ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11975

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 562 del 04/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/02/2016
Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11975
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Giovedì 4 febbraio 2016, seduta n. 562

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   gli orsi appartengono alla fauna particolarmente protetta dallo Stato e come tali sono patrimonio indisponibile;
   ad oggi, gli orsi morti (accertati) del progetto Life Ursus sono 19 di cui 10 uccisi dall'uomo e, tra questi, 5 per mano della provincia di Trento e della Forestale in operazioni di cattura, 17 quelli non rilevati geneticamente, 2 emigrati e 2 ricatturati e costretti a vivere in cattività;
   ci sono evidenze che mostrano come altri orsi del Trentino del Life Ursus siano spariti/uccisi, con grave danno causato alla biodiversità e al patrimonio indisponibile dello Stato e di questi esemplari, nonostante le reiterate richieste, la provincia di Trento non ha fornito dettagli rilevanti;
   l'Orsa KJ2, detta Minnie, è figlia di Joze e di Kirka, orsi della prima generazione tra i reintrodotti. È un'altra madre prolifica e che vive da circa 12 anni nel medesimo areale in cui viveva Daniza, zona interessata dalla speculazione per la creazione di infrastrutture turistiche dalla ditta Pinzolo Funivie;
   esattamente come nel caso dell'orsa Daniza non esistono prove evidenti e certificate che il signor Molinari sia stato realmente aggredito nel giugno 2015 (non esiste una perizia medico veterinaria forense sulle presunte lesioni come nel caso del presunto aggredito da Daniza il signor Maturi) e per di più non è comprensibile come sia possibile stabilire che si tratti esattamente questo esemplare KJ2; esistono solo dichiarazioni e nessuna prova. Ci si chiede semplicemente come sia possibile determinare, qualora lo fosse, che a compiere questa presunta «aggressione» sia stata esattamente questa orsa, anche in considerazione del fatto che l'orsa non era dotata di alcun radiocollare e non esistono testimonianze, né ulteriori evidenze;
   il giorno 15 ottobre 2015 l'orsa KJ2, accompagnata dai suoi tre cuccioli, è stata catturata e sottoposta all'applicazione del radiocollare, in prossimità del periodo di letargo ad opera della provincia di Trento;
   le ordinanze di cattura e costrizione alla cattività, per esempio nel caso dell'orsa denominata Daniza, sono state disposte dal vice presidente della provincia di Trento. È noto che il carattere di contingibilità e di urgenza, trattando quindi argomenti in tema di pubblica sicurezza, in tal caso, sono materia in capo al questore (e quindi allo Stato) e nemmeno al presidente della provincia. Difatti, come si evince dallo statuto della provincia autonoma di Trento all'articolo 8, 9 e 20, tale competenza non può essere avocata a se né dal vice presidente, né dal presidente della provincia, ma sono competenze che restano in capo allo Stato nella figura del questore; inoltre, il Pacobace che viene citato più volte nella premessa dell'ordinanza di cui sopra e di altre ordinanze similari è meramente un atto amministrativo e certamente non giuridicamente sovraordinato –:
   quali sia l'orientamento dei Ministri interrogati in relazione a quanto esposto in premessa, posto che, ad avviso dell'interrogante, la materia trattata nelle ordinanze di cui in premessa è da ritenersi di competenza dello Stato;
   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, abbiano accuratamente acquisito e verificato tutti i dati raccolti sugli spostamenti degli esemplari incriminati e ritenuti responsabili delle aggressioni, tramite i radiocollari e quale tipologia di radiocollare sia stato utilizzato se di gps o di semplice vhf;
   se i Ministri interrogati non ritengano di dovere acquisire tutte le informazioni relative agli orsi trovati morti, mancanti e facenti parte del progetto Life Ursus;
