ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11125

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 521 del 13/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 13/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11125
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo di
Venerdì 13 novembre 2015, seduta n. 521

   AGOSTINELLI, TERZONI e CECCONI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   gli interroganti hanno presentato l'interrogazione n. 5-06706 del 19 ottobre 2015, ancora senza risposta riguardante la paventata soppressione dei treni nel tratto Ancona Centrale-Ancona Marittima a partire dal prossimo anno;
   la giunta della regione Marche, nell'adunanza del 19 ottobre 2015, ha approvato l'atto n. 20 «approvazione dello schema di Accordo tra Regione Marche, Autorità Portuale, Comune di Ancona e RFI S.p.A. per la regolamentazione dei servizi ferroviari, sulla tratta Ancona-Ancona Marittima, dal 13 dicembre 2015»;
   il documento istruttorio del predetto deliberato della giunta, contiene una serie di valutazioni che hanno portato alla decisione della giunta e in particolare:
    con nota n. 0735895 del 7 novembre 2013 l'autorità portuale ha evidenziato che, completati i lavori di messa in sicurezza, i tempi di chiusura delle barriere determinerebbero l'interdizione al traffico veicolare per un tempo complessivo di circa 4 ore giornaliere, provocando condizioni non sostenibili con le esigenze e le dinamiche connesse con le operazioni e le dinamiche connesse con le operazioni di imbarco e sbarco delle navi traghetto;
    il 21 novembre 2013, l'autorità, portuale ha rappresentato l'interesse a ridurre il numero dei treni e i tempi di sosta e che in tale circostanza Trenitalia ha evidenziato il numero dei passeggeri saliti e discesi quotidianamente da e per Ancona Marittima sono 660 discesi e 350 saliti (già indicato nella precedente interrogazione 1.010 al giorno, oltre 280.000 passeggeri anno) considerando che nei giorni di domenica e festivi non ci sono treni);
    con nota del 10 febbraio 2014 l'autorità portuale ha evidenziato l'opportunità di una riduzione dei passaggi ferroviari, segnalando che il rallentamento del traffico avrebbe portato i vettori marittimi verso scelte commerciali alternative, con inevitabili ricadute sul traffico e più in generale sull'economia portuale;
   il 26 gennaio 2015 rete ferroviaria italiana proposto di prevedere uno studio per una viabilità alternativa in area portuale che consentisse ai mezzi pesanti di evitare il passaggio a livello ma avverso tale proposta ha sollevato opposizione l'autorità portuale «per la complessità dei soggetti coi volti e per i problemi di sicurezza (agenti marittimi, guardia di finanza, capitaneria di porto e altro);
   con nota del 10 marzo 2015 ha nuovamente segnalato la necessità di ridurre il traffico ferroviario per non penalizzare il traffico portuale e il deflusso dei mezzi da e per l'imbarco, nonché per evitare l'aumento delle emissioni inquinanti dovute all'incremento dei tempi di deflusso;
   il 27 marzo 2015 la regione Marche ha avanzato la proposta di sopprimere alcuni treni nel periodo estivo, così come attuato nei mesi precedenti;
   in data 24 luglio il comune di Ancona ha chiesto la sospensione dei transiti ferroviari in ragione dell'aumento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello a seguito dei lavori e del conseguente intasamento del traffico in area portuale;
   il 30 luglio 2015 l'autorità portuale ha rinnovato l'esigenza di sicurezza e incolumità di tutti gli utenti nei tempi di chiusura del passaggio a livello;
   con mail dell'8 ottobre 2015 il comune di Ancona ha sottoposto una proposta di accordo da sottoscrivere tra regione Marche, autorità portuale, comune di Ancona, rete ferroviaria italiana e ATMA, nella quale prevede di sopprimere i servizi ferroviari di trasporto passeggeri sulla tratta Ancona-Ancona Marittima, nonché l'impegno del comune, per l'anno 2016 a fornire un servizio aggiuntivo e sostitutivo su gomma finanziandone i costi quantificati, in via presuntiva, in euro 26.595,00;
