ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 506 del 20/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 20/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/10/2015
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10806
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Martedì 20 ottobre 2015, seduta n. 506

   BRIGNONE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   è di pochi giorni fa la notizia che il braccio armato di bracconieri ha causato tra molte altre specie, anche la morte di due animali particolarmente protetti dalla «direttiva uccelli» un'aquila reale a Zocca (provincia di Modena) e un raro esemplare di Cicogna bianca a Torre d'Isola (provincia di Pavia);
   il rapace è morto dopo diversi giorni di agonia nonostante le cure dei veterinari del Centro fauna selvatica di Bologna. La cicogna bianca, che negli ultimi decenni ha ripreso a nidificare in Italia dopo secoli di assenza, è stata rinvenuta agonizzante all'interno di un fosso. Il corpo era interamente lesionato dai pallini, dal collo alle zampe. Per il recupero sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale della Lipu che hanno soccorso la cicogna trasferendola in una struttura specializzata, dove, nonostante le cure, è deceduta;
   atti che destano indignazione e sgomento tra i volontari, nelle associazioni a tutela degli animali, nelle guardie venatorie volontarie e zoofile e nei cittadini di tutta Italia uniti contro il bracconaggio;
   i terribili episodi occorsi a danno dei due volatili sono sicuramente gravissimi e da condannare. Migliaia di animali ogni anno sono feriti o uccisi dai bracconieri. Il patrimonio naturalistico è di tutti e difenderlo anche per le future generazioni è un compito che deve assolvere con la dovuta responsabilità il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   la Commissione europea ha inoltre aperto l'ennesimo fascicolo contro la caccia in Italia, poiché i cacciatori sono troppo liberi di sparare a specie in diminuzione, con tempi lunghissimi, sfruttando deroghe venatorie illegali –:
   se sia informato di quanto avvenuto nei giorni scorsi in materia di bracconaggio;
   quali siano le iniziative che intende mettere in atto per inasprire le pene nei confronti di chi ferisce e uccide degli animali, specialmente se particolarmente protetto;
   se non ritenga necessario assumere iniziative per implementare la normativa vigente in materia di caccia e fauna selvatica, per adeguare l'Italia alla normativa europea;
   se non ritenga che l'indebolimento della vigilanza ambientale ad avviso dell'interrogante provocata dal Governo, che ha cancellato il Corpo forestale dello Stato e avviato la progressiva eliminazione della polizia provinciale, favorisca l'aumento del bracconaggio, reato peraltro sanzionato limitatamente, e diminuisca il controllo del patrimonio selvatico del nostro Paese, patrimonio indisponibile dello Stato.
(4-10806)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-10806
presentata da
BRIGNONE Beatrice

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa a fenomeni di bracconaggio in provincia di Modena e in provincia di Pavia, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, si fa presente quanto segue.
  Il quadro generale, per quanto attiene il bracconaggio, può essere sintetizzato come un fenomeno in progressivo calo negli ultimi decenni e in molte realtà locali, si veda per esempio la situazione dello Stretto di Messina dove la pratica degli abbattimenti di rapaci, e in particolare del falco pecchiaiolo (pernis apivorus), è stata quasi totalmente debellata.
  Ad ulteriore conferma della riduzione del fenomeno del bracconaggio, dai dati del corpo forestale dello Stato risulta che durante l'operazione «pettirosso», svolta annualmente nelle valli bresciane contro l'uso delle trappole ad archetto per rifornire i ristoranti di uccelli selvatici, nel 2015 sono stati rinvenuti 310 archetti, contro le migliaia sequestrate in passato.
  Questi risultati sono stati ottenuti grazie all'attività normativa, ad un forte impegno degli organi di polizia (principalmente, corpo forestale dello Stato, Guardie provinciali, guardie volontarie previste dalla legge n. 157 del 1992) ed alla collaborazione di numerose associazioni e volontari, nonché con il contributo di progetti Life, fra gli ultimi si cita per esempio il progetto Life Leaving Is Living, per la tutela degli uccelli migratori in Sardegna.
  Per quanto riguarda le iniziative normative, si segnala, a solo titolo esemplificativo, la modifica dell'articolo 21 comma 1, lettere bb) e cc), della legge n. 157 del 1992, che ha permesso di archiviare la procedura EU Pilot 5391/13/ENVI – Vendita di passeri surgelati di provenienza tunisina.
  Nonostante le iniziative adottate ed i risultati fin'ora raggiunti, rimane tuttavia una situazione di illegalità diffusa e la competente direzione generale per la protezione della natura e del mare (PNM) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è da tempo attiva per rafforzare il contrasto del bracconaggio di uccelli sul territorio nazionale.
  In questo contesto, è in preparazione un piano di azione nazionale impostato per agire su sensibilizzazione, prevenzione e repressione dei fenomeni, con particolare riferimento alla necessità di rafforzare l'attività di vigilanza del territorio, nell'attuale fase di riorganizzazione del corpo forestale dello Stato e di passaggio delle competenze in materia di vigilanza faunistica derivante dalla chiusura delle Province.
  A tale scopo, a fine giugno 2016, si è tenuto presso il parco regionale Delta del Po Veneto uno specifico convegno tecnico, cui sono intervenuti numerosi rappresentanti di amministrazioni, associazioni ambientaliste e venatorie. I risultati del convegno e le successive osservazioni ricevute hanno permesso, con il supporto di ISPRA, di redigere una bozza del piano d'azione nazionale che è attualmente sottoposta a consultazione per poi procedere alla discussione in sede di comitato paritetico per la biodiversità e successivamente all'approvazione in sede di conferenza Stato-Regioni.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina e continuerà, comunque, a tenersi informato, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto comunitario

legislazione veterinaria

regolamentazione della caccia