   se i Ministri interrogati non rilevino non solo che siano stati considerati «pericolosi» tutti gli orsi che si sono naturalizzati e ben adattati nell'ambiente in cui sono stati deliberatamente reintrodotti dall'uomo, a fronte di ingenti fondi, ma anche che la maggioranza degli orsi considerati «problematici» e da «rimuovere» siano proprio gli esemplari femmina e i più prolifici;
   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano che gli atti a cui gli interroganti hanno avuto accesso, relativamente al decesso e alla necroscopia dell'orsa Daniza, prodotti dal veterinario forense dottor Rosario Fico dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana e le indagini sul caso del servizio investigativo della Cites del Corpo Forestale dello Stato, possano essere ritenuti rilevanti e diano chiare indicazioni su quanto sia accaduto nel caso della cattura e conseguente decesso dell'orsa Daniza;
   se siano a conoscenza del fatto che per quanto sopra riportato, il servizio investigativo della Cites del Corpo Forestale dello Stato abbia depositato presso la procura di Trento una notizia di reato, relativamente all'uccisione dell'Orsa Daniza con i relativi approfondimenti circa le cause che hanno determinato tale drammatica circostanza. (4-11975)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 agosto 2017
nell'allegato B della seduta n. 847
4-11975
presentata da
BERNINI Paolo

  Risposta. — Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Si ritiene opportuno sottolineare, in via preliminare, che il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, segue con estrema attenzione e costanza il tema della gestione dell'orso bruno, nei limiti delle competenze che l'ordinamento ed il piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso nelle Alpi centro-orientali (Pacobace) attribuiscono ai vari soggetti pubblici interessati.
  La conservazione e gestione degli orsi è altresì oggetto di costante contatto e confronto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare con la provincia, la quale, pur nel rispetto dell'ampia autonomia operativa riconosciutale anche nell'ambito del Pacobace, invia costantemente al Ministero dettagliati rapporti tecnici sulle situazioni di potenziale pericolo e, in generale, sui fatti rilevanti che interessano la popolazione ursina. In particolare, con riferimento ai criteri e alle procedure d'azione nei confronti degli orsi problematici e d'intervento in situazioni critiche, il Pacobace prevede tra l'altro forme di collaborazione tra amministrazioni – quale ad esempio quella finalizzata all'attivazione di un programma coordinato di monitoraggio dell'orso bruno – e la redazione di resoconti annuali sugli interventi effettuati da ogni singola Amministrazione.
  Si segnala, altresì, che la provincia autonoma di Trento redige ogni anno un dettagliato documento denominato «rapporto orso», pubblicato sul proprio sito web, che consente la diffusione di tutte le informazioni sullo stato degli orsi bruni, compresi gli eventuali ritrovamenti di esemplari morti (paragrafo «orsi mancanti»), e le attività di gestione ad essi collegate. Il Rapporto ha lo scopo di fornire informazioni dettagliate ed aggiornate sulla vita dell'orso, prevedendone tra l'altro il monitoraggio sistematico e l'osservazione a distanza, anche con radiocollari GPS, nonché la gestione delle emergenze. I dati registrati vengono poi utilizzati periodicamente dagli addetti ai lavori.
  Si ritiene inoltre opportuno sottolineare come la competente direzione generale del Ministero dell'Ambiente ha seguito con estrema attenzione e costanza la vicenda «Daniza», tramite la acquisizione di informazioni, fornite dalla Provincia autonoma di Trento e vagliate con il supporto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e del corpo forestale dello Stato (CFS), nonché con incontri con gli enti preposti ed esperti internazionali di settore, nei limiti delle competenze che l'ordinamento ed il Pacobace attribuiscono ai vari soggetti pubblici interessati.
