ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11602

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 545 del 12/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/01/2016
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 29/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 29/07/2016

SOLLECITO IL 28/10/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11602
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Martedì 12 gennaio 2016, seduta n. 545

   LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   i comuni di Grumo Nevano, Casandrino, Sant'Antimo, Melito e Arzano appartenenti all'area nord della provincia di Napoli collocata ad una quota più bassa rispetto ai comuni limitrofi, sono interessati da frequenti e gravi allagamenti, che si verificano regolarmente nel periodo delle piogge e ogni qualvolta si verificano delle precipitazioni consistenti;
   le strade di questi paesi, in tali circostanze, si inondano completamente, diventando veri e propri fiumi in piena capaci di trascinare tutto ciò che incontrano sul loro cammino. Sul web è possibile reperire numerosi video realizzati da alcuni cittadini per rendersi conto della gravità del fenomeno; in particolare, i locali commerciali posti al livello stradale puntualmente riportano danni gravissimi dovuti all'acqua e al fango che penetra rovinando merce e attrezzatura e determinando una condizione di pericolo costante all'incolumità dei cittadini;
   inoltre, il sistema fognario, sottodimensionato e inadeguato, non riesce ad assorbire un carico così potente di acqua finendo, nella migliore delle ipotesi, col saturarsi completamente. Nei casi più gravi, invece, la pressione dei liquidi meteorici comporta la rottura della continuità del sistema di condutture determinando anche smottamenti del primo banco di terreno, circostanza verificatasi più volte a Grumo Nevano;
   peraltro, nel comune di Grumo Nevano, a questo stato di cose se ne aggiunge un altro tale da rendere la situazione ancora più preoccupante dovuta alla presenza nel sottosuolo di cavità e percorsi sotterranei la cui origine, molto probabilmente, è da ricercare nell'antica tecnica di costruzione usata per realizzare gli edifici in tufo e consistente nel praticare uno sbancamento del terreno al fine di procurare, sul posto, il materiale tufaceo poi impiegato nell'erezione delle strutture portanti, con la conseguenza immediata di svuotare parte del sottosuolo di pertinenza;
   negli anni si sono verificati numerosi fenomeni di collasso stradale, sia procurati e sollecitati dalle piogge abbondanti sia improvvisi, cioè verificatisi in assenza di particolari condizioni meteoriche sfavorevoli;
   da ultimo, in seguito ad un episodio recente avvenuto alla via Pola del comune di Grumo Nevano, sono state sfollate 8 famiglie residenti nei fabbricati prospicienti la zona interessata: si era infatti venuta a creare una voragine tale da trascinare con sé un pezzo della muratura di una delle abitazioni. Anche dalla lettura della delibera di giunta comunale n. 98 del 6 novembre 2015, nella quale sono riportati, fra le altre cose, gli interventi urgenti intrapresi per fronteggiare la situazione di emergenza creatasi, è possibile rendersi conto quanto questa sia effettivamente grave;
   inoltre, nella relazione di intervento del comando, provinciale dei vigili del fuoco (n. 26406 del 29 ottobre 2015) possono leggersi le misure urgenti adottate e volte alla salvaguardia dell'incolumità, come il divieto al transito sulla via Pola, l'inibizione all'utilizzo di tutti gli edifici che danno su via Pola e di quelli in piazza Capasso ai civici 10 e 11, la chiusura parziale del corso Giureconsulto;
   lo sgombero, consequenziale, degli alloggi abitati dalle 8 famiglie, è stato poi disposto dal sindaco con propria «ordinanza contingibile e urgente» (EM n. 1 del 29 ottobre 2015) e dalla lettura della nota n. 03/EM del 29.10.2015, si evince come i suddetti nuclei familiari sono stati sistemati presso strutture religiose del comune;
   inoltre, con la citata deliberazione di giunta comunale n. 98/15, lo stanziamento, una tantum, da parte del comune è consistito nell'erogazione della cifra irrisoria di euro 20.000 (869,50 euro per componente familiare), servite a soccorrere solo in questa fase iniziale i nuclei familiari interessati;
   alla luce di quanto esposto, la popolazione di un piccolo comune di circa 18.000 abitati, tutti addensati in un territorio esiguo (2,88 chilometri quadrati), comincia a percepire giustamente una forte inquietudine dovuta al susseguirsi dei fenomeni sopra descritti;
   risulta di tutta evidenza l'urgenza di dare maggiore sicurezza alla popolazione del comune di Grumo Nevano –:
   se i Ministri interrogati non ritengano di dover assumere iniziative con la massima urgenza, per quanto di rispettiva competenza, al fine di predispone:
    a) un'adeguata gestione dell'ordine pubblico nelle situazioni emergenziali;
    b) una regolamentazione finalizzata ad impedire interventi edilizi rovinosi e potenzialmente catastrofici;
    c) un'indagine scrupolosa del sottosuolo grumese che possa consentire l'individuazione di punti critici e la redazione di una mappatura definita delle cavità sotterranee. (4-11602)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 711
4-11602
presentata da
DI MAIO Luigi

