ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11461

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 16/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/12/2015
Stato iter:
11/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2016
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/03/2016

CONCLUSO IL 11/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11461
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   è di pochi giorni fa la notizia della sospensione di un dirigente del sindacato autonomo di Polizia (Sap), accusato di aver truccato, durante un servizio di «Ballarò» andato in onda circa un mese fa, le prove che dimostrerebbero il cattivo stato di manutenzione degli equipaggiamenti degli agenti e, in generale, le inefficienze dell'intero apparato;
   in particolare, alla base del provvedimento disciplinare di sospensione, firmato dal capo della polizia, Alessandro Pansa, nei confronti del quale il Sap ha presentato immediata denuncia, vi sarebbe la convinzione che l'assistente capo ha «deliberatamente prelevato materiale di vecchio tipo non più in uso al personale della polizia di Stato, per poi esibirlo al giornalista durante l'intervista»;
   secondo il Sap, invece, il dirigente avrebbe preso, dall'apposito armadio del materiale di pronto impiego, due caschi Ubott a disposizione dei colleghi per l'utilizzo quotidiano e non li avrebbe furtivamente sottratti, come falsamente sostenuto; così come la mitragliatrice M12, mostrata nel corso della trasmissione televisiva, che era nell'auto di servizio e in dotazione quel giorno, come dimostrerebbe il filmato delle telecamere di video sorveglianza;
   tale vicenda ripropone purtroppo il duplice problema, da un lato, delle difficili condizioni di sicurezza in cui operano gli agenti di polizia e, dall'altro, delle criticità derivanti dai rapporti, sempre più problematici, tra i vertici della polizia di Stato e gli stessi agenti;
   come denunciato dal segretario generale del Sap, Gianni Tonelli, «è gravissima la compressione di libertà fondamentali, tutelate dalla nostra carta Costituzionale: un rappresentante sindacale metteva in luce e denunciava che le condizioni di sicurezza, la preparazione e gli equipaggiamenti non sono idonei ad affrontare un'insidia cruenta come quella del terrorismo di matrice islamica. Un eroe, che nell'interesse della collettività, non suo, sta dando un contributo affinché agli operatori delle forze dell'ordine sia consentito di lavorare con efficacia e sicurezza al fine di tutelare la comunità sulla quale dobbiamo sorvegliare»;
   il Sap, oltre a confermare che le attrezzature in dotazione alla polizia sono inadeguate e logore, ha rilevato altresì come al collega non sarebbe stato notificato alcun atto relativo a procedimenti penali, bensì una sospensione disciplinare dal servizio, peraltro ritenuta inapplicabile se si considerano le disposizioni degli impiegati civili dello Stato e non la speciale e successiva normativa prevista per la polizia di Stato;
   i sospetti e i timori del Sap, che, se confermati, sarebbero di estrema gravità, sono che quanto accaduto, in realtà, sarebbe stato organizzato con scopo intimidatorio, probabilmente per inibire la comunità interna, vittima da anni di tagli lineari e ridimensionamenti importanti, dal «togliere il coperchio al vaso di Pandora»;
   tutta la vicenda desta sconcerto e preoccupazione con riferimento, in particolare, alle crescenti difficoltà connesse ai rapporti tra il sindacato autonomo di polizia, che da diversi anni denuncia l'urgenza di introdurre rapide misure volte a potenziare l'apparato di sicurezza, con gli stessi vertici della polizia di Stato, e i cui effetti si ripercuotono negativamente sul funzionamento organizzativo e di tutela dell'intera comunità nazionale –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere, nonché quali urgenti iniziative intendano adottare per adeguare il sistema della sicurezza pubblica alle sfide e alle minacce del terrorismo internazionale;
   se non si ritenga opportuno avviare un'inchiesta interna per accertare le effettive condizioni in cui operano gli agenti di polizia, al fine di garantire un miglioramento complessivo dell'attività di pubblica sicurezza. (4-11461)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 11 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 588
4-11461
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — La vicenda su cui verte l'interrogazione ha origine lo scorso mese di dicembre, allorquando il capo della polizia, su motivata proposta del questore di Roma, ha sospeso cautelarmente dal servizio un dipendente avente la qualifica di assistente capo.
  Il provvedimento è stato motivato da gravi motivi disciplinari anche alla luce del grave pregiudizio arrecato dal predetto all'immagine e al prestigio dell'amministrazione in ragione dell'ampia risonanza mediatica dell'episodio che si riassume brevemente di seguito.
  L'assistente capo, in divisa, con voce camuffata e il volto oscurato, ha reso un'intervista mandata in onda durante la trasmissione televisiva di Rai 3 «Ballarò», nel corso della quale ha rilasciato dichiarazioni non autorizzate su argomenti riservati, mostrando ai giornalisti materiale obsoleto e deteriorato in dotazione alla polizia di Stato.
