ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11195

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 525 del 19/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIRACI' NICOLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALTIERI TRIFONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2015
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015
DISTASO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015
PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2015
LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 19/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11195
presentato da
CIRACÌ Nicola
testo di
Giovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

   CIRACÌ, ALTIERI, CARELLA, CHIARELLI, DISTASO, FUCCI, MARTI, PREZIOSI e LATRONICO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'olivicoltura in Puglia rappresenta una realtà fondamentale sia in termini economici che sociali ed anche una specifica caratterizzazione ambientale importante e trainante per il settore turistico locale e nazionale. Volendo snocciolare velocemente alcuni dati numerici relativi al suo potenziale agricolo, il valore della produzione olivicola pugliese rappresenta il 30,1 per cento di quella nazionale, forte delle sue 267.580 imprese agricole ed inoltre contribuisce per circa il 30 per cento al patrimonio arboreo olivicolo nazionale (58.106.613 piante di olivo), di cui ben 17.066.000 in alberi secolari. Questi monumenti, arborei hanno in Puglia una caratteristica particolare, cioè quella di avere una «densità d'impianto» mediamente pari a 200 piante per ettaro, con sesti di circa 7x7 metri, mentre gli impianti olivicoli intensivi hanno sesti di 6x6 metri o anche di 5x5 metri, rappresentando in Puglia poco meno del 10 per cento della superficie in produzione;
   la Xylella Fastidiosa è il batterio da quarantena iscritto nella lista A1 della European and Mediterranean Plant Protection Organisation (Eppo) responsabile di un quadro sintomatologico fitosanitario che vede, almeno per il momento, colpire gravemente gli alberi di ulivo. Infatti, questo agente patogeno è il principale responsabile del «complesso del disseccamento rapido dell'olivo» (Co.Di.Ro), presente nella regione Puglia, in particolar modo nell'area geografica del Salento che comprende le province di Lecce, Brindisi e Taranto, territori e paesaggi che si caratterizzano proprio per essere culla millenaria di alberi di olivo monumentali. Nello specifico, benché la malattia fosse già presente da diversi anni nella forma sub-clinica del «deperimento della pianta d'olivo», solo a partire dall'ottobre 2013, con il progressivo «disseccamento delle piante» e grazie all'attività di ricerca del CNR e dell'università degli studi di Bari, è stato possibile identificarne la causa nella Xylella fastidiosa; il ceppo pugliese di questo agente patogeno, oltre a colpire le piante di olivo, manifesta la sua azione nefasta anche sul mandorlo, ciliegio, rosmarino, oleandro, mirto, vite, ovvero flora e piante tipiche dell'ambiente mediterraneo. L'Efsa da parte sua, ribadisce come questo sommario elenco non può essere considerato assolutamente esaustivo, ma soggetto a continue variazioni ed aggiornamenti, anche grazie all'intensificata azione di ricerca svolta nel Salento, al fine di identificare eventuali ed ulteriori piante ospiti e sensibili al patogeno. A questo punto, giova a tutti ricordare come la Xylella fastidiosa (patogeno alieno, sconosciuto all'ecosistema del continente europeo, sia giunta in Italia e quindi in Puglia. Infatti, questo insidioso parassita è endemico delle Americhe, Costa Rica, Brasile ed il suo ingresso nell'ambito dell'Unione europea è avvenuto attraverso il porto di Rotterdam (notoriamente principale scalo marittimo comunitario nell'approdo di merci provenienti da tutto il mondo), con il commercio di piante o parti vegetali già infette dal patogeno; quasi certamente, il commercio di oleandri e piante ornamentali di caffè provenienti dal