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare, insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2015-2020.
  Il piano è stato definito in base alle proposte presentate dalle regioni attraverso l'utilizzo del sistema
web ReNDiS (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in collaborazione con Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
  Inoltre, nel corso del 2015, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015, è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di alluvione.
  Il piano stralcio risulta composto di una sezione attuativa, nella quale sono riportati gli interventi da realizzare nell'immediato, e di una sezione programmatica, che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno disponibili a tal fine.
  Nella suddetta sezione programmatica sono inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio di alluvione.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che definisce le procedure, le modalità ed i criteri per il finanziamento degli interventi in modo da garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  In relazione al piano nazionale 2015-2020, di seguito si riportano per ciascuna provincia della Campania le richieste di intervento avanzate e validate dalla regione fino al 20 ottobre 2016.
  Tutte le richieste avanzate e validate saranno valutate secondo la procedura prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, qualora si rendano disponibili le necessarie risorse finanziarie.

Provincia Somma imp. tot. Somma imp. rich. Conteggio cod. istr.
Avellino euro 568.816.767,80 euro 546.615.068,56 227
Benevento euro 632.701.851,07 euro 630.516.851,07 232
Caserta euro 251.504.897,70 euro 251.504.897,70 62
Napoli euro 140.995.185,17 euro 139.002.641,17 26
Salerno euro 1.035.255.863,84 euro 882.685.879,54 200
Totale euro 2.629.274.565,58 euro 2.450.325.338,04 747

  Si segnala, altresì, che questo Ministero sta lavorando intensamente alle tematiche rappresentate dall'interrogante e sta seguendo l'iniziativa legislativa sul consumo del suolo.
  Il disegno di legge in materia di «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato», attualmente in discussione, pone dei limiti al consumo del suolo, puntando in tal modo sulla trasformazione del tessuto urbano esistente, attraverso uno strumento normativo che unisca vincoli ed incentivi. Il Disegno di legge in questione persegue la finalità di contenere il consumo del suolo e valorizzare il suolo non edificato, nonché promuovere l'attività agricola che sullo stesso si svolge o potrebbe svolgersi, al fine di impedire che il suolo venga eccessivamente «eroso» e «consumato» dall'urbanizzazione. Il provvedimento riconosce espressamente il suolo come «bene comune» e «risorsa» non rinnovabile.
  Tuttavia, è indispensabile la collaborazione delle regioni e delle istituzioni locali che hanno il compito, dove necessario, di modificare, integrare ed aggiornare con sempre più attenzione la normativa a livello locale con l'obiettivo di stabilire le regole per un corretto uso del territorio.
  La difesa del suolo, infatti, è anzitutto un uso corretto del suolo secondo linee fondamentali che devono divenire patrimonio comune di tutte le amministrazioni, dal Governo centrale agli enti locali.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio, anche al fine di valutare un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tecnica di costruzione

comune

attrezzatura edile