ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11122

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 521 del 13/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: FITZGERALD NISSOLI FUCSIA
Gruppo: PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 13/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 13/11/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 13/11/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 24/12/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11122
presentato da
FITZGERALD NISSOLI Fucsia
testo di
Venerdì 13 novembre 2015, seduta n. 521

   FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   il nostro Paese individua, tra le priorità in materia di diritti umani, la tutela della libertà di religione e credo e la protezione dei diritti degli appartenenti alle minoranze religiose, operando con determinazione affinché siano oggetto di un'azione più efficace anche a livello internazionale;
   unitamente agli altri Stati membri dell'Unione europea, l'Italia promuove annualmente una risoluzione dell'Assemblea generale dell'ONU sulla libertà di religione o credo e di condanna di ogni forma di intolleranza e discriminazione su base religiosa. La più recente di queste risoluzioni (A/RES/69/175), adottata all'unanimità nel dicembre 2014, pone particolare attenzione agli episodi di violenza contro gli appartenenti alle minoranze religiose;
   l'Italia sostiene inoltre le attività del relatore speciale ONU sulla libertà religiosa, che ha anche il compito di rivolgere raccomandazioni agli Stati per migliorare la difesa della libertà religiosa nel mondo;
   le «Linee Guida UE sulla libertà di religione o credo», adottate nel 2013, proprio su impulso italiano, fanno espresso riferimento all'esercizio collettivo della libertà di religione a tutela delle comunità religiose minoritarie. La stessa Commissione sulla libertà religiosa degli Stati Uniti (USCIRF) ha riconosciuto il grande impegno del nostro Paese, citandolo quale esempio di nazione attiva nella promozione del fondamentale diritto alla libertà di religione e di credo;
   occorre tuttavia sottolineare, come evidenziato, tra l'altro, nella raccomandazione del Consiglio d'Europa n. 1804 (2007), «State, religion, secularity and human rights», che «Tali libertà non sono illimitate: una religione la cui dottrina o pratica si scontri con altri diritti fondamentali sarà inaccettabile... le restrizioni che possono essere applicate a tali libertà sono quelle “previste dalla legge e sono necessarie in una società democratica nell'interesse della sicurezza pubblica, per la protezione dell'ordine, della morale, e della salute pubblica, o per la protezione dei diritti e delle libertà altrui” (articolo 9.2 della Convenzione). Gli Stati non possono nemmeno permettere la diffusione di principi religiosi che, se applicati, violerebbero i diritti umani»;
   d'altro canto, l'imprescindibile difesa e promozione del diritto alla libertà di religione e di credo, nonché il riconoscimento e la tutela delle minoranze religiose e spirituali contro ogni forma di intolleranza e discriminazione, non dovrebbero costituire un’impasse rispetto alla protezione delle vittime di organizzazioni culturali abusanti e/o totalitarie, né un freno all'attuazione di indispensabili e specifiche politiche informativo-preventive nell'interesse di tutti i connazionali;
   nel 2006 il Rapporto sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza realizzato dall'Osservatorio nazionale sull'infanzia, nel contesto di un ampio capitolo dedicato ai minori inseriti in gruppi coercitivi, evidenziava come, all'indomani della pubblicazione nel 1999 del noto Rapporto UCIGOS, «Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia», i culti e i loro sostenitori avessero iniziato, con «intraprendente aggressività una controffensiva in nome delle libertà religiose»; reazione, a quanto risulta all'interrogante, proseguita e amplificatasi sino ai nostri giorni, non solo attraverso palesi