ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11150

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 523 del 17/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: MERLO RICARDO ANTONIO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 17/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESE MARIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 17/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 17/11/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 17/11/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/12/2015
Stato iter:
11/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2016
GIRO MARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/03/2016

CONCLUSO IL 11/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11150
presentato da
MERLO Ricardo Antonio
testo di
Martedì 17 novembre 2015, seduta n. 523

   MERLO e BORGHESE. — Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il bilancio della serie di attentati terroristici che hanno insanguinato Parigi il 13 novembre 2015 è di oltre 129 vittime ed oltre 350 feriti e sono 7 i terroristi morti, inclusi i kamikaze, che si sono fatti saltare in aria vicino allo Stadio di Francia;
   allo stato attuale proseguono le ricerche da parte di tutti i servizi di sicurezza internazionali degli eventuali complici; sembrerebbe che la squadra sarebbe stata formata in tutto da 8 terroristi: quattro hanno agito alla sala concerti Bataclan, gli stessi che prima hanno aperto il fuoco nei bar e nei ristoranti nelle vicinanze. Il quinto terrorista sarebbe il primo kamikaze che si è fatto saltare in aria allo stadio di Francia, alle 21,20 il 13 novembre 2015, azione che ha dato il via al massacro;
   i Capi di Stato di tutto il mondo hanno manifestato preoccupazione per l’escalation terroristica internazionale e stanno predisponendo piani di emergenza e interventi straordinari per garantire la sicurezza nazionale;
   sono stati registrati, a Parigi, casi di psicosi collettiva e momenti di tensione a causa di falsi allarme attentati. La prefettura parigina è stata costretta a diramare una nota in cui ha confermato diversi «movimenti di panico» nella capitale «dopo vari falsi allarme» (http://www.ilfattoquotidiano.it);
   l'Is pare non abbia intenzione di fermarsi, anzi gli attacchi di Parigi sembrano esser più un preavviso di quello che lo Stato islamico si appresterebbe a fare, sia in Italia, che in altre città di altri Paesi, per esempio Londra e Washington, come ha annunciato sui media e i social network (http://www.iltempo.it);
   il prossimo dicembre avrà inizio il Giubileo a Roma, evento straordinario che si celebra nel Paese che ospita la sede del Vaticano e aumenta le probabilità di attacchi terroristici in Italia, e contro gli italiani;
   anche i connazionali residenti all'estero – cittadini italiani e al tempo stesso europei – sono fortemente preoccupati dal clima di terrore scatenato dai recenti fatti di Parigi;
   alcuni consolati, collocati in città con una forte presenza di italiani, spesso nella situazione di ricevere centinaia di utenti al giorno, potrebbero rappresentare un obiettivo sensibile per i terroristi –:
   quali iniziative intendano intraprendere i Ministri interrogati – anche in coordinamento con le autorità nazionali locali – per la tutela della sicurezza delle sedi diplomatiche, ambasciate e consolati italiani in tutto il mondo, che si considerino per quanto premesso «a rischio» e per quella personale dei dipendenti che vi lavorano e degli utenti dei servizi consolari. (4-11150)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 11 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 588
4-11150
presentata da
MERLO Ricardo Antonio

