ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 562 del 04/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: GINOBLE TOMMASO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FUSILLI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
MINNUCCI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
MELILLI FABIO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016
FERRO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/02/2016
Stato iter:
12/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/05/2017

CONCLUSO IL 12/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11957
presentato da
GINOBLE Tommaso
testo di
Giovedì 4 febbraio 2016, seduta n. 562

   GINOBLE, FUSILLI, D'INCECCO, GALPERTI, MINNUCCI, MELILLI, ANDREA ROMANO, AMATO e FERRO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la rete autostradale italiana è la rete delle autostrade presenti nel territorio della Repubblica italiana con un'estensione di circa 6.500 chilometri;
   le autostrade italiane sono gestite per la maggior parte da società concessionarie, nello specifico dal 1o ottobre 2012 l'ente concedente è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e non più ANAS e sono in maggioranza soggette al pagamento di pedaggio;
   25 società gestiscono 5.821,5 chilometri e tra queste riveste un ruolo fondamentale la società Strada dei Parchi s.p.a. alla quale viene affidata la gestione delle autostrade A24 (Roma-L'Aquila-Teramo) di 166.5 chilometri e la A25 (Torano-Avezzano-Pescara) di 144.9 chilometri, per un totale di 281,4 chilometri;
   le due autostrade, che rappresentano non solo un servizio di pubblica utilità ma un collegamento strategico tra la dorsale tirrenica e quella adriatica della penisola, attraversano territori altamente sismici, come dichiarati dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
   a tal proposito la legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (legge di stabilità 2013) all'articolo 1, comma 183, dichiara le autostrade A24 e A25 «opere strategiche per la finalità di protezione civile» e come tali impone l'adeguamento delle stesse alla normativa antisismiche e messa in sicurezza dei viadotti, di impatto ambientale e per lavori di manutenzione straordinaria, e alla normativa che disciplina la realizzazione di tutte le opere necessarie in conseguenza del sisma del 2009. Ove vengano a realizzarsi maggiori oneri per la realizzazione dei citati interventi, il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con la società concessionaria le condizioni della concessione;
   gli interventi di manutenzione previste dalle leggi su citate hanno indotto la società Strada dei Parchi s.p.a. alla richiesta di un aggiornamento del piano economico finanziario (PEF) che risulta essere parte integrante della convenzione, come stabilito dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006; esso è stato depositato l'11 ottobre 2013 con l'avallo delle regioni Lazio e Abruzzo, risulta però ancora all'esame del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   si precisa che il 31 dicembre 2015 la concessionaria Strada di Parchi s.p.a. annuncia, durante una conferenza stampa, l'aumento delle tariffe a partire dal 1o gennaio 2016 e alcuni elementi del piano di investimento presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel 2013. Un progetto di 5,7 miliardi di euro di investimento e 10 mila nuovi posti di lavoro che punta a ridurre il tragitto con la realizzazione di 40 chilometri di nuove gallerie e un nuovo tracciato sull'A25 diretto da Cerchio a Bussi, attraversando la Valle Subequana;
   dal 1o gennaio 2016 la società Strada dei Parchi s.p.a. ha disposto l'aumento delle tariffe, sui tratti di competenza, del 3,45 per cento. L'aumento è il più alto autorizzato dal Governo, dopo quello concesso alla Torino-Milano, ed è ormai diventato appuntamento fisso di ogni inizio anno: 4,78 per cento nel 2010, 8,14 per cento nel 2011, 8,06 per cento nel 2012, 8,28 per cento nel 2014. La rinegoziazione delle condizioni della concessione, in base alla legge n. 228 del 24 dicembre 2012, viene fatta anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibili per l'utenza –:
   se il Ministro interrogato intenda comunicare lo stato dei lavori istruttori relativo al piano economico finanziario della società Strada dei Parchi  s.p.a., entro quali termini sarà approvato e, se sussistano, gli ostacoli e gli impedimenti che ad oggi non hanno ancora permesso l'aggiornamento dello stesso;
   quali siano i presupposti che permettono alla società Strada dei Parchi s.p.a. di ottenere aumenti di tariffa superiori rispetto a quelli accordati alle altre concessionarie autostradali;
   se intenda fornire delucidazioni in merito alla convenzione della società in questione che trasferisce le risorse finanziarie all'ANAS anziché al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. (4-11957)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 795
4-11957
presentata da
GINOBLE Tommaso

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta sulla base delle informazioni acquisite presso la direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali.