tentativi di minimizzare il fenomeno e disinformare l'opinione pubblica, ma anche mediante campagne di pesante discredito e altre condotte verosimilmente illecite poste in essere, in particolare sulla rete web, in danno di associazioni di volontariato, dei loro rappresentanti e in generale di tutti quei soggetti attivi in questo delicato settore, nonché, e primariamente, delle stesse ex vittime, come più volte dettagliatamente denunciato da colleghi parlamentari nel contesto dei loro atti di indirizzo e di sindacato ispettivo che stante la totale mancanza di risposte dei Ministeri interrogati, non può che sollevare legittimi dubbi in merito alla sussistenza, accanto a una inaccettabile indifferenza sull'argomento, di possibili pressioni e/o timori rispetto alle questioni rilevate (Mozione onorevole Arlotti e altri atto n. 1-00565 Camera del 31 luglio 2014, interrogazione onorevole Arlotti e altri atto n. 4-04316 Camera del 2 aprile 2014, interrogazione senatore Casellati e altri atto n. 4-01758 del 26 febbraio 2014, interrogazione senatore Casellati e altri atto n. 4-00374 del 19 giugno 2013, interrogazione senatore Allegrini e Gallone atto n. 4-08890 del 18 dicembre 2012, interrogazione senatore Casellati e altri atto n. 4-08835 del 6 dicembre 2012);
   il Consiglio d'Europa, in considerazione dell'inquietante diffusione a livello europeo del fenomeno delle cosiddette «sette», di violazioni dei diritti umani e di drammatici avvenimenti determinati dalle condotte delittuose di gruppi o movimenti a carattere settario, ha approvato nel corso di circa un ventennio, molteplici risoluzioni e raccomandazioni finalizzate, tra l'altro, alla promozione di mirate politiche educative e preventive, in particolare a tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e dei minori, nella fattispecie, degli stessi «figli di membri di gruppi religiosi, esoterici o spirituali, in caso di maltrattamenti, stupri, negligenza, indottrinamento attraverso lavaggio del cervello e mancata iscrizione scolastica»;
   già con raccomandazione 1412 (1999), il Consiglio d'Europa, sollecitava inoltre l'istituzione di centri nazionali e regionali d'informazione e di organizzazioni non governative di aiuto per le vittime e per le loro famiglie e la creazione di un Osservatorio europeo con lo scopo di facilitare lo scambio tra detti centri nazionali;
   ad oggi, a quanto consta all'interrogante, e come ribadito anche nell'ottobre 2012 dai rappresentanti della Commissione dei diritti dell'uomo, nell'ambito della Conferenza delle organizzazioni non governative, presso il Consiglio d'Europa, gli Stati membri, con l'eccezione di pochi Paesi, non risultano avere ancora assunto concrete e fattive misura all'altezza della sfida rappresentata da gruppi coercitivi o estremisti che agiscono al riparo della libertà religiosa e che sono «causa di procedimenti di infrazione, in particolare, nel campo della salute, dell'educazione e della vita privata e familiare degli individui, che attentano ai diritti dell'uomo, alle libertà fondamentali dei cittadini e ai principi fondamentali delle società democratiche», e questo, nonostante il fenomeno abbia continuato a dilagare nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, né risulti diminuito nei Paesi dell'Europa occidentale;
   in questi ultimi anni, come riferiscono concordemente recenti relazioni e dati forniti da organizzazioni operanti in questo settore, nonché gli annuali rapporti della Missione interministeriale di vigilanza e contrasto alle derive settarie – Miviludes –, istituita presso il Governo francese, si sono anzi registrati un aumento di movimenti controversi, un'accresciuta richiesta di consulenza e aiuto da parte dei cittadini europei, un'infiltrazione massiccia di derive settarie in particolare nei settori della salute e del benessere, una più facile e rapida diffusione del fenomeno attraverso l'accresciuto utilizzo della rete internet e delle nuove tecnologie, con il reclutamento e indottrinamento dei soggetti maggiormente sensibili e dei giovani, nonché una trasformazione e atomizzazione dei gruppi che ne rende particolarmente problematico il riconoscimento e la relativa, eventuale attività di vigilanza. A questo va aggiunto il preoccupante fenomeno di adolescenti e minorenni europei auto-radicalizzati e reclutati attraverso il web nei cosiddetti «culti della morte», quali il famigerato Stato Islamico;