  Risposta. — Nel corso degli ultimi anni la Farnesina si è attivamente adoperata per rafforzare la sicurezza delle nostre sedi all'estero (ambasciate, consolati e istituti italiani di cultura) e del personale che vi lavora; numerose iniziative in tal senso sono state già adottate, con l'obiettivo di adeguare le esigenze di sicurezza al mutato quadro internazionale e alle nuove minacce.
  L'attentato alla sezione consolare della nostra ambasciata a Il Cairo, che ha causato danni ingentissimi e la morte di un cittadino egiziano, ha drammaticamente confermato l'urgenza di un ulteriore rafforzamento della sicurezza a favore delle sedi all'estero.
  Sforzi notevoli sono stati in particolare rivolti al rafforzamento della sicurezza attiva e passiva, avviando già nel biennio 2013/2014 un'intensa opera di adeguamento e potenziamento delle sedi che è stata portata avanti nell'ultimo anno, pur tenendo conto delle limitate capacità tecniche e delle difficoltà strutturali legate alla tipologia degli immobili e alla loro ubicazione.
  In tale contesto, si segnala che solo nel 2015 sono stati esaminati e finanziati interventi per oltre 4 milioni di euro a favore di 150 sedi (ambasciate e consolati) che hanno segnalato criticità e nell'ultimo triennio sono stati realizzati interventi sull'80 per cento delle sedi estere. Si è altresì rafforzata la vigilanza privata delle sedi estere (con un esborso complessivo di oltre 4,8 milioni di euro) e sono state disposte 70 specifiche missioni brevi di sicurezza di militari dell'Arma (per un costo di circa 700.000 euro), in aggiunta alla sorveglianza già assicurata dai Carabinieri in missione pluriennale all'estero.
  Per quelle sedi che presentano maggiori rischi, per motivi strutturali o di collocazione, si sta comunque provvedendo alla ricerca di un immobile che risulti più adeguato alle esigenze di sicurezza e tutela. Tra le sedi dove l'attenzione è stata maggiore sotto tale profilo, vale la pena menzionare i seguenti casi: Erbil, dove il consolato è da poco funzionante in una nuova e più sicura struttura; Tunisi, dove sono in fase avanzata le attività finalizzate all'imminente trasferimento dell'ambasciata in un nuovo immobile che, in una logica di accorpamento logistico, ospiterà i diversi uffici della presenza istituzionale italiana in Tunisia; Nairobi, dove sono stati avviati progetti per rendere funzionale il nuovo complesso che ospiterà la cancelleria e altri uffici italiani; Manila, dove il nuovo edificio è stato già individuato; infine, Il Cairo, dove è in fase di avanzata concertazione il progetto di accorpamento degli uffici diplomatici e consolari in una sede rafforzata, alla luce del recente attacco terroristico.
  Al fine di monitorare la situazione in loco, ispettorato generale della Farnesina ha effettuato missioni in quasi tutte le sedi maggiormente esposte a rischi. Nel quadro di una accresciuta sensibilità per le esigenze di sicurezza, è stato avviato un esercizio di ricognizione e potenziamento della sicurezza di numerosi Istituti italiani di cultura e un'analisi delle condizioni delle scuole statali all'estero.
  Si è infine proceduto alla costituzione di un tavolo ad hoc delle sedi estere con il Consiglio superiore dei lavori pubblici il cui accordo, firmato il 19 marzo 2015, prevede la collaborazione del dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio (D.I.S.) e del Ministero della difesa, per la costituzione di un database sulle caratteristiche strutturali e di sicurezza di tutte le sedi estere e per l'approntamento di standard tecnici modulabili secondo le situazioni di rischio.
  Il mutato contesto internazionale impone, come detto, un approccio sempre più integrato e sistematico per quanto riguarda i temi di sicurezza, che coinvolga anche professionalità di altre Amministrazioni come difesa, infrastrutture e trasporti.
  Tale consapevolezza trova un giusto riconoscimento con lo stanziamento di 15 milioni di euro appositamente previsti nella legge di stabilità 2016. Finora la materia è stata affrontata con l'impegno di risorse umane interne alla Farnesina. Le crescenti responsabilità in questo settore impongono il ricorso a professionalità tecniche che, anche a causa del blocco del turnover nella Pubblica amministrazione, non sono disponibili all'interno del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dovranno essere reperite presso altre amministrazioni.
  Per quanto concerne il profilo della protezione dei capi missione e di tutto il personale, è stato previsto, d'intesa con i vertici dell'Arma, un rafforzamento della presenza e della capacità dei Carabinieri inviati all'estero con compiti di sicurezza e vigilanza (nell'organico delle sedi estere operano attualmente 225 militari). Apposite missioni di protezione e scorta, ovvero di vigilanza e sicurezza, vengono disposte e finanziate da questo Ministero nelle cosiddette «sedi belliche» e per le sedi nei Paesi contemplati nel decreto missioni internazionali, ove sussistono particolari condizioni di rischio, avvalendosi di reparti specializzati dell'Arma dei Carabinieri (attualmente i militari impiegati per tali missioni sono 101 dislocati in 9 sedi). È in fase di ulteriore potenziamento anche il parco delle auto blindate. Con riguardo al personale, è stato recentemente aggiornato e nuovamente diffuso un articolato vademecum contenente numerose raccomandazioni sulla scelta delle abitazioni, sul comportamento da tenere e sulle precauzioni da adottare sia nelle abitazioni che negli spostamenti.
  Si segnala, infine, che la Farnesina, di concerto con le altre amministrazioni coinvolte, ha promosso una più stretta collaborazione sui temi di sicurezza sia in ambito europeo che internazionale, al fine di agevolare lo scambio di informazioni e condividere valutazioni e linee d'azione che consentano ai vari Paesi di prevenire e contrastare più efficacemente il terrorismo internazionale. In tale contesto, si fa presente che presso il dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno opera un apposito Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che mantiene rapporti costanti con gli altri uffici Interpol in caso di segnalazioni per attività di terrorismo internazionale e partecipa a specifici progetti operativi in seno all'organizzazione internazionale della polizia criminale-interpol, quali il progetto «Fusion Task Force», relativo alla creazione di una banca dati mondiale con informazioni dettagliate su alcune organizzazioni terroristiche.
  Quanto alla collaborazione con le autorità locali, sono state date precise istruzioni alle sedi affinché richiedano, in base agli obblighi previsti dal diritto internazionale, il potenziamento delle misure di sicurezza da parte delle rispettive autorità di accreditamento.
Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionaleMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

attrezzatura sportiva

terrorismo

sicurezza pubblica