  Dalla ricostruzione dei fatti è stato possibile appurare che il dipendente aveva prelevato materiale di vecchio tipo per poi esibirlo durante l'intervista.
  Per quanto sopra, si ritiene che il provvedimento in questione sia stato adottato in corretta applicazione della normativa vigente.
  Si soggiunge che, in considerazione della grave condotta posta in essere, l'assistente capo è stato altresì denunciato alla procura della Repubblica per i reati di peculato, abuso d'ufficio e diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico nonché per abbandono del posto di servizio.
  Quanto, invece, all'inadeguatezza delle attrezzature in dotazione alla Polizia di Stato, si informa che è in atto un generale ricambio ed ammodernamento delle dotazioni complessive, in particolare, dei giubbetti antiproiettile.
  In proposito, l'articolo 1, comma 967, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato», ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un fondo con una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro per l'anno 2016, destinato all'ammodernamento delle dotazioni strumentali e delle attrezzature anche di protezione personale in uso alle forze di polizia e al corpo nazionale dei vigili del fuoco. La stessa disposizione ha autorizzato, sempre per l'anno corrente, la spesa di 10 milioni di euro per il rinnovo e l'adeguamento della dotazione dei giubbetti antiproiettile della Polizia di Stato.
  Riguardo a questo specifico aspetto, si sottolinea che già nel 2014, grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione nello stesso anno dal «cosiddetto decreto stadi» (decreto-legge n. 119/2014, convertito dalla legge n. 146/2014), è iniziato il programma di sostituzione dei giubbetti antiproiettile esterni, per i quali – in relazione all'approssimarsi del decimo anno di vita – non sarebbe stata più operante la garanzia offerta dalla casa produttrice.
  Sul punto è necessario chiarire che la scadenza decennale riguarda soltanto il profilo giuridico dell'azionabilità della garanzia, ma non determina affatto la perdita automatica del requisito balistico del giubbetto, ragion per cui non viene messa in pericolo l'incolumità dell'operatore.
  Il giubbetto può essere di regola utilizzato anche oltre il termine di dieci anni a seguito dell'effettuazione di test balistici. Nonostante ciò, l'Amministrazione della pubblica sicurezza ha, comunque, deciso di procedere alla sostituzione dei giubbetti alla scadenza della garanzia.
  In particolare, nel 2015 sono già stati distribuiti 3.216 nuovi giubbetti, e, a cominciare dai primi mesi del 2016, ne verranno distribuiti ulteriori 13.000.
  Si informa, inoltre, che per il breve periodo in cui i dispositivi resteranno in uso agli operatori anche dopo il termine della predetta garanzia dei dieci anni, in attesa dell'arrivo dei nuovi, si sta provvedendo ad effettuare, presso il banco di prova di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, prove a fuoco su un campione significativo, al fine di testare il mantenimento del requisito balistico.
  A tale riguardo, si rappresenta che i giubbetti prodotti nel 2005 hanno superato le prove ed è stata pertanto concessa una proroga d'uso per il tempo necessario al rinnovo delle dotazioni.
  In merito alla richiesta di adottare iniziative volte ad adeguare il sistema della sicurezza pubblica alle sfide e alle minacce del terrorismo internazionale, si evidenzia – tra le altre misure poste in essere – che la Direzione centrale per gli istituti di istruzione del dipartimento della pubblica sicurezza è costantemente e significativamente impegnata nell'organizzazione e nella gestione dell'attività formativa anche di carattere specialistico, finalizzata a dotare gli operatori di polizia di conoscenze professionali specifiche in relazione a particolari servizi, impieghi e contesti operativi.
  In tale ambito, la predetta direzione pianifica le proprie attività tenendo conto dei fenomeni più rilevanti in termini di allarme sociale e delle criticità collegate all'attuale scenario internazionale. Pertanto, attualmente, l'addestramento in materia di tecniche operative è orientato anche su tematiche inerenti alle possibili situazioni di pericolo collegate alla minaccia terroristica.
  In proposito, si segnala che una specifica attività di aggiornamento è stata destinata agli istruttori di tecniche operative presenti nelle varie province, al fine di uniformare le modalità di intervento e le misure di autotutela, nonché di diffondere i contenuti addestrativi che si sono rivelati più efficaci.
  L'iniziativa ha interessato 120 istruttori, che a loro volta hanno formato altri 502 istruttori in servizio nelle province di rispettiva provenienza, consentendo «a cascata» l'addestramento nelle tecniche di intervento antiterrorismo di ben 33.906 operatori della polizia di Stato nelle rispettive sedi di servizio. La programmazione di questa intensa attività di aggiornamento continuerà anche nel 2016.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

dispositivo di sicurezza

sicurezza pubblica

sindacato