   al riguardo, preme rilevare che, accanto alle analisi degli studiosi di settarismo, anche alcuni tra i massimi esperti e docenti di terrorismo e di storia dell'Islam e altro, hanno convenuto nel valutare la presenza di marcate affinità, nelle strategie di captazione del consenso, reclutamento e indottrinamento dei membri, tra realtà quali l'ISIS e i culti distruttivi;
   secondo quanto reso noto dal Centro d'informazione e consulenza sui movimenti settari nocivi (CIAOSN), struttura indipendente attivata presso il Servizio pubblico federale giustizia del Belgio, nel 2014, il numero di dossier concernenti l'attività del centro è quasi raddoppiato nel corso di un anno, ancorché CIAOSN abbia precisato che le cifre riportate in un articolo del gruppo Sudpresse, abbiano potuto erroneamente far intendere che si trattasse di una lista di gruppi, piuttosto che dei vari soggetti trattati dal centro https://favisonlus.wordpress.com/?s=CIAOSN;
   l'AIAP, la più importante associazione Iberoamericana per la ricerca sull'abuso psicologico, composta da una équipe di professionisti specializzati in relazioni settarie, culti distruttivi e altre dinamiche di condizionamento psicologico, diretta dal dottor Miguel Perlado, membro della prestigiosa International Cultic Studies Association (ICSA), attesta che in Spagna opererebbero attualmente oltre 250 culti coercitivi, stimando in circa 600 mila il numero di spagnoli sotto l'influenza di gruppi abusanti. A Valencia le cosiddette «sette» avrebbero ad esempio registrato un incremento del 22 per cento nel corso dell'ultimo decennio. E proprio presso l'Università di Valencia, nel dicembre scorso, il Prof. Miguel Cuevas Barranquero dell'Università di Malaga e vicepresidente AIAP, nell'ambito di un master su criminologia e sicurezza, ha tenuto un importante intervento sul tema dei minori nei culti, passando in rassegna le evidenze scientifiche emerse dall'attività di ricerca di altri studiosi del fenomeno, che confermano i gravi rischi per i bambini inseriti in tali gruppi. I movimenti a crescita maggiore sarebbero quelli pseudo-terapici e new age, come confermato già nel 2013 anche dalla piattaforma di esperti della Rete iberoamericana di studio sulle sette-RIES;
   nel Rapporto annuale stilato dal Centro di Informazione sulle sette «INFOSEKTA», reso pubblico nell'aprile 2015, l'associazione zurighese ha registrato nell'anno 2014, 2055 domande, con un incremento del 21 per cento rispetto al 2013: il terzo aumento annuale consecutivo;
   analogo discorso per il Regno Unito. In un'intervista del dicembre 2014 il Direttore del Cult Information Centre, operante nel settore dal 1987, dichiarava la presenza di un numero compreso tra i 500 e i 1000 gruppi abusanti e ne attestava la crescita esponenziale;
   per la Miviludes, che ha reso pubblico il suo ultimo Rapporto il 4 maggio 2015, sarebbero mezzo milione i francesi toccati dal fenomeno e quasi il 39 per cento delle segnalazioni pervenute alla struttura riguarderebbe il settore della salute, con ben 4000 sedicenti psicoterapeuti e 3000 medici legati a movimenti settari. Peraltro, l'accresciuto numero di metodi terapeutici deviati e di pseudo-operatori privi di qualifiche riconosciute dallo Stato, motivati essenzialmente dal mero desiderio di predominio e asservimento psicologico delle vittime e dall'avidità di denaro, costituiscono fonte di grande preoccupazione per le autorità che hanno intrapreso una vasta attività preventiva. Il professor Philippe-Jean Parquet, psichiatra e membro del consiglio di orientamento della Miviludes, ha osservato che le derive settarie infiltrate nell'ambiente della salute, mietono soprattutto vittime tra i malati di cancro e i pazienti affetti da gravi patologie. Secondo le recenti dichiarazioni del dottor Patrick Romestaing, vice presidente del CNOM (Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Medici francesi), sempre più movimenti settari si presentano con un certo bagaglio accademico o in alcuni casi, un medico presente al loro interno funge da garante scientifico, coprendo così attività poco trasparenti e non di rado pericolose per la salute degli individui;