Costa Rica sono la causa principale della diffusione della fitopatia. Essa si propaga grazie all'azione di un insetto vettore Philaenus Spumarius, la cosiddetta sputacchina, ovvero una cicalina, nel cui sistema retro boccale si annida il batterio della Xylella fastidiosa. L'agente vettore, inoculando il batterio nello stroma dell'albero, lo contamina attraverso una colonizzazione dello xilema (il sistema di vasi mediante i quali la linfa si irradia nella pianta) causandone il blocco dei vasi e quindi della nutrizione della pianta: in pratica la Xylella fastidiosa con la produzione di una sorta di gel, finisce con l'ostruire i vasi provocando la morte progressiva dell'albero (processo di disseccamento). Da tenere presente tra l'altro, che l'agente patogeno ha la caratteristica non comune di muoversi e compiere la propria azione devastante, migrando contro corrente linfatica, cioè è capace di raggiungere l'apparato radicale delle piante nonostante il punto d'inoculazione sia nella porzione aerea della pianta;
   in data 10 febbraio 2015 il Consiglio dei ministri, dopo le oggettive difficoltà nell'applicazione del piano di contenimento previsto dalla Unione europea ovvero l'esecuzione della decisione 2014/497/UE del 23 luglio 2014 e le conseguenti sollecitazioni comunitarie, delibera lo stato di emergenza fitosanitario per la Xylella fastidiosa; in data 11 febbraio 2015 viene designato quale commissario all'emergenza il comandante della regione Puglia del Corpo Forestale dello Stato dottor Giuseppe Silletti. Già a partire dal 19 marzo 2015 il dipartimento della protezione civile adotta il piano degli interventi relativi alla lotta al batterio redatto proprio dal commissario che prevedono fondamentalmente l'identificazione delle aree in zona di profilassi, zona cuscinetto ed una zona infetta comprendente l'area di contenimento ed anche, una serie di misure di contrasto alla fitopatia, a partire dalle buone pratiche agricole (aratura, erpicatura, trinciatura, trattamenti fitosanitari mirati), volte a distruggere sia le larve che i vettori ovvero le cicaline prevedendo anche l'abbattimento degli alberi colpiti dal terribile patogeno. Quest'ultima opzione, sarà attuata solo nelle zone «geografiche» di eradicazione, aree già individuate e comunque in continua evoluzione per via della propagazione della malattia. Gli stanziamenti messi a disposizione del commissario da parte del Governo nazionale ammontano a circa euro 13.600.000, mentre l'Unione europea ha impegnato la «modica» cifra di euro 1.050.000 di cui euro 750.000 per i controlli ed euro 300.000 per i monitoraggi;
   successivamente, l'Unione europea nell'intento di rafforzare le misure di protezione atte ad ostacolare sia l'introduzione che la diffusione nell'ambito comunitario della Xylella fastidiosa, in data 18 maggio 2015 emana l'ennesima decisione di esecuzione, la 2015/789/UE, che prevede sostanzialmente una differente delimitazione della zona cuscinetto e della zona infetta, la creazione di una zona di sorveglianza con nuove e più stringenti misure di contenimento compresa ed applicabile anche nella zona infetta della provincia di Lecce, in quanto ritenuta area ove non è più possibile eradicare l'agente patogeno. Quindi il MiPAAF recependo la direttiva comunitaria, provvede in data 19 giugno 2015 ad emanare un nuovo decreto Ministeriale avente come finalità «Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo ed il Contenimento di Xylella fastidiosa (Well e Raju) nel territorio della Repubblica Italiana» che entra in vigore a partire dal 30 giugno 2015 abrogando così i decreti precedenti, attuativi della decisione di esecuzione n. 2014/497/UE. Infine, il 3 luglio 2015 con deliberazione del Consiglio dei ministri e del capo del dipartimento di protezione civile, viene emanata l'ordinanza n. 265 con cui il commissario delegato è incaricato di predisporre l'aggiornamento del piano degli interventi nel rispetto del piano esecutivo redatto dalla Unione europea in data 18 maggio 2015, ovvero quello di cui alla decisione 2015/789/UR;
