ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11190

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 525 del 19/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 19/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/11/2015
Stato iter:
14/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/11/2016

CONCLUSO IL 14/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11190
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Giovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

   FEDRIGA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   al tribunale di Tolmezzo, inizialmente soppresso dalla riforma della geografia giudiziaria, non è stata concessa una proroga al fine di smaltire l'arretrato dei procedimenti civili ordinari e delle controversie in materia di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria, pendenti alla data della soppressione del tribunale in parola;
   dal 13 settembre 2013, dunque, le nuove cause, prima di competenza del tribunale di Tolmezzo, centro più importante della Carnia e ne è quindi considerato il capoluogo, ora vengono incardinate presso il tribunale di Udine con conseguenti disagi e costi sia per i cittadini ed operatori della giustizia e sia in termini di dilatazione dei tempi dei processi;
   benché il tribunale di Tolmezzo sia costato allo Stato ed al comune della cittadina friulana, ora non viene più utilizzato; il 6 agosto 2015 è stata stabilita, attraverso un protocollo tra la regione Friuli-Venezia Giulia ed il Ministero di giustizia, l'apertura di un «presidio di giustizia» nella sede dell'ex tribunale di Tolmezzo. Tale accordo consentirà alla regione di organizzare in quella sede un ufficio presidiato da proprio personale che consenta agli utenti di depositare gli atti e di poter seguire l’iter dei procedimenti mediante collegamenti telematici dell'ufficio locale con il tribunale di Udine, evitando loro le relative trasferte. Costi che sono stati «ribaltati» sulla regione a fronte poi di un ufficio che, pur costando, non sopperisce alla grave decisione di aver soppresso un tribunale;
   i dati forniti dal Ministero della giustizia riguardo alla attività del tribunale di Tolmezzo ne testano l'efficienza e la produttività anche rispetto ad altri tribunali;
   confrontando tali dati con quelli del tribunale di Udine, si rileva che la produttività di quello di Tolmezzo era certamente in linea, o, per lo più maggiore, rispetto a quello a cui è stato accorpato;
   a fronte di tali numeri, è evidente che, nel caso di specie, non si sono realizzati quei «risparmi di spesa e incremento di efficienza» che avrebbero dovuto ispirare la riforma della geografia giudiziaria –:
   se il Ministro interrogato, alla luce anche dei dati sopra esposti e delle numerose istanze provenienti dal territorio, non reputi più opportuno assumere iniziative per ripristinare e mantenere la funzionalità del tribunale di Tolmezzo e così evitare gravi disagi per i cittadini e gli operatori della giustizia, posto che tale soppressione, ad avviso dell'interrogante, dà luogo a un non proficuo utilizzo di denaro pubblico. (4-11190)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 14 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 705
4-11190
presentata da
FEDRIGA Massimiliano

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante chiede l'assunzione di iniziative volte al ripristino del tribunale di Tolmezzo, soppresso nell'ambito della revisione della geografia giudiziaria avviata nel 2012.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  Il 13 settembre 2014 è, difatti, scaduto il termine assegnato dalla legge delega per adottare eventuali ulteriori disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni assunte con i decreti legislativi citati.
  Risultano, pertanto, consolidate le disposizioni relative al tribunale di Tolmezzo che ne hanno disposto la soppressione e l'assegnazione del relativo territorio di competenza al tribunale di Udine.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Il processo di revisione della geografia giudiziaria è, pertanto, sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  Con riferimento agli uffici distrettuali, difatti, l'analisi dei dati statistici evidenzia che la distribuzione dei carichi di lavoro presso le singoli corti di appello è estremamente eterogenea, sia per il settore civile che per il settore penale, con disequilibrata distribuzione degli affari tra gli uffici.
  Si è imposta, pertanto, l'esigenza di nuovi interventi in materia di geografia giudiziaria, con specifico riferimento all'assetto degli uffici di secondo grado.
  A tal fine, ho istituito una specifica commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi e di approfondimento finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla carta costituzionale e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.
  Tutto ciò premesso in ordine alla eventuale ridefinizione normativa degli assetti territoriali della giurisdizione, mi preme sottolineare come l'impatto conseguente alla riforma della geografia giudiziaria è stato oggetto di continua osservazione da parte del mio dicastero, nel complesso degli interventi, non ancora esauriti, di tipo normativo ed organizzativo, necessari a costruire una struttura ordinamentale idonea a rispondere in modo soddisfacente alla domanda di giustizia ed alle esigenze del territorio.
  Il complesso percorso di revisione sta ora attraversando una ulteriore, importante fase.
  È stato recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente proprio alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, agli uffici giudicanti di primo grado del distretto della Corte d'appello di Udine sono stati assegnati quattro posti di giudice, in incremento delle dotazioni prevista per i tribunali di Trieste, Pordenone e Gorizia.
  Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere e, all'esito, il ministero curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto-legge n. 168 del 2016, del tirocinio formativo da diciotto a dodici mesi.
  Sarà, inoltre, prossimamente bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 350 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
  Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento, bandite dal Consiglio superiore della magistratura.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procedura civile