   il rapporto annuale Miviludes non ha mancato di porre l'accento anche sul ruolo di internet nello sviluppo di credenze estreme che potrebbero dar luogo a nuovi fenomeni settari difficilmente controllabili. Gérald Bronner, autorevole specialista di sociologia cognitiva, professore presso l'Università Paris Diderot e già codirettore del Centro di Studi sociologici alla Sorbona, nel suo apprezzato saggio del 2013 «La Démocratie des crédules», sottolineava, basandosi sulla diffusione su vasta scala di credenze radicali, come ad esempio le teorie cospirazioniste che stanno attraendo persone sempre più giovani o il già citato fenomeno della auto-radicalizzazione sulla rete degli apprendisti jihadisti, i rischi della emersione «di nuovi tipi di credenze settarie» ancora più difficili da rintracciare non essendo più strutturate attorno a un gruppo localizzato o a un guru. Questi nuovi, inafferrabili movimenti, difficili da identificare ma in grado di produrre individui disposti a passare all'azione, costituirebbero, secondo il professor Bronner, una nuova sfida per la stessa democrazia;
   in Germania, l'associazione Infosekte NRW, un centro di informazione e consulenza psicosociale su nuove comunità ideologiche, religiose e psico-gruppi, promosso dallo Stato del Nord-reno Vestfalia, nel suo rapporto, reso noto nel marzo 2015 e concernente l'anno 2014, ha evidenziato come la richiesta di informazioni e consulenze continui a rimanere elevata;
   nel, nostro Paese la situazione non risulta dissimile. La dottoressa Maria Carla Bocchino, 1o dirigente responsabile divisione analisi del servizio centrale operativo presso la direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, che da anni segue l'evoluzione di queste realtà, ha infatti riferito lo scorso anno che «il fenomeno rispetto al passato è cambiato: ora riguarda soprattutto centri terapici di cure alternative, corsi di yoga o associazioni che propongono un “incremento del potenziale umano”, promettendo successo e raggiungimento del benessere»;
   in una precedente intervista rilasciata al settimanale Panorama, la dottoressa M. C. Bocchino riferiva il preoccupante aumento di giovani attirati, in particolare sul web, da gruppi di satanismo acido; dati confermati anche dall'attività di Polizia postale. La fascia di rischio individuata tra i nuovi «simpatizzanti» risulterebbe quella compresa tra i 12 e 22 anni;
   in relazione all'allarmante crescita dei ciarlatani della salute, in data 11 maggio 2015 il Prof. Diego Piazza, Presidente dell'Associazione dei medici chirurghi ospedalieri italiani, come riportato dal Quotidiano Sanità, ha dichiarato «Si sta, affermando una pericolosa sottocultura che ha preso di mira la scienza, la chirurgia e la medicina ufficiale. Tra rimedi “alternativi” e teorie del complotto, pericolosi siti fanno disinformazione sulla pelle delle persone più ingenue e meno attrezzate culturalmente. Inorridisco quando, da chirurgo ed esponente della comunità scientifica, leggo di miracolose cure anticancro basate addirittura sull'autoguarigione... Si deve porre rimedio ad un fenomeno in preoccupante aumento. Invitiamo, allora, il governo a lanciare una campagna pubblica per difendere e diffondere la cultura della scienza e contro i ciarlatani in campo medico»;
