ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10560

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCAGLIUSI EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 07/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/09/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 19/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/10/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 19/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10560
presentato da
SCAGLIUSI Emanuele
testo presentato
Mercoledì 30 settembre 2015
modificato
Mercoledì 7 ottobre 2015, seduta n. 497

   SCAGLIUSI, GRANDE, SIBILIA, SPADONI, DEL GROSSO, GRILLO, LOREFICE, BARONI, NESCI, BATTELLI, AGOSTINELLI, TOFALO, LUPO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
la convenzione dell'Aja del 29 maggio 1993 ratificata in Italia con legge 31 dicembre 1998, n. 476, stabilisce che le adozioni internazionali vanno svolte nell'interesse superiore dei minori e che il diritto fondamentale dei minori ad una famiglia deve essere una considerazione preminente, riconoscendo che l'adozione internazionale può offrire l'opportunità di dare una famiglia permanente a quei minori per i quali non può essere trovata una famiglia idonea nel loro Stato di origine;
nel periodo fra 2011 e 2013, in seguito alle indagini da parte dei servizi territoriali, la valutazione positiva da parte dei tribunali per i minorenni e il conseguente rilascio del decreto di idoneità all'adozione internazionale, diverse coppie italiane si sono rivolte all'ente autorizzato Enzo B Onlus, con sede legale a Torino, in modo da realizzare il progetto adottivo. Nel detto periodo, e in base ai dati ufficiali pubblicati sul sito dell'ente, Enzo B Onlus ha instradato 104 coppie nel Paese Etiopia, ovvero avrebbe avviato le pratiche e «depositato i dossier nel Paese» con l'obiettivo di attivare delle procedure di adozione in Etiopia;
dopo un iniziale pagamento di 3.750 euro corrispondente alla «copertura dei costi generali dell'associazione», queste coppie hanno versato un secondo pagamento di 3.750 euro, fatturato dall'ente per lo «svolgimento dell'attività di formazione». Tali attività, svoltesi in sole due mezze giornate di incontri di gruppo sono considerate dall'interrogante e dalle coppie stesse del tutto insufficienti alla preparazione e all'assistenza alle coppie adottive, perché inadeguate alle prestazioni garantite dall'articolo 8, al comma 1, della delibera della CAI n. 13 del 28 ottobre 2008, obbligatorie per tutto l’iter adottivo. Successivamente, in seguito all'instradamento delle loro pratiche in Etiopia, le coppie hanno versato un ulteriore e terzo pagamento di 4.500 euro corrispondente al 50 per cento del costo dei servizi resi all'estero;
il 18 ottobre 2013 alcune coppie nella lista d'attesa dell'ente Enzo B Onlus per adottare in Etiopia sono state convocate alla sede di Torino per un incontro di aggiornamento durante il quale è stato spiegato che le modifiche normative e le nuovi prassi operative intraprese dal Governo etiope hanno provocato il rallentamento delle procedure adottive, una situazione confermata ulteriormente dalla comunicazione della Commissione per le adozioni internazionali del 30 gennaio 2015;
nonostante queste difficoltà operative già comunicate dall'ente alle coppie il 18 ottobre 2013, l'ente ha continuato ad instradare coppie in Etiopia fino a luglio 2014. Durante novembre 2014 alcune coppie in attesa di un abbinamento in Etiopia sono state convocate di nuovo alle sedi di Roma (21 novembre 2014) e di Torino (28 novembre 2014) per un incontro di aggiornamento sulla situazione in Etiopia. In occasione dei detti incontri, è stata ribadita la questione delle problematiche riguardanti il rallentamento delle procedure adottive dovute alle nuove disposizioni del Governo etiope ed alle quali l'ente Enzo B Onlus ha aggiunto che le loro difficoltà sono state ulteriormente aggravate da problemi operativi in altri Paesi, con il risultato di dover necessariamente trasferire quelle pratiche, presenti su quei Paesi, nella fila d'attesa per l'Etiopia, causando un ulteriore intasamento delle procedure;