  Come riportato nell'atto di sindacato ispettivo, la società Strada dei parchi è concessionaria del collegamento autostradale A24 Roma-L'Aquila-Teramo e del tronco A25 Torano-Pescara in forza della convenzione di concessione sottoscritta, a seguito di procedura di gara, in data 20 dicembre 2001. Ai sensi dell'articolo 4 della convenzione vigente la scadenza della concessione è attualmente fissata al 30 dicembre 2030.
  In data 18 novembre 2009 è stata sottoscritta la convenzione unica, prevista ex lege n. 296 del 2006, integrata con l'atto di recepimento alla delibera Comitato interministeriale per la programmazione economica n. 20 del 13 maggio 2010 sottoscritto il 29 novembre 2010 e divenuto efficace ai sensi della legge n. 101 del 2008.
  In prossimità della scadenza del primo periodo regolatorio, e precisamente in data 21 marzo 2013, i competenti uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel rispetto del dettato convenzionale, hanno chiesto alla società la predisposizione di un programma di investimenti per il successivo quinquennio regolatorio. Si è quindi avviato un confronto con la società, la quale il 30 giugno 2014, ha presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una prima proposta di aggiornamento del piano economico finanziario (PEF) per il periodo 2014-2018, formulata ai sensi dell'articolo 11 della convenzione unica vigente, nonché della legge n. 228 del 2012.
  All'esito delle valutazioni tecniche effettuate, il 24 luglio 2014, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto di adeguare la proposta assumendo ipotesi coerenti con la normativa e la regolamentazione vigente; nel mese di agosto la società ha inviato una nuova proposta aggiornata, successivamente, nel mese di dicembre 2014.
  Il ministero ha nuovamente eccepito la permanenza di carenze derivanti, tra l'altro dalla presenza di misure compensative non contemplate dalla normativa vigente e dalla presentazione di un programma d'investimenti non sostenibile sotto il profilo tecnico, amministrativo, giuridico ed economico-finanziario: ciò in ragione sia della tipologia degli investimenti, comportanti una previsione di spesa di circa 6 miliardi di euro, sia della richiesta di proroga della concessione pari a 45 anni.
  Nel marzo 2015, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto una nuova proposta che tenesse conto di un programma d'investimenti distinto in stralci funzionali per dare priorità all'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, da individuare congiuntamente.
  Ad agosto 2015, seppure rappresentando la non condivisione delle richieste effettuate al riguardo, la società ha inoltrato una ulteriore proposta di piano economico finanziario che tuttavia ancora non recepiva quanto convenuto e riconfermava parte delle ipotesi contemplate nelle precedenti versioni, già ritenute non accoglibili.
  Gli investimenti inseriti nella suddetta proposta di piano economico finanziario, pari a 5.673,80 milioni di euro sono;
   adeguamento sismico viadotti 870,65 milioni di euro;
   adeguamento gallerie 159,47 milioni di euro;
   barriere acustiche e interventi di messa in sicurezza 146,68 milioni di euro;
   varianti e nuovi assi di penetrazione euro 4497,00 milioni di euro;

  Unitamente al piano economico finanziario la società ha presentato, di propria iniziativa e senza alcuna richiesta in tal senso da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, uno studio di fattibilità e il relativo progetto preliminare per la realizzazione delle varianti, dell'adeguamento sismico e delle gallerie, oltre che di interventi ambientali e di manutenzione straordinaria.
  Il 22 ottobre 2015, la società ha sottoposto una versione di piano economico finanziario cosiddetto stralcio e, il successivo dicembre, ha trasmesso un aggiornamento sotto l'aspetto sismico della proposta inoltrata ad agosto.