   per il Centro studi sugli abusi psicologici (CESAP), una onlus italiana, affiliata alla Federazione europea dei centri di ricerca e informazione sul settarismo Fecris, (organizzazione non governativa rappresentata al Consiglio d'Europa e all'ONU, che rappresenta con le associazioni federate 25 Paesi dell'Unione europea), in Italia opererebbero almeno 500 gruppi le cui attività sconfinerebbero nell'abuso psicologico, a cui andrebbero aggiunte annualmente una cinquantina di nuove realtà controverse o di organizzazioni riciclatesi sotto altra denominazione, anche se, sottolineano concordemente le associazioni e la prima dirigente della Divisione analisi del servizio centrale operativo della Polizia di Stato, si tratta di stime relative, non essendo di fatto possibile, per plurimi motivi, pervenire a dati certi;
   l'associazione onlus Familiari delle vittime delle sette, anch'essa federata FECRIS, gestisce da alcuni anni un blog con notizie aggiornate dall'Italia e dall'estero, articoli scientifici e documentazione concernente casi giudiziari e sentenze processuali, che offre un quadro obiettivo di questo fenomeno sociale anche nel nostro Paese, con risvolti particolarmente drammatici nel caso degli abusi, non di rado raccapriccianti, commessi nei confronti di adolescenti e bambini;
   per quanto concerne la più ampia categoria del mondo dei maghi, guaritori, sensitivi, satanisti improvvisati e altro, secondo il rapporto 2013-2014 dell'Osservatorio antiplagio, ancorché la crisi economica abbia determinato negli ultimi anni una diminuzione del volume di affari degli operatori dell'occulto del 25 per cento, attestandosi su 4,5 miliardi di euro annui, non sarebbe tuttavia diminuita la richiesta di consulenza;
   si ricorda anche che la regione autonoma del Friuli Venezia Giulia ha approvato la legge regionale 31 maggio 2012, n. 11, «Norme per il sostegno dei diritti della persona e la piena libertà intellettuale, psicologica e morale dell'individuo», finalizzata al contrasto del fenomeno della dipendenza psicologica attuata da individui, o gruppi, anche apparentemente religiosi, tramite tecniche di manipolazione mentale e comportamentale che mirano, per diversi fini, all'annullamento dell'identità della vittima e all'assoggettamento della sua volontà;
   di fatto, accanto a drammatiche vicende che hanno avuto ribalta internazionale, come quella del gruppo di giovani denominati «Le Bestie di Satana» macchiatisi di plurimi omicidi, le cronache giudiziarie nel nostro Paese hanno continuato, con inquietante frequenza, a informarci sulle attività illegali poste in essere in danno degli stessi adepti, da sedicenti maestri, guru e leader di gruppi di varia matrice, in particolare religiosa e/o spirituale o pseudo-terapica, ovvero propria dei movimenti del potenziale umano, di auto-miglioramento o di guarigione, noti anche come psico-sette. Eppure, va contestualmente rilevato, rifacendosi ancora alle dichiarazioni della dottoressa Maria Carla Bocchino, come l'attività di contrasto risenta del fatto che, raramente, le vittime denunciano e i reati quasi mai sono procedibili d'ufficio; considerazione che porta a desumere come il fenomeno rimanga in buona parte sommerso;
   se non può che ritenersi sconcertante e scoraggiante l'atteggiamento di mancata attenzione e partecipazione fattiva delle istituzioni e dunque di sensibilizzazione dei connazionali su queste tematiche, eccezion fatta per l'apprezzabile operato della «Squadra anti-sette», assolutamente inaccettabile risulta l'indifferenza riservata ai minori nati o cresciuti in contesti gruppali ad alta richiesta o in organizzazioni di tipo fondamentalista;