   il commissario delegato nel redigere l'aggiornamento del piano di intervento, ha evidentemente seguito pedissequamente, a giudizio degli interroganti, la decisione di esecuzione 2015/789/UE i cui articoli 6, 7 e 8, prevedono una serie di misure restrittive quali: l'eradicazione sistematica di piante di olivo anche prive di evidenti e manifesti segni clinici riconducibili alla Xylella fastidiosa, purché ricadano in un raggio di 100 metri di distanza da una pianta affetta dal batterio «alieno». È palese che l'Unione europea, obbligando lo Stato italiano a compiere ogni sforzo per contrastare la propagazione della fitopatia, dimostra, ad avviso degli interroganti, di ignorare quanto siano importanti il patrimonio di valori e tradizioni che legano il territorio pugliese alle colture arboree dell'ulivo e le caratteristiche orografiche, ambientali e sociali proprie del Salento dove prevale una «densità d'impianto» mediamente pari a 200 piante per ettaro e che quindi, l'applicazione sconsiderata dell'eradicazione di piante integre dal batterio che ricadono in un raggio di 100 metri da una pianta malata, porterebbe nel breve al «disboscamento di olivi» di intere aree delle province salentine;
   a detta degli interroganti, il piano del commissario delegato dottor Silletti mostra alcune criticità dovute probabilmente dall'aver accettato passivamente le disposizioni imposte dai burocrati comunitari; esempio lampante è la delimitazione dell'area infetta che coincide con il confine amministrativo della provincia di Lecce. Così le aziende agricole, le cui proprietà si estendono a cavallo fra le province di Lecce e Brindisi, si ritrovano a dover estirpare la pianta infetta se questa ricade nell'ambito territoriale della provincia di Lecce, mentre se la pianta di olivo colpita dalla Xylella fastidiosa si trova nel territorio della provincia di Brindisi, il paradosso è che non solo si estirpa giustamente l'albero malato, ma anche quelli ricadenti nel raggio di 100 metri, cioè circa 300 olivi, proprio in virtù di quella caratteristica «densità d'impianto» tipica del territorio. Pertanto, sarebbe stato più utile verificare realmente in campo l'infestazione e non sulla «carta geografica» evitando tale aberrazione; infatti nello specifico, il territorio del comune di Torchiarolo (Brindisi), confina a sud con la provincia di Lecce, mentre a nord con Brindisi dove le piantagioni di olivi hanno una densità più bassa e di conseguenza, si sarebbe potuta creare una migliore zona cuscinetto molto meno invasiva, anche per l'esistenza di una pianura posta fra l'agro di Cerano e Mesagne, in cui sussistono pochissime piante di olivo;
   a detta degli interroganti, occorrerebbe provvedere nel considerare l'indennizzo per le piante estirpate, come un «contributo» e non come un risarcimento: tale differenza è fondamentale e discriminante, in quanto il «risarcimento» rientra nella regola del de minimis, che impedisce erogazioni di contributi superiori ad euro 15.000/00 (euro quindicimila), in tre anni. Dato che, secondo il piano Silletti, la quotazione di un albero di olivo è mediamente di euro 150/00 (euro centocinquanta), sarà sufficiente abbattere 100 ulivi, per raggiungere il limite del de minimis. Quindi, considerando che in realtà, la «densità di impianto» tipico dell'agro salentino è quella di oltre 200 olivi per ettaro, risulta evidente che l'agricoltore subirebbe un grave danno economico, una vera e propria beffa, perché se sul suo uliveto vengono estirpate un numero superiore di 100 piante, quelle in esubero non verrebbero economicamente contabilizzate. Pertanto, si ribadisce la necessità di considerare gli aiuti economici nei confronti degli olivicoltori, come indennizzi al fine di non cadere nella tagliola del de minimis;