  In seguito, strada dei parchi ha presentato ulteriori proposte di piano economico finanziario, da ultimo il 23 novembre 2016, per un totale di 13 proposte che pur cambiando aspetti tecnici e finanziari, sostanzialmente sono equipollenti alla prima presentata.
  In sede di analisi è stato sempre riscontrato che la suddetta proposta e le successive integrazioni contemplano un programma d'investimenti non limitato alle opere di messa in sicurezza dell'infrastruttura di cui alla legge n. 228 del 2012, bensì includono interventi in variante di tracciato, che determinano, tra l'altro, un significativo incremento di spesa, sino all'importo massimo di 6,9 miliardi di euro. L'equilibrio economico delle proposte presentate è raggiunto con una consistente estensione della durata di concessione (oltre 45 anni), incrementi tariffari per tutto il periodo della concessione, la corresponsione di un valore di subentro e il riconoscimento di misure compensative.
  Tali varianti, come più volte rappresentato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non possono essere incluse nell'aggiornamento del piano economico finanziario in quanto estranee all'ambito applicativo della citata legge n. 228 del 2012.
  Per tali ragioni, si è resa necessaria l'individuazione degli investimenti strettamente riconducibili al dettato normativo afferente l'adeguamento sismico con la messa in sicurezza dei viadotti sul tracciato autostradale esistente, l'adeguamento degli impianti di sicurezza in galleria, l'adeguamento alla normativa in materia d'impatto ambientale e i lavori di manutenzione straordinaria. Tale programma, per una spesa stimata di 1.400 milioni di euro circa per il periodo 2017-2023, risulta maggiormente coerente con il dettato convenzionale e con ipotesi maggiormente in linea in termini di estensione della concessione e di variazioni del valore di subentro rispetto alla normativa comunitaria.
  A conclusione dell'istruttoria sul piano presentato questo Ministero il 13 aprile scorso ha richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno del prossimo Comitato interministeriale per la programmazione economica.
  Per i suddetti investimenti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti inoltre ha attivato le interlocuzioni con i servizi dell'Unione europea secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla citata legge n. 228 del 2012, per la parte in cui afferma che il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con la società concessionaria le condizioni della concessione anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibile per l'utenza. A tal fine, nel mese di luglio 2016 e nel mese di ottobre 2016 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha inoltrato alla Commissione europea la documentazione attinente la proposta di aggiornamento/revisione del piano.
  La regione Lazio e la regione Abruzzo hanno trasmesso sia al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che alla società richiedente il parere di massima favorevole alle varianti proposte dalla società, rispettivamente in data 27 maggio 2016 e 7 giugno 2016, specificando ad ogni modo che un parere esaustivo e completo potrà essere reso nell'ambito della procedura approvativa prevista dalle normative vigenti, con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali, secondo le rispettive competenze.
  Per quanto riguarda, gli aumenti sanitari accordati alla società, si rappresenta in primo luogo che, pur condividendo le necessità di valutare iniziative di calmierazione tariffaria, occorre evidenziare che il pedaggio autostradale è una componente fondamentale del rapporto concessorio e che lo stesso, unitamente ad altre risorse, è necessario per realizzare i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria che, come è noto, sono alla base del livello di servizio e sicurezza da garantire a tutti gli utenti dell'infrastruttura anche grazie alle risorse richieste all'utenza stessa che, quindi, allo stato, sono da ritenersi necessarie.