   si ritiene indispensabile rammentare come la stessa vicenda legata alla tristemente nota comunità di affido minori il Forteto, – il cui leader, Rodolfo Fiesoli, detto «il Profeta», è stato condannato in primo grado a 17 anni e 6 mesi di reclusione, in data 17 giugno 2015, per violenze sessuali e maltrattamenti in danno dei piccoli ospiti –, sia stata anche oggetto di un'ampia, accurata e purtroppo agghiacciante indagine della Commissione d'inchiesta della regione Toscana, che ne ha individuato indubitabili similarità con una vera e propria organizzazione settaria. Conclusione che ha trovato piena conferma, sia da quanto emerso nel corso del procedimento penale contro il Fiesoli più altri, che in un prestigioso saggio pubblicato sulla Rivista italiana di Freniatria, (la più antica pubblicazione italiana in tema di salute mentale), secondo il cui giudizio, fondato anche sul contributo offerto da altri psichiatri, il Forteto era una «comunità ideologica», con molte affinità con le sette dominate da un «culto totalizzante e distruttivo». D'altro canto, nelle motivazioni della monumentale sentenza di quasi 1000 pagine, i giudici scrivono testualmente che «Il Forteto», fin dal suo nascere, aveva le caratteristiche tipiche di una setta, con un «credo» essenzialmente legato alle prospettive liberatorie proprie di un approccio terapeutico (ancorché praticato da persone totalmente incompetenti)... Il termine setta non è utilizzato a caso, non c’è stata udienza in questo processo durante la quale non sia stato svolto un tentativo di comprendere aspetti (piuttosto stravaganti) della vita di questa comunità»;
   nel marzo 2014, studiosi italiani di fama internazionale, unitamente a riconosciute associazioni di tutela dei minori, a centri per lo studio degli abusi psicologici e per la prevenzione dei rischi criminologici, ad associazioni di informazione e ricerca sul fenomeno settario e di tutela dell'individuo e delle famiglie e altro, inoltravano una documentata ed esaustiva lettera alla Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, onde rappresentare la situazione italiana concernente i minori vittime di gruppi abusanti;
   nella missiva, consultabile online si legge, tra l'altro, che «Una delle più importanti realtà associative italiane per la tutela dei minori, il Telefono Azzurro, che dal 2003 gestisce, per conto del Ministero delle Comunicazioni, Ministero per le Pari Opportunità e Ministero del Lavoro, il Servizio emergenza infanzia, già nel suo 5o Rapporto Nazionale sulla Condizione dei Minori e degli Adolescenti (2005), realizzato con Eurispes..., rilevava che «Il coinvolgimento di minori nelle sette è fenomeno alquanto complesso e difficile da descrivere: per questo non va trascurato, poiché, anche se in modo poco visibile, i minori vi sono coinvolti sia come vittime (attraverso abusi psicologici e sessuali), sia come autori di reato (con l'uso di alcol e droghe fino a forme estreme di crimine). L'abuso sessuale sui minori è una realtà tangibile, come denunciano i numeri forniti alla Direzione centrale della Polizia Criminale»;
   altresì nel 9o Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, pubblicato nel 2009, i relatori del documento hanno drammaticamente sottolineato come «i bambini vittime delle sette sono bambini che “non esistono”, vittime dimenticate, ignorate e perfino negate», e ulteriormente constatato che «i bambini che sono riusciti ad uscire da sette nelle quali hanno subito abusi e violenze possono avere livelli di sviluppo fisico, psicologico, relazionale, emotivo, cognitivo e comportamentale che si discostano molto dalla norma: sembrano più piccoli di quello che effettivamente sono per ciò che concerne le capacità decisionali, di giudizio, la memoria e il linguaggio. Innumerevoli sono le conseguenze cui un bambino vittima di queste sette può andare incontro, a vari livelli: fisico, cognitivo, emotivo, relazionale, di costruzione della propria identità». Nel marzo 2006 veniva discussa e approvata dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia, una importante relazione, realizzata in forma di bozza dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, per conto dello stesso Osservatorio nazionale e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, titolata «Rapporto sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia». Nell'ampio capitolo dedicato alla situazione dei minori coinvolti nelle cosiddette «sette», si evidenziava, da un lato, come il fenomeno fosse presente in larga misura nel nostro paese e le