   a detta degli interroganti, occorre promuovere ogni azione di sostegno per tutte le colture biologiche del territorio del Salento, che, obbligate allo specifico regime di conduzione colturale, sarebbero maggiormente esposti agli attacchi della fitopatia con il drammatico rischio che le stesse diventino «bacino» di cultura dell'agente patogeno e, pertanto, prevedere modalità e deroghe mirate per la conduzione agronomica dei terreni in biologico senza incappare in gravose multe per i conduttori;
   a detta degli interroganti, è necessario prevedere sin da subito l'implementazione di un «piano agricolo speciale» da attuare nei territori ricadenti nell'area di calamità. Detto piano, dovrà essere realizzato anche con il contributo del territorio e delle associazioni agricole, stabilendo quali colture o piante debbano essere ricollocate (privilegiando ovviamente l'olivo nelle specie più resistenti ed adeguate al territorio), nelle aree desertificate dalle estirpazioni, tenendo ben a mente di non stravolgere né le tradizioni, usi e costumi, né tanto meno il tipico skyline salentino. Il piano agricolo potrà essere implementato grazie alle risorse comunitarie del piano di sviluppo rurale, potenziandolo economicamente: la Unione europea, non lo si dimentichi, è comunque responsabile dell'emergenza Xylella fastidiosa, venutasi a creare in Puglia, perché non ha saputo vigilare ed ottemperare a quelle stesse norme da essa emanate, come la direttiva 2000/29/CE, articolo 20, relativa alle «certificazioni fitosanitarie obbligatorie di cui all'articolo 13, paragrafo 1, punto ii», riguardo all'importazione e movimentazione di piante, o alla direttiva 2004/103/CE, articolo 21 che impone controlli ufficiali nei punti di entrata nei territori della Unione europea;
   con interrogazione e risposta scritta n. 4-08670 dell'8 aprile 2015, erano stati sottoposti all'attenzione dei Ministri interrogati una serie di quesiti che a tutt'oggi non hanno ricevuto risposta come, la necessità di provvedere alla sospensione dei contributi INPS settore agricolo, la moratoria sui pagamenti dei prestiti agrari stipulati con gli istituti di credito, relativamente alle aree definite come zona infetta, zona di eradicazione, zona di cuscinetto e zona di contenimento. Tali interventi di sostegno devono essere estesi, in virtù dello stato di calamità, indiscriminatamente, a tutti i proprietari dei terreni agricoli che presentano colture olivicole, indipendentemente dall'essere coltivatori diretti e/o imprenditori agricoli professionali;
   a detta degli interroganti, è necessario promuovere la ricerca scientifica coinvolgendo e stimolando anche le aziende farmacologiche (specializzate nella produzione di fitofarmaci), attraverso adeguati e motivati incentivi fiscali, de-contributivi per l'assunzione di giovani e validi ricercatori, al fine di creare un ben definito network consortile di unità di ricerca a «cabina di regia unica» composta dalle stesse unità. In questo modo gli stanziamenti economici nazionali e soprattutto comunitari, saranno indirizzati e convogliati in un'unica struttura che sarà responsabile del monitoraggio sia dei costi della ricerca che degli inevitabili stadi di avanzamento e dei risultati degli studi applicativi per il contenimento e risoluzione della fitopatia –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intendano adottare non solo per contrastare la diffusione della fitopatia Xylella fastidiosa, che produce gravi danni economici agli olivicoltori e che mortifica anche l'ambiente e il turismo della regione Puglia, ma soprattutto per rimediare alle norme, ad avviso degli interroganti aberranti, che prevedono l'abbattimento indiscriminato di olivi integri dal batterio, creando vaste aree desertificate e deturpando l'ambiente circostante, e quali iniziative intendano intraprendere per il recupero del territorio agricolo;
   se i Ministri interrogati, alla luce di quanto in premessa, intendano adottare iniziative normative sia di natura economica che fiscale per il ristoro degli olivicoltori del Salento. (4-11195)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostegno agricolo

coltivatore

consiglio dei ministri