  L'ordinanza contingibile ed urgente concernente l'orsa Daniza è stata emessa dalla provincia autonoma di Trento il 16 agosto 2014. Il successivo 19 agosto l'Ispra, su richiesta del Ministero dell'ambiente di pari data, ha emesso un parere concernente il comportamento dell'orso, le possibili misure di intervento ed il possibile destino dei due cuccioli. L'Ispra ha definito il comportamento di Daniza non anomalo, in quanto realizzato a difesa dei cuccioli. Ha tuttavia concluso che la cattura per captivazione permanente dell'esemplare dovesse ritenersi tra le azioni previste dal Pacobace in risposta al comportamento registrato, a maggior ragione per il fatto che Daniza era già in precedenza entrata in contatto con esseri umani rendendosi protagonista di c.d. «falsi attacchi» sempre in difesa dei propri piccoli, seppur senza conseguenze gravi. L'Ispra ha inoltre precisato che l'eventuale rimozione di Daniza, considerata la consistenza della popolazione di orso nelle Alpi centrali, non avrebbe reso indispensabile un rilascio sostitutivo. In merito ai cuccioli, l'Ispra ha invece sottolineato che ne andava evitata la cattura. In caso di captivazione permanente della madre, tuttavia, occorreva un attento monitoraggio degli stessi anche con tecniche radiotelemetriche, al fine di assicurare la tempestiva registrazione di eventuali comportamenti anomali o di condizioni di denutrizione.
  La competente direzione generale del Ministero ha prontamente chiesto alla provincia autonoma di Trento, con nota del 20 agosto 2014, una dettagliata relazione e trasmesso le indicazioni dell'Ispra sui cuccioli. Nella lettera, sono stati sottolineati i risultati del Progetto di ripopolamento e conservazione dell'orso, ed è stato richiesto di effettuare una specifica considerazione sul destino dei cuccioli, al fine di salvaguardarne la libertà e la sopravvivenza.
  In ogni contatto avuto con la provincia di Trento, il Ministero ha sempre rappresentato la necessità di prestare particolare attenzione alla condizione dei cuccioli in caso di cattura della madre, facendo proprie le indicazioni dell'Ispra e comunicando all'ente provinciale le note di valutazione del Cfs.
  La provincia di Trento ha inviato la relazione il 1o settembre 2014, confermando la permanenza dei presupposti e delle condizioni per l'esercizio del potere di ordinanza contingibile e urgente. L'ente provinciale ha concluso le operazioni di cattura con l'esito che conosciamo in data 10 settembre 2014.
  Vista la conclusione delle operazioni, l'11 settembre 2014 il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha chiesto alla provincia di Trento una dettagliata relazione sull'operato della squadra che ha effettuato l'intervento di telenarcosi, anche al fine di valutare il protocollo adottato dagli operatori. Tale relazione è stata acquisita il 16 settembre 2014 e posta al vaglio tecnico di Ispra, che non ha sollevato rilievi di sorta. Con nota del 15 settembre 2014, il CFS ha informato il Ministero circa le attività svolte dal Servizio Cites (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) nell'immediatezza del decesso dell'orsa Daniza, comunicando contestualmente la propria intenzione di non collaborare alla cattura con telenarcosi di altri esemplari di orso in attesa di approfondimenti sulla sicurezza dei protocolli di anestesia. Nell'ambito del procedimento penale aperto a seguito dell'uccisione dell'orsa Daniza, la procura della repubblica di Trento ha disposto due autopsie, la prima presso l'istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) delle Venezie a Legnaro (PD), la seconda presso l'IZS di Grosseto, in quanto centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria. La vicenda giudiziaria si è conclusa con provvedimento di archiviazione del procuratore della Repubblica n. 312/2015 R.G. Mod. 45 DD. dell'8 maggio 2015. Il giudice ha accolto la richiesta di oblazione da parte del veterinario, che ha pagato un'ammenda di 2.000 euro, con la quale si estingue il reato.
  L'esito della telenarcosi, inoltre, ha indotto il Ministero a sospendere temporaneamente l'autorizzazione alla cattura di orsi in Veneto e in altre Regioni in attesa di verifiche ulteriori sui protocolli di cattura.
