ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRESCIA GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10544
presentato da
BRESCIA Giuseppe
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   BRESCIA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel novembre 2014, a seguito dell'incendio di natura dolosa che ha danneggiato gravemente l'ex convento di Santa Chiara – conosciuto anche come Casa del Rifugiato – sul lungomare di Bari, circa 150 rifugiati sono stati trasferiti nella tendopoli allestita dal comune nel capannone dell'ex Set in via Brigata Regina, quartiere Libertà;
   il capannone dell'ex Set rappresentava una sistemazione temporanea per i rifugiati accolti dalla città di Bari, che avrebbero dovuto abitare in quella tendopoli per soli due mesi, in attesa di una nuova e più idonea collocazione;
   a distanza di quasi un anno dall'incendio dell'ex convento di Santa Chiara, circa 200 rifugiati vivono ancora nel capannone dell'ex Set in condizioni pietose;
   da notizia di stampa del 7 gennaio 2015 pubblicata sul quotidiano online Bari Today si evince che già da mesi i rifugiati chiedono al comune di Bari una nuova e più decorosa sistemazione;
   il succitato articolo riporta la testimonianza di un rifugiato, il quale racconta: «La nostra situazione di vita, rispetto a quella presente nella Casa del Rifugiato, è peggiorata. All'interno della stessa tenda dormiamo in otto persone tra cui donne, alcune incinta, e nuclei familiari. Il capannone e umido, quando piove gocciola, molti di noi si ammalano senza mai guarire del tutto, mettendo a rischio tutti gli altri compagni di tenda»;
   ad oggi, le condizioni dei rifugiati ospitati nel capannone dell'ex Set nella città di Bari non sarebbero cambiate nonostante le loro continue richieste al comune per una migliore sistemazione;
   a riportare l'attenzione sulla situazione di estremo disagio vissuta dai rifugiati dell'ex Set è stata Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino Strada, la quale in data 26 settembre 2015 ha rilasciato un'intervista al quotidiano online La Repubblica – Bari in occasione della sua visita alla tendopoli;
   in tale intervista si definiscono insostenibili le condizioni di vita dei rifugiati dell'ex Set, lasciati vivere in una struttura in cui le condizioni igieniche sono tutt'altro che dignitose, vista la presenza di topi, di guano sulle tende e di muffa sulle pareti;
   la presidente di Emergency afferma: «Qui mancano i requisiti minimi per una vita dignitosa. Ci sono anche bambini: è davvero un miracolo che la situazione non sia diventata esplosiva e che anzi si viva in pace anche con il quartiere»;
   stando a quanto riportato nell'articolo che accompagna la succitata intervista, entro dicembre 2015 i rifugiati dovrebbero essere spostati e trasferiti in container –:
   se intenda verificare i fatti esposti in premessa;
   se intenda intervenire tempestivamente, le iniziative di competenza, al fine di ovviare allo stato di emergenza che i rifugiati dell'ex Set della città di Bari sono costretti a vivere quotidianamente, prima che la situazione possa degenerare e dar luogo a episodi di violenza. (4-10544)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

maternita'

istituzione religiosa