l'ente ha anche proposto alle coppie presenti ai sopra citati incontri di avviare le loro pratiche di adozione in altri Paesi per evitare tempi di attesa ormai difficilmente prevedibili in Etiopia. Tuttavia, l'avvio di una pratica nuova avrebbe previsto la perdita totale del denaro investito relativamente ai servizi resi in Etiopia, nonostante la referente dell'ente Enzo B Onlus abbia confermato che i documenti forniti dalle coppie per i dossier non sono mai stati depositati presso le autorità etiopi, non sono mai stati tradotti e che alcuni dossier non hanno mai lasciato l'Italia. Malgrado tutto ciò, l'ente Enzo B aveva incassato 4.500 euro corrispondenti ai servizi resi all'estero’ per ognuna delle 66 coppie instradate in Etiopia in quel momento;
«avendo a disposizione delle risorse economiche, alcune coppie hanno scelto di avviare la loro pratica in un altro paese come suggerito dall'ente. In questa maniera, per concludere un'adozione in tempi ragionevoli, le famiglie vengono indotte a cambiare paese e a pagare l'intera nuova quota estero nonostante la Carta dei Servizi dichiara: “Nulla sarà dovuto ad ENZO B qualora sia l'Associazione che, per motivi operativi o di condizioni manifestatesi nel Paese originariamente identificato, proponga alla coppia di rivolgere il proprio dossier ad un altro paese”. Tutto ciò crea una situazione in cui le possibilità di abbinamento con un minore in stato di abbandono aumentano in base al potere economico delle coppie aspiranti, mentre ad altre, meno abbienti, viene ostacolata la volontà di rispettare il diritto fondamentale dei minori, ovvero di offrire loro l'opportunità di avere una famiglia permanente»;
in seguito a questi incontri, con una lettera del 9 dicembre 2014, sedici coppie hanno contattato la Commissione per le adozioni internazionali (CAI) richiedendo un appuntamento collettivo in considerazione delle loro gravi preoccupazioni riguardanti le eventuali concrete possibilità di concludere un'adozione con l'ente Enzo B Onlus e, rispetto alla loro insoddisfazione per quanto riguardava il servizio offerto. Purtroppo non è mai arrivato nessun riscontro a questa lettera. Il risultato è che numerose coppie, avendo sborsato fino ad oggi in media circa 12.000 euro, si trovano ad affrontare la reale possibilità di non poter mai offrire una famiglia permanente ad un bambino a causa del modus operandi dell'ente Enzo B Onlus, che all'interrogante appare non rispettare la Convenzione dell'Aja nella quale si legge, fra l'altro, che «possono essere richiesti e pagati soltanto gli oneri e le spese in misura ragionevole» in relazione alle prestazioni per una adozione internazionale. Tale situazione appare altresì in netto contrasto con le linee guida della CAI che, indicando gli obblighi degli enti, raccomanda che «il numero di conferimenti incarico accettabili non deve superare la capacità di gestione» –:
perché la Commissione per le adozioni internazionali abbia permesso all'ente Enzo B Onlus di accettare un numero di procedure superiori a quelle che riesce a gestire in modo adeguato, costringendo in tal modo le coppie a versare ulteriori somme di denaro per avere una concreta possibilità di realizzare il loro progetto adottivo e riducendo così le adozioni internazionali a quella che appare all'interrogante un'attività di contrattazione rivolta al maggior offerente;
quali iniziative siano state attivate nei confronti dell'ente Enzo B Onlus dalla Commissione per le adozioni internazionali in modo da verificare la correttezza e l'efficienza della metodologia operativa dello stesso e di accertare che sia in grado di portare a conclusione le pratiche per le 236 coppie attualmente senza abbinamento, anche in considerazione del fatto che dal 3 agosto 2015 al 7 settembre 2015, in tutti i Paesi in cui è operativo, l'ente è riuscito a portare a termine soltanto tre adozioni in totale. (4-10560)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

adozione internazionale

organizzazione senza fini lucrativi

diritti del bambino