ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11193

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 525 del 19/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2015
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 19/11/2015
Stato iter:
11/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2016
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/03/2016

CONCLUSO IL 11/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11193
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Giovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

   BASILIO, MASSIMILIANO BERNINI e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la necropoli etrusca di Norchia, in provincia di Viterbo, ricadente sul territorio amministrato dal comune di Viterbo, è un sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale situato lungo l'antica Via Clodia;
   la zona fu già abitata a partire dall'epoca preistorica. Le prime tracce risalgono infatti al Paleolitico superiore e si intensificano nell'Età del Bronzo, con resti di capanne. Con l'arrivo degli Etruschi sorsero l'abitato e la vicina necropoli, già a partire dagli inizi del VI o del V secolo a.C.;
   in epoca medievale, la città tornò ad essere frequentata in epoca longobarda, quando la zona faceva da confine con il Ducato romano, per essere poi fortificata nel XII secolo da papa Adriano IV. Tra il XII e il XIII secolo vennero eretti le chiese di S. Pietro e S. Giovanni e il castello, passato nel XIII alla famiglia Di Vico;
   la città, definitivamente abbandonata nel 1435, rappresenta attualmente una delle necropoli etrusche più importanti della regione Lazio, testimonianza fondamentale e di notevole valore storico-culturale dell'intera civiltà etrusca;
   come si evince da un articolo a firma del giornalista Daniele Camilli, pubblicato su giornale on line «Tuscia Web» il 2 novembre 2015, il sito archeologico di Norchia versa oggi in uno stato di totale ed intollerabile abbandono;
   l'intera area, infatti, risulta completamente invasa dalla vegetazione che ha nuovamente «sepolto» la necropoli etrusca, rischiando di danneggiare irrimediabilmente le importantissime tombe presenti e la zona è piena di pericoli che potrebbero arrecare gravi danni all'incolumità delle persone che volessero visitare la necropoli;
   come è noto, ai sensi dell'articolo 18 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), la vigilanza sui beni culturali compete al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, unitamente ai poteri di ispezione, protezione e conservazione dei ben sottoposti alla sua tutela;
   al fine di evitare il rischio di un disastro archeologico, con gravi ripercussioni anche sul turismo del territorio, è necessario che il sito di Norchia, già oggetto negli anni precedenti di dichiarazione di interesse culturale di cui all'articolo 13 del codice dei beni culturali, possa ricevere in tempi rapidi adeguata protezione e conservazione da parte delle autorità competenti –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quale sia l'assetto delle competenze in merito alla vigilanza del sito archeologico in questione e se siano state delegate funzioni amministrative anche alla regione Lazio;
   quale sia l'assetto delle competenze in merito alla tutela del sito archeologico in questione da parte della Soprintendenza e dell'amministrazione comunale di Viterbo sul cui territorio la necropoli etrusca di Norchia ricade;
   quali siano i terreni ancora di proprietà privata ricadenti all'interno della necropoli etrusca di Norchia e quali gli obblighi e le responsabilità dei privati, così previsti dalla normativa vigente;
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare – e che tempi siano previsti – per tutelare, salvaguardare e valorizzare l'importantissimo patrimonio archeologico e culturale rappresentato dalla necropoli etrusca di Norchia. (4-11193)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 11 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 588
4-11193
presentata da
BASILIO Tatiana

  Risposta. — Si riscontra l'interrogazione parlamentare in esame, nella quale, con riferimento alla necropoli etrusca di Norchia, in provincia di Viterbo, l'interrogante chiede di conoscere l'assetto delle competenze di vigilanza e tutela del sito, tra ministero, regione Lazio e comune di Viterbo, quali siano i terreni proprietà privata ricadenti all'interno della necropoli e gli obblighi dei proprietari stessi e, infine, quali iniziative si intenda adottare per tutelare, salvaguardare e valorizzare il sito.
  Con riguardo ai quesiti posti dall'interrogante la Direzione generale archeologia e la soprintendenza archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale, competente per territorio, hanno fornito le seguenti informazioni.
  Il complesso monumentale-paesaggistico, che comprende una vasta area (almeno 20 ettari), si estende sul pianoro dove era ubicata la città antica e sui fianchi scoscesi che si affacciano sulle valli del Biedano, del Pile e dell'Acqualta. Qui la grande necropoli di tombe a facciata rupestre di IV-III secolo avanti Cristo si articola su più ordini sovrapposti collegati da scale e rampe, anch'esse ricavate nel tufo e costruite, a livello di fondovalle, anche su massi erratici.
  Il sito non è di semplice manutenzione, ma pone questioni di natura statico-strutturale peggiorate da una vegetazione spontanea che, con la sua crescita incontrollata, esercita azioni di stress del tufo, aggravando lo stato di conservazione dei resti.
  Il complesso, interessato da circoscritti interventi conservativi fino agli anni ’90, non ha successivamente potuto contare su specifici finanziamenti, fatta eccezione per interventi urgenti di tutela.
  In risposta a «quali siano i terreni ancora di proprietà privata ricadenti all'interno della necropoli etrusca» si informa che le testimonianze a est del fosso Biedano – comprendenti l'area dell'abitato antico, le necropoli delle tombe a Tempio in località Acqualta e le necropoli denominate Pile A-D – ricadono in terreni di proprietà privata, mentre i terreni a ovest del medesimo fosso, dove sono ubicati la cava Buia, la via Clodia e la tomba Lattanzi, sono proprietà del demanio militare, in uso da parte del poligono di Monte Romano. Gli obblighi e le responsabilità dei privati sono quelli previsti dal vigente codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato con decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il quale dispone, all'articolo 1, comma 5, che «I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantire la conservazione», obbligo ribadito anche all'articolo 30, comma 3, dello stesso codice («I privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione»).
  Lo stesso codice, sopra richiamato, regola altresì l'assetto delle competenze tra il ministero e gli altri enti territoriali, in ordine alla vigilanza e alla tutela del sito.
  Avvalendosi del cosiddetto
Art bonus, introdotto dall'articolo 1 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito nella legge del 29 luglio 2014 n. 106, (Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo), la Soprintendenza ha recentemente concordato con il proprietario dei terreni in cui ricade la necropoli dell'Acqualta, l'erogazione in denaro a favore di un intervento di restauro delle cosiddette Tombe a Tempio.
  La soprintendenza ha, inoltre, conferito al Dipartimento per il servizio geologico d'Italia dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l'incarico di studio – a titolo non oneroso – dei meccanismi di deterioramento e degrado delle pareti rupestri, premessa conoscitiva necessaria per programmare un intervento di salvaguardia su larga scala, con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati interessati.
  In accordo con l'amministrazione comunale di Viterbo, nel cui territorio ricade la Necropoli, è stato avviato, infine, un progetto per l'istituzione del «Parco archeologico delle necropoli rupestri».

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoAntimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

sito storico

sicurezza e sorveglianza