ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12414

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 586 del 09/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: MELILLA GIANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 09/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12414
presentato da
MELILLA Gianni
testo di
Mercoledì 9 marzo 2016, seduta n. 586

   MELILLA. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   dal 1984, anno nel quale è stato siglato il nuovo Concordato tra Stato e Chiesa, manca una revisione dell'intesa sullo status dei cappellani militari;
   da trent'anni si va avanti per inerzia, nella passata legislatura i deputati radicali avevano proposto di far passare la spesa per i cappellani militari dal bilancio della Difesa a quello della Chiesa; la proposta era semplice: «Al personale del servizio assistenza spirituale non compete il trattamento economico a carico dello Stato, ovvero del Ministero della difesa»; l'eliminazione del trattamento economico a carico dello Stato per il personale religioso operante nell'ambito delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinariato militare avrebbe prodotto, secondo una stima del 2014, un risparmio di 6,3 milioni di euro l'anno;
   il coordinamento con l'Ordinariato militare e il trattamento economico e previdenziale del personale del servizio di assistenza spirituale è assicurato dalla diocesi dell'ambito territoriale del comando militare, in quanto la materia trattata è oggetto di intesa tra lo Stato italiano e la Conferenza episcopale italiana;
   finalmente sembra giunto il tempo di modificare la vecchia intesa sui cappellani militari (figlia dei Patti Lateranensi del 1929); nel 2014 è stato raggiunto un accordo tra il Ministro della difesa e il nuovo ordinario militare, l'arcivescovo monsignor Santo Marcianò, nel quale è stato accettato il principio che i cappellani militari rinuncino ai gradi; inquadrati nelle Forze armate ci sono infatti 173 tra generali, colonnelli, e capitani con la tonaca, ovviamente senza armi, il loro compito, garantito dal Concordato, è fornire «assistenza spirituale» ai militari;
   ma questo non vuole dire che non rappresentino un costo per le casse dello Stato, la stima è di una ventina di milioni di euro all'anno;
   il cardinale Angelo Bagnasco, per dire, vescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, essendo stato ordinario militare dal 2003 al 2006, ovvero comandante dei cappellani, fu automaticamente nominato generale di Corpo d'armata (oggi tenente generale), con uno stipendio conseguente al grado ed è andato in pensione con il trattamento commisurato; il cardinale ha dichiarato che non trattiene un euro per sé da quella pensione e di devolvere tutto in beneficenza;
   è una legge a regolare la struttura dell'ordinariato militare, che è allo stesso tempo una diocesi della Chiesa e un ufficio dello Stato: il comandante, l'ordinario, assume il grado militare di tenente generale, è assistito da un vicario, che ha il grado di maggiore generale, e da due ispettori, con funzioni di vigilanza, i quali ottengono il grado di brigadiere generale; nei reparti ci sono i primi cappellani capi con il grado di maggiore, i cappellani capi con il grado di capitano e i cappellani addetti con il grado di tenente, ovviamente gli stipendi e poi le pensioni vanno di pari passo con gli avanzamenti;
   nel 2013, ad esempio, al Ministero della difesa la cura spirituale dei militari impegnati in missione è costata quasi 17 milioni di euro; questa cifra comprende gli stipendi, le pensioni e il mantenimento degli uffici; solo questi pesano 2 milioni di euro l'anno;
   i cappellani in attività sono 134 e i loro stipendi, equiparati a quelli dei generali, ammontano a 6 milioni e 300 mila euro; per quanto riguarda le spese pensionistiche, non essendo chiaro l'ammontare complessivo delle erogazioni, è possibile unicamente fare una stima approssimativa; in ogni caso l'importo annuo lordo del trattamento pensionistico ordinario dei cappellani dovrebbe ammontare a circa 43 mila euro lordi; considerando che i cappellani che sono andati in pensione negli ultimi 20 anni sono 156, l'importo complessivo è di 6 milioni e 700 mila euro;
   c’è di più, i cappellani ricevono stipendi dallo Stato, ma possono maturare la pensione in anticipo rispetto agli altri lavoratori dipendenti e rispetto al militare pari grado e non mancano nemmeno casi di «baby-pensionati»; il prelato, che porta a casa la stessa busta paga di un generale di brigata in congedo, ha diritto a una pensione fino a 4 mila euro al mese; questo nonostante abbia prestato servizio per soli 3 anni, compiuti i 63 anni, età per la quale un generale di brigata è collocato in congedo e ha maturato il vitalizio;
   sostenere, a giudizio dell'interrogante, contrariamente alla legge e al diritto, che la disciplina del trattamento economico dei cappellani militari sia tra le questioni tutelate dal Concordato, e quindi indirettamente regolate da norme di rango costituzionale, dimostrerebbe una scarsa conoscenza della materia; infatti, se la Difesa rinunciasse a pagare i ricchi stipendi dei cappellani non inciderebbe in alcun modo sul Concordato perché non modificherebbe alcuna «intesa», che di fatto è inesistente. La riformulazione dell'articolo 17 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (servizio di assistenza spirituale) ha confermato che «l'intesa» a cui fanno riferimento le diverse istituzioni semplicemente non esiste –:
   a che punto siano gli accordi avviati tra il Ministero della difesa e l'Ordinariato militare, tenuto conto che già nel 2014 il responsabile dell'Ordinariato militare aveva dichiarato che i cappellani potrebbero anche rinunciare ai gradi, purché sia garantita l'essenza della loro missione pastorale, che è quella di assistere «spiritualmente» gli uomini e le donne che servono lo Stato in armi. (4-12414)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

salario

retribuzione del lavoro