  I criteri per il calcolo dei pedaggi per la rete autostradale italiana sono stabiliti dalla specifica normativa di settore, recepita nella convenzione di concessione stipulata fra la società concessionaria autostradale e il concedente. Nel caso in esame, per strada dei parchi, gli incrementi tariffari sono determinati secondo il corrispondente contratto di concessione, che ha come riferimento le delibere Cipe n. 319 del 1996 e n. 39 del 2007 e che avviene con la seguente formula di revisione tariffaria: DT= DP programmata – Xriequilibrio + Kinvestimenti + βΔQ dove DT è la variazione percentuale annuale della tariffa; DP rappresenta il tasso d'inflazione programmato e X riequilibrio è il fattore percentuale di adeguamento annuale della tariffa determinato all'inizio di ogni periodo regolatorio e costante all'interno di esso; a tale riconoscimento, si aggiunge il valore K investimenti, previsto dalla predetta delibera Cipe n. 39 del 2007, che rappresenta la variazione percentuale annuale della tariffa determinata ogni anno in modo da consentire la remunerazione degli investimenti realizzati l'anno precedente quello di applicazione dell'incremento. Alla formula così determinata si aggiunge βΔQ, componente relativa al fattore di qualità calcolata secondo le modalità individuate dalla citata delibera Cipe n. 319 del 1996, nonché da quanto previsto nella convenzione.
  Le formule tariffarie previste dalla normativa stabiliscono una corrispondenza tra il pedaggio e gli investimenti effettivamente realizzati dal concessionario; nello specifico caso di strada dei parchi, per l'anno 2016, è stato riconosciuto l'incremento tariffario in funzione unicamente degli investimenti realizzati dalla società, ossia commisurato alla spesa consuntivata e riconosciuta dalla direzione per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti negli anni 2014 e 2015, rispettivamente pari a 3,22 per cento e 0,23 per cento per un totale di 3,45, per cento.
  Per l'anno 2017 alla strada dei parchi è stato riconosciuto l'incremento tariffario complessivo dell'1,62 per cento di cui lo 0,16 per cento in funzione del parametro K riferito agli investimenti realizzati dalla società concessionaria nel 2016, ossia commisurato alla spesa consuntivata e riconosciuta dalla direzione per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'inflazione programmata nella misura dello 0,90 per cento e lo 0,02 per cento relativo alla qualità. Altresì è stato applicato il differenziale dovuto alla rideterminazione tariffaria per l'anno 2015, in misura pari al +2,33 per cento e all'anno 2016 pari a -1,79 per cento.
  Quanto al trasferimento di risorse finanziarie all'Anas, si fa presente che la società strada dei parchi è l'unica concessionaria autostradale a non aver costruito a proprie spese l'autostrada che gestisce.
  Il corrispettivo di 748,9 milioni di euro è stato offerto dalla società strada dei parchi in sede di gara ed è stato rateizzato, su sua autonoma scelta, come consentito dalla documentazione di gara. L'importo annuale corrisposto dalla società ad Anas non è altro che la rata di un prezzo che, altrimenti, avrebbe dovuto essere corrisposto per intero al momento della sottoscrizione della convenzione di concessione.
  Pertanto, l'importo complessivo dovuto da strada dei Parchi a fronte della convenzione di concessione delle Autostrade A24 e A25 compete per intero ad Anas S.p.A. e non al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, non potendo intendersi ricompreso negli effetti traslativi determinati dall'articolo 36 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge n. 111 del 2011, che ha previsto il subentro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ad Anas S.p.A. nelle funzioni di concedente per tutte le convenzioni di concessione, costruzione e gestione delle autostrade.
  Occorre, altresì, evidenziare che la società concessionaria ha avanzato in data 18 febbraio 2016 una richiesta risarcimento danni, pari a circa un miliardo di euro, nei confronti di Anas relativi alla procedura di gara ed al rapporto concessorio intercorso tra il 2000 ed il 2012, notificando ad Anas ed al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rispettivamente in data 26 e 29 aprile 2016, un atto di citazione per il suddetto pagamento dei danni.
  La stessa società, non avendo proceduto, alla data di scadenza del 31 marzo 2016, al pagamento in favore di Anas della rata del corrispettivo sopra citato relativo all'anno 2015, è stata diffidata da questo Ministero ad adempiere al pagamento in data 1o giugno 2016, pena l'attivazione della procedura di decadenza prevista dalla convenzione. Per contro, la società ha avanzato ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile avverso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed Anas, volto all'ottenimento di provvedimenti di urgenza per il riconoscimento al diritto alla sospensione del suddetto pagamento.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasportiRiccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aumento dei prezzi

sisma

impatto ambientale