gravi implicazioni per gli stessi minori, dall'altro, come occorresse pervenire all'attuazione di adeguate politiche preventive informative a fattiva tutela dei bambini... Inoltre secondo il Report realizzato nel 2010 dal gruppo di lavoro presieduto dal dott. Luca Bernardo, (direttore dell'Ambulatorio per il Disagio degli Adolescenti presso l'Ospedale Fatebenefratelli di Milano e all'epoca presidente della Commissione bullismo del Ministero dell'istruzione, ricerca e università), ben 240 mila minori e adolescenti sarebbero entrati in contatto, solo in quell'anno, con «sette» e gruppi legati al satanismo –:
   se e quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano adottare, sia sul piano interno che in sede comunitaria, al fine di promuovere un'efficace azione di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno, anche mediante appositi programmi educativi e formativi, in particolare nei settori della scuola e della salute, così come da rinnovati solleciti espressi in ambito europeo;
   se non si ritenga opportuno assumere iniziative per attivare, con la massima tempestività, un'indagine Ministeriale per far luce sulla condizione dei minori inseriti in contesti gruppali ad alta richiesta, in considerazione di quanto già evidenziato, tra l'altro, nel «Rapporto sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia» (2006) dell'Osservatorio nazionale sull'infanzia e in base a quanto ripetutamente emerso dalle osservazioni di associazioni di tutela minori, da passate e recenti vicende di cronaca giudiziaria nonché dagli accertamenti degli organi di polizia;
   di quali elementi i Ministri, per quanto di competenza, dispongono in relazione alle sconcertanti dichiarazioni riferite da un dichiarato membro attivo della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova nell'articolo pubblicato il 28 aprile 2015 da Linkiesta in merito a presunti abusi sessuali commessi in danno di bambini che la comunità religiosa avrebbe silenziato anche in riferimento a «inquietanti» politiche interne di gestione degli abusi sessuali su minori, come d'altra parte drammaticamente emerso nel recente caso di studio esaminato dalla Commissione reale australiana sulle risposte istituzionali alle accuse di abusi sessuali su minori;
   se il Governo non ritenga necessario e opportuno valutare l'istituzione di un centro nazionale ovvero di una struttura statale analoga alla missione interministeriale di vigilanza e contrasto alle derive settarie Miviludes operante in Francia, in considerazione del proliferare di organizzazioni controverse, sia per quanto concerne possibili aspetti di pericolosità individuale e sociale, che per i risvolti illeciti di natura economica e fiscale e tenuto conto dell'esistenza di reti di collegamento tra i vari gruppi coercitivi e/o oltranzisti, attivi sul territorio nazionale ed europeo, come già da tempo segnalato anche nelle Relazioni dei servizi segreti italiani sulla politica informativa e della sicurezza;
   se non si ritenga necessario e opportuno, in considerazione dell'evoluzione che, nel corso degli ultimi anni, il fenomeno ha assunto anche nel nostro Paese, in particolare interessando l'ambito del benessere e della salute, monitorare, per quanto di competenza, il suo sviluppo e contestualmente avviare una campagna pubblica finalizzata alla promozione della cultura scientifica;
   se siano o meno a conoscenza dell'aggressiva e pressante campagna a fini diffamatori di cui sono a tutt'oggi bersaglio le associazioni impegnate in questo settore, la stessa squadra anti-sette e gli ex membri di gruppi abusanti e quali iniziative di tutela i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano promuovere in favore delle ex vittime e delle loro famiglie, nonché in supporto dell'azione condotta dalla specialità del dipartimento di pubblica sicurezza e dalle menzionate associazioni di volontariato. (4-11122)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discriminazione religiosa

gruppo religioso

diritti umani