editore potrebbe perfino rinegoziare l'importo della commessa ben prima dello scadere del contratto. Stampa Roma e Stampa Napoli, dunque sarebbero costrette a ricorrere alla mobilità (ex legge n. 223 del 1991);
   tutto questo a fronte di un andamento economico del gruppo Caltagirone che ha consentito di guadagnare utili pari 250 milioni di euro, per il periodo dal 1996 al 2014, al netto delle perdite e dei finanziamenti pubblici, secondo quanto riportato in un'analisi delle rappresentanze sindacali unitarie;
   scissioni di rami d'azienda di tale portata che non sono una novità già in diversi altri settori, e che accadono continuamente nell'indifferenza generale non sono in linea con lo spirito delle norme che le hanno rese possibili;
   le aziende acquisitrici dei rami, infatti, dovrebbero fornire solidi piani industriali atti ad aggredire il mercato e non escogitare veicoli finanziari per avviare cessioni di gruppi di lavoratori a ditte create allo scopo di effettuare quelli che l'interrogante giudica licenziamenti mascherati;
   i lavoratori delle testate Messaggero, Mattino e Gazzettino, dopo aver lavorato fino a un trentennio in una solida società per azioni con cospicuo capitale sociale e un nome di fama più che centenaria, vanno ora e a finire in un'azienda « bad company»;
   la vicenda in atto nel gruppo Caltagirone, ricalca infine altre vicende già viste in altri settori (Alitalia, Telecom, Fiat e altro), che tuttavia non si sono mai verificate nella stessa misura nel mondo editoriale finora, in quanto non sono settori che possiedono rami d'azienda strutturati ed identificabili come quelli della comunicazione, o dell'industria automobilistica o delle linee aeree –:
   se non s'intenda valutare l'avvio di iniziative volte alla costituzione di una task-force governativa, con la presenza della Federazione italiana editori giornali e delle rappresentanze sindacali, per salvaguardare i livelli occupazionali e le prospettive industriali del personale poligrafico e tecnico impiegato nel settore dell'editoria e della stampa quotidiana;
   quali iniziative di competenza s'intendano assumere per salvaguardare le tipologie contrattuali e gli inquadramenti del personale poligrafico impiegato nel settore dell'editoria e della stampa quotidiana. (4-12774)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

editoria

industria automobilistica

licenziamento collettivo