  Con riferimento ai due cuccioli di Daniza, sin dal 16 agosto 2014, giorno dell'ordinanza contingibile e urgente della provincia di Trento, è stata posta grande attenzione al destino dei piccoli e sono stati tenuti nel debito conto i pareri dell'Ispra e del CFS. La scelta di lasciarli in libertà, attentamente monitorati, è stata frutto di attenta valutazione della letteratura scientifica esistente ed ha trovato ampio supporto nei numerosi esperti scientifici internazionali sentiti da Ispra e che da anni seguono con interesse l'intero processo di ritorno degli orsi sulle Alpi, evento quest'ultimo riconosciuto come un enorme successo di conservazione da parte delle autorità italiane. Dal mese di settembre 2014, i cuccioli di Daniza, completamente autonomi, sono stati oggetto di monitoraggio sul campo da parte della Provincia di Trento, dapprima e fino alla fine di ottobre 2014, con tecniche radiotelemetriche, successivamente, con metodi indiretti. Sono state inoltre intraprese diverse altre iniziative tese a salvaguardarne la libertà e la sopravvivenza (tra cui, confronti e tavoli tecnici con i massimi esperti europei del settore, redazione di linee guida per la gestione dei cuccioli di orso privi della madre, diffusione di dépliant informativi, predisposizione di apposita segnaletica stradale luminosa per ridurre i rischi di investimento). Premesso che gli animali non hanno radiocollari e quindi non è possibile avere informazioni continue, si evidenzia che la provincia autonoma di Trento conduce un costante monitoraggio del territorio e una raccolta di campioni per esami genetici.
  Tanto premesso, in merito ai quesiti relativi all'accertamento delle vicende che hanno condotto al decesso dell'orsa Daniza, alle misure concernenti la salvezza dei due cuccioli, alla salvaguardia della popolazione di orsi in Trentino, come già menzionato, si evidenzia che la competente direzione generale del Ministero ha chiesto alla provincia autonoma di Trento, l'11 settembre 2014, immediatamente a ridosso della morte dell'animale, una dettagliata relazione sull'operato della squadra che ha effettuato le operazioni di telenarcosi. La relazione è stata acquisita il 16 settembre 2014 e non ha dato luogo a rilievi tecnici da parte dell'Ispra rispetto al protocollo adottato dagli operatori.
  Con riferimento al ruolo ricoperto dal Ministero dell'ambiente nelle decisioni prese dalla Provincia di Trento, oltre a quanto già evidenziato, si segnala innanzitutto che il dicastero, nel corso dei contatti con l'Ente ha esplicitato il problema del destino dei due cuccioli ed indicata come preferibile l'opzione di lasciarli liberi, sebbene monitorati attentamente, per valutare il loro comportamento e le probabilità di sopravvivenza, anche tenuto conto delle valutazioni dell'Ispra e delle valutazioni del Cfs.
  Tuttavia, occorre richiamare i limiti posti dal nostro ordinamento alle competenze delle Amministrazioni interessate.
  Sull'argomento con pronunce del Tar e del Consiglio di Stato è stato affermato che la sussistenza di una situazione di pericolo per l'incolumità e la sicurezza pubblica vale a giustificare l'adozione di uno specifico provvedimento
extra ordinem contingibile ed urgente da parte della Provincia. In situazioni di questo tipo, dunque, non è prevista alcuna autorizzazione ministeriale, né alcun parere dell'Ispra.
  L'ordinanza contingibile ed urgente con la quale è stata adottata la scelta di catturare l'orsa, inoltre, si colloca tra le previsioni del Pacobace (piano d'azione sottoscritto dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, province di Trento e di Bolzano, Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto, Ispra) concernenti le azioni energiche non programmabili in caso di orsi problematici e situazioni critiche (paragrafo 3.4.2., misure i e j); infatti, «le decisioni per l'attuazione dei provvedimenti previsti per gli orsi problematici e nelle situazioni critiche, sono assunte dall'amministrazione competente per territorio e materia attraverso la propria struttura preposta alla gestione delle specie selvatiche, che viene così a rivestire il ruolo di Soggetto decisore».