   sono stati previsti interventi mitigatori per i passeggeri muniti di abbonamento già stipulato fino alla scadenza degli stessi e comunque non oltre il 31 dicembre 2016 e i mancati introiti da bigliettazione della società dei trasporti su gomma dal 13 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016 saranno compensati da un contributo una tantum dell'autorità portuale;
   il documento istruttorio precisa che l'articolo 6 comma 1, lettera f), della legge regionale n. 45 del 1998, prevede che in materia di trasporto pubblico regionale locale la regione svolge funzioni amministrative di programmazione e amministrazione i servizi ferroviari di interesse regionale e locale, di cui all'articolo 5, comma 2 e stipulazione dei relativi contratti di servizio e che al termine della sperimentazione, e quindi a partire dal 1o gennaio 2017, la regione Marche, nell'ambito della programmazione dei servizi su gomma valuterà l'entità del e risorse necessarie da aumentare il numero di corse su gomma e l'incremento delle stesse, sopprimendo di fatto, ad avviso degli interroganti, l'uso sei treni e della linea ferroviaria. Il precitato accordo proposto da sottoscrivere tra regione Marche, autorità portuale, comune di Ancona e rete ferroviaria italiana s.p.a., nelle premesse cita che rete ferroviaria italiana, nell'ambito della realizzazione del nuovo impianto di comando e controllo nella stazione di Ancona, nel rispetto delle prescrizioni disposte dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) ha necessita di modificare l'attuale passaggio a livello chilometri 14283 denominato «Varco Dogana» e quello denominato «Varco Lazzaretto» dotandoli di barriere con collegamenti di sicurezza con i segnali ferroviari; che l'autorità portuale in relazione a tali lavori ha rappresentato le seguenti criticità: marcato incremento dei tempi di deflusso dei mezzi provenienti dagli imbarchi e di quelli destinati all'imbarco con conseguente aumento dei ritardi negli orari dei traghetti ed evidenti disagi all'utenza portuale; aumento dei tempi di attesa dei veicoli pesanti; sensibile aumento delle emissioni inquinanti in misura direttamente proporzionale al progressivo aumento di attese forzate dei veicoli leggeri e pesanti; incremento degli ostacoli e conseguenti rallentamenti riferibili alle attività di pronto intervento, prime fra tutte quelle di primo soccorso ed antincendio, con palesi ripercussioni per la sicurezza dello scalo, come evidenziato dagli organi competenti nel corso della seduta del Comitato Portuale nel corso della seduta del 28 luglio 2015;
   ad avviso degli interroganti la ricostruzione della vicenda denota un atteggiamento pregiudiziale, in particolare da parte dell'autorità portuale di Ancona, con l'appoggio del comune di Ancona, contro il trasporto pubblico dei passeggeri su ferro e sull'esistenza della stessa linea ferroviaria, fino al punto di strumentalizzare il tema sicurezza dei convogli ferroviari e dei veicoli e in particolare la nota dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. Infatti, sul sito dell'autorità portuale di Ancona è stato pubblicato dall'autorità portuale stazione Marittima (già indicato nella precedente interrogazione): «L'ANSF ha emesso le seguenti prescrizioni per consentire la circolazione dei treni: automazione del passaggio a livello del Mandracchio; realizzazione di due nuovi passaggi a livello automatizzati, uno davanti alla Mole e l'altro antistante l'accesso alle aree di imbarco in porto (Facility 1); rafforzamento delle balaustre di protezione della linea ferroviaria»;
