ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12484

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 588 del 11/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRESTIGIACOMO STEFANIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12484
presentato da
PRESTIGIACOMO Stefania
testo di
Venerdì 11 marzo 2016, seduta n. 588

   PRESTIGIACOMO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la vita economica, sociale e politica delle amministrazioni locali siciliane versa in uno stato disastroso, a giudizio dell'interrogante, a causa della pessima gestione dei rappresentanti del Partito democratico e del Movimento 5 stelle che occupano i principali ruoli decisionali;
   a Gela, dopo anni di indecisione, disimpegni economici e crisi generale, la situazione è precipitata e migliaia di operai (oltre tremila) subiscono lo stallo del percorso di riqualificazione del sito petrolchimico e aspettano, invano, segnali dalle istituzioni politiche, dalle amministrazioni locali e nazionali e dall'Eni stesso;
   la protesta degli abitanti di Gela è montata nel corso degli ultimi mesi: i cittadini hanno bloccato le vie d'accesso alla città per giorni, nella speranza di ricevere qualche comunicazione da parte delle istituzioni. Migliaia di persone hanno manifestato e continuano a manifestare per le strade della cittadina siciliana in segno di solidarietà ai lavoratori del petrolchimico Eni;
   un protocollo firmato il 6 novembre 2014 prevede un accordo tra l'Eni, la regione siciliana e il Ministero dello sviluppo economico per l'investimento di 2,2 miliardi di euro, con bonifiche sul territorio e riconversione del petrolchimico in una bio-raffineria. Un piano che rilancerebbe la zona industriale di Gela e salverebbe tutti i posti di lavoro: «Un passo importante per la difesa dell'occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale. Fondamentale vigilare su tappe e tempi affinché siano rispettati gli accordi», aveva dichiarato il portavoce del Ministro Guidi quasi 1 anno e mezzo fa. Ma nessun azione è stata ancora avviata;
   l'accordo di programma, infatti, si è subito arenato a causa del mancato rilascio delle autorizzazioni ministeriali per la riconversione degli impianti e a tutt'oggi risulta bloccato;
   attualmente i più sfortunati, tra gli operai colpiti, non hanno più accesso agli ammortizzatori sociali e sopravvivono senza ricevere alcun tipo di remunerazione;
   l'attuale vertice dell'Eni starebbe valutando l'ipotesi di cedere il comparto chimico dell'azienda, tramite l'advisor Barclays. Questo è quello che emerge da un recente dispaccio dell'agenzia giornalistica Bloomberg;
   questa ipotesi getta ancor più nell'incertezza il futuro di lavoratori ed operai del gruppo, che temono il ripercuotersi di ulteriori disastrosi effetti occupazionali a causa di un'operazione che appare l'ennesimo caso di cessione di eccellenze industriali italiane a gruppi stranieri che generano, spesso, solo speculazioni finanziarie;
   il presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta, continua a rassicurare i cittadini, così come varie rassicurazioni giungono dal Governo nazionale, il quale promette l'inizio di investimenti e riconversioni in tempi brevi, nonché la nascita di un polo industriale ecosostenibile;
   agli annunci delle istituzioni, oramai datati, non è seguito nessun fatto concreto e, anzi, si fa sempre più concreta l'ipotesi della chiusura della raffineria e di una lunga e angosciante attesa per la riconversione. Riconversione che, all'atto della stipula dell'accordo, prometteva: la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell'indotto; l'impegno all'utilizzo del sito per l'insediamento di una bio-raffineria, nonché come base logistica per l'onshore e l’offshore; la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti;
   l'Eni ha più volte ribadito che: il protocollo di intesa per l'area di Gela procede nei tempi previsti, anche dopo aver incontrato le organizzazioni sindacali, la regione Sicilia, l'amministrazione comunale di Gela e il Ministero dello sviluppo economico per verificare lo stato di attuazione dell'accordo siglato il 6 novembre 2014;
   è inaccettabile che l'accordo siglato più di 1 anno fa non abbia avuto attuazione alcuna e che si abbandoni, di fatto, un intero territorio in una situazione di incertezza e di difficoltà. Non è possibile ipotizzare la totale dismissione di un'intera filiera che getterebbe nella disperazione più totale tutte le categorie di lavoratori tra diretto e indotto –:
   quali iniziative urgenti di competenza il Governo intenda porre in essere al fine di dare concreta attuazione al protocollo siglato nel 2014 tra l'Eni, la regione siciliana e il Ministero dello sviluppo economico nel tentativo di risolvere le problematiche economiche, sociali e politiche riportate in premessa;
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di evitare ripercussioni occupazionali a discapito degli operai del sito petrolchimico nonché di garantire agli stessi l'accesso agli ammortizzatori sociali. (4-12484)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del posto di lavoro

governo

industria chimica