  Con riferimento al Pacobace ed alla popolazione di orsi del Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli, va sottolineato che il progetto di reintroduzione dell'orso, estremamente ambizioso, si è dimostrato un successo che ha avuto i massimi riconoscimenti in tutto il contesto internazionale, registrando un incremento della popolazione di orso ben superiore alle previsioni.
  Prima della vicenda Daniza, nessuna modifica unilaterale del Pacobace è mai stata adottata e nemmeno richiesta. Nel corso degli ultimi anni si è verificato un notevole incremento demografico della popolazione dell'orso nelle Alpi centro-orientali, con conseguente aumento delle situazioni problematiche, sia in termini di danni diretti causati dai plantigradi, sia di pericolosità, legata all'aumento della frequenza di incontri ravvicinati tra uomo e orso. Ciò ha reso necessaria, anche ai fini di una migliore accettazione sociale della specie, una gestione più rapida ed efficace di quei singoli individui cosiddetti «problematici», responsabili di una rilevante quota dei danni economici e delle situazioni di pericolo più significative.
  Le Amministrazioni responsabili dell'attuazione del Pacobace, su iniziativa della Provincia di Trento, hanno quindi concordato con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ispra una modifica del capitolo 3 del piano d'azione, che definisce l’«orso problematico» in maniera più precisa, prevedendo inoltre, nell'ambito della definizione del grado di problematicità dei possibili comportamenti di un orso e relative azioni possibili (tabella 3.1), l'inclusione della categoria «orso che provoca danni ripetuti a patrimoni per i quali l'attivazione di misure di prevenzione e/o di dissuasione risulta inattuabile o inefficace» tra quelle per le quali può essere consentita l'attivazione di azioni energiche comprese la cattura per captivazione permanente e l'abbattimento. Ferme restando tutte le azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente, è mantenuta invariata l'obbligatorietà della richiesta di autorizzazione al Ministero per ogni intervento di rimozione. Tale modifica, formalmente approvata dalle Amministrazioni coinvolte, è stata resa esecutiva con decreto direttoriale prot. 0015137 PNM del 30 luglio 2015.
  Con riferimento all'applicazione a casi reali dell'aggiornamento del Pacobace, adottato il 30 luglio 2015, rispetto alle problematiche relative alla maggiore mortalità riscontrata nel corso delle catture in Trentino in confronto ad altri contesti territoriali, nonché alle sospensioni temporanee all'autorizzazione alla cattura di altri orsi sul territorio nazionale, si rappresenta che, ad oggi, non si sono verificati casi per i quali si sia resa necessaria l'applicazione di quanto predisposto nell'aggiornamento del Pacobace.
  In merito alle condizioni degli orsi in captivazione permanente ed ai luoghi di detenzione si evidenzia che le condizioni di salute degli orsi in captivazione sono seguite con estrema attenzione; in proposito, tuttavia, va evidenziata l'elevata difficoltà di rilasciare in natura un esemplare di orso tenuto in condizioni di cattività. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, infine, valuta costantemente il rispetto, da parte delle singole strutture ospitanti gli animali, delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 73 del 2005.
  Con riferimento alle modalità di prosecuzione del programma nazionale di conservazione dell'orso bruno evitando nel contempo situazioni analoghe a quello dell'orsa Daniza, si fa presente che nelle province autonome e nelle regioni alpine interessate dalla presenza dell'orso, anche allo scopo di evitare che in futuro accadano di nuovo episodi analoghi a quello di Daniza, sono operative e sono state recentemente rafforzate apposite squadre di emergenza, che hanno il compito di intervenire, seguendo le indicazioni fornite nel Pacobace, in tutti i casi in cui il comportamento dell'orso possa essere ritenuto pericoloso o dannoso.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, continua ad esercitare la sua azione di monitoraggio, mantenendo alto il livello di attenzione sulla tematica in argomento.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infrastruttura turistica

perizia medica

regione turistica