   dalla nota dell'ANSF protocollo 3559 del 5 maggio 2015, ad avviso degli interroganti, emerge che l'Agenzia non ha emesso tali prescrizioni e comunque il tema della sicurezza è utilizzato in modo improprio, a giudizio degli interroganti, in relazione alla soppressione del collegamento ferroviario, incuranti di oltre 1.000 passeggeri che si servono dei treni (280.000 persone all'anno). Intanto il documento dell'autorità portuale è scomparso, a quanto consta agli interroganti, dal sito dell'autorità. I dati forniti dalla medesima autorità sul transito giornaliero dei veicoli appare, agli interroganti, sovrastimato, sicuramente per quanto riguarda il Varco Dogana, e addirittura in modo lunare per il varco Lazzaretto, ove i veicoli si calcolano nell'ordine delle decine. Anche il numero dei treni giornalieri e i tempi di percorrenza risultano sovrastimati rispetto alla realtà come dimostrato nella nota trasmessa agli interroganti e ai consiglieri regionali delle Marche in base ad uno studio predisposto autonomamente dall'ex responsabile (oggi pensionato) del compartimento FS di Ancona-Bari. Analogamente, si tendono a drammatizzare le conseguenze delle misure di sicurezza persino sull'inquinamento ambientale quando i mezzi pesanti restano con i motori accesi in porto anche per diverse ore al giorno e le navi sostano per ore in porto con i motori accesi per alimentare i servizi di bordo. Vengono paventate conseguenze per i mezzi di pronto soccorso e antincendio quando all'interno del Porto c’è la Caserma dei vigili del fuoco e tutte le aree portuali sono raggiungibili 24 ore su 24 sia nella parte riguardante il molo sud mediante l'asse attrezzato e il bypass di Palombella che il molo nord mediante il varco della Repubblica. Una situazione profondamente diversa rispetto ad alcuni anni, fa quando l'unica via d'uscita carrabile per l'intera zona portuale e l'area ZIPA era rappresentata dal varco del Mandracchio ove insisteva il passaggio a livello con barriere per proteggere la ferrovia in cui transitavano un numero maggiore di treni viaggiatori e merci. Un atteggiamento quello messo in atto dall'autorità portuale e dal comune che mal si concilia, ad avviso degli interroganti, con le istituzioni pubbliche e in particolare con quella di rilevanza statale che in ogni caso deve fornire una corretta interpretazione dei dati e dei fatti; è inaccettabile la decisione di stabilire addirittura un indennizzo di 12.000 euro una tantum (con fondi pubblici) al comune di Ancona che fortemente vuole sopprimere la ferrovia. Se mai, d avviso degli interroganti, si sarebbe dovuto prevedere un risarcimento per i pendolari e per la stessa RFI che ha speso negli anni consistenti investimenti sulla linea ferroviaria e per attrezzare le altre stazioni per realizzare il progetto di uso metropolitano delle ferrovie, che subirebbe un duro colpo con la soppressione della Marittima;
   appare altresì evidente, ad avviso degli interroganti, che si sono verificati interventi ad opera di soggetti, diversi da RFI e regione, che non hanno competenze sul trasporto ferroviario e atteggiamenti preclusivi persino a fronte della disponibilità di RFI a studiare una o più soluzioni alternative, per spingere sulla so pressione dei treni;
   una decisione che ha provocato la protesta dei cittadini e delle associazioni ambientaliste e la richiesta di una proroga del provvedimento da parte di sindaci e di consigli comunali, ultimo quello di Pesaro del 9 novembre 2015 –:
   se sia a conoscenza dei fatti suesposti e se e quali iniziative intenda assumere per evitare la soppressione dei treni che privano del servizio giornaliero oltre mille persone;
   se e quali iniziative intenda, adottare per verificare il comportamento dell'autorità portuale di Ancona e se la stessa e gli altri organi competenti per la sicurezza hanno effettuato analisi sui livelli d'inquinamento dell'area portuale e con quali esiti o se intendano farlo con urgenza;
   se e per quali motivi siano stati trasmessi dati, a giudizio degli interroganti infondati sui volumi di traffico veicolare sui due punti di intersezione denominati Lazzaretto e Dogana che, se calcolati correttamente non avrebbero determinato il superamento del «momento di traffico» necessario all'innalzamento delle misure di sicurezza dei passaggi a livello e l'obbligo delle barriere bensì l'installazione di un lampeggiante e di un semaforo come avviene ne resto d'Italia in linee similari;
   se e come intenda intervenire in relazione alla decisione dell'autorità portuale di elargire contributi una tantum mediante fondi di bilancio. (4-11125)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

prestazione di servizi