ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10541

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10541
presentato da
FEDI Marco
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   FEDI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il visto di studio consente l'ingresso in Italia, ai fini di un soggiorno di breve durata (fino a 90 giorni) o di lunga durata ma a tempo determinato (fino a un massimo di 365 giorni), allo straniero che intenda seguire corsi di studio o svolgere ricerche od altre attività culturali a carattere temporaneo o continuativo;
   il visto di studio è legato ad adeguate e documentate garanzie che il richiedente deve fornire, quali:
    a) il corso di studio o l'attività culturale da seguire;
    b) i mezzi di sostentamento: borse di studio conferite dal Governo italiano o da enti italiani riconosciuti, da enti italiani di diritto pubblico, da organizzazioni internazionali o da altri enti internazionali riconosciuti, dal governo o da enti pubblici del Paese di origine, da istituti religiosi, da università e licei stranieri o da altri enti e associazioni italiani anche privati ma di sicura affidabilità, o accertate garanzie economiche personali o della propria famiglia (non dichiarazioni di garanzia rilasciate da terze persone);
    c) dichiarazione consolare attestante il diritto all'assistenza sanitaria in Italia, che derivi da accordi o convenzioni in vigore con il suo Paese di origine o, in alternativa, adeguata copertura assicurativa per spese sanitarie, cure mediche e ricoveri ospedalieri urgenti per tutta la loro durata, con polizza di ente o società italiani o con polizza straniera accompagnata da dichiarazione consolare sulla sua validità in Italia, che specifichino le forme di assistenza previste, che non dovranno comportare limitazioni od eccezioni alle tariffe stabilite;
   l'Italia ha un grande interesse ad assecondare l'internazionalizzazione delle sue istituzioni scolastiche e di ricerca e a stabilire rapporti formativi con persone per il percorso di studi seguito e le esperienze internazionali realizzate rappresentano la potenziale classe dirigente di Paesi verso i quali sussistono interessi strategici;
   presso il consolato di Tunisi, a quanto consta l'interrogante, sarebbero state presentate decine di richieste di visti di studio da parte di giovani che intendono optare per le strutture universitarie e di ricerca italiane come luoghi di studio, formazione e ricerca, non accolte dagli uffici competenti –:
   quali motivazioni sussistano per la mancata concessione, da parte del consolato di Tunisi, di 48 visti di studio per l'Italia e, in particolare, se siano intervenute modifiche, nel corso della valutazione delle pratiche di richiesta visto, relativamente ai requisiti, individuali e famigliari, e specificatamente quelli legati al reddito ritenuto sufficiente, che richiedano un nuovo esame delle domande di visto;
   se non si ritenga opportuno, alla luce di un più attento esame delle richieste pervenute, informare gli interessati su quali parti della documentazione presentata siano eventualmente necessari un completamento e/o un'integrazione;
   se non si ritenga necessario, infine, in linea con quanto si sta facendo in. Italia, esaminare la possibilità di semplificare le procedure amministrative richieste e rafforzare il personale addetto al rilascio dei visti in realtà, come la Tunisia, nelle quali i rapporti politici, culturali, sociali ed economici, rendono opportuno un maggiore investimento di risorse da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. (4-10541)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-10541
presentata da
FEDI Marco

  Risposta. — L'internazionalizzazione del nostro sistema universitario e di ricerca e il potenziamento della dimensione internazionale dei nostri Atenei sono direttrici prioritarie della politica della Farnesina, del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e in generale del Governo italiano. L'attrazione degli studenti stranieri è uno degli assi portanti di tale politica; nel 2014, la nostra rete diplomatico-consolare ha concesso più di 41.000 visti di studio in tutto il mondo.
  L'istruttoria per il rilascio dei visti di studio si basa sia su un esame documentale, sia sull'esame dei requisiti soggettivi dei richiedenti, al fine di accertare che lo studio nel nostro Paese sia l'effettiva finalità dell'utente.
  Per i richiedenti il visto per immatricolazione universitaria, in particolare, l'esame documentale riguarda atti che comprovino l'iscrizione al corso, le prenotazioni aeree e le dichiarazioni di ospitalità.
  Quanto ai requisiti soggettivi, la sede è tenuta ad escludere ogni rischio di natura migratoria in capo al richiedente e ad accertare l'effettiva intenzione di fare rientro nel Paese di origine al termine del soggiorno: a questo fine, viene esaminata soprattutto la sua situazione personale e familiare sotto il profilo lavorativo ed economico, sulla base di estratti conto bancari, certificati di proprietà immobiliari, dichiarazioni del datore di lavoro. Le norme del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca specificano chiaramente le condizioni economiche per l'accettazione di una iscrizione universitaria, requisiti economici minimi inferiori a quelli adottati per la generalità degli stranieri che intendono recarsi in Italia.
  Per quanto riguarda la Tunisia, la categoria degli studenti che si iscrivono ad università in Italia è tra quelle considerate maggiormente a rischio di immigrazione clandestina: per questo motivo si presta grande attenzione alla valutazione di merito di ogni singola pratica di visto. Diversi partner Schengen, tra cui la Germania, hanno attirato in passato l'attenzione della nostra ambasciata sul fatto che vi sarebbe un elevato numero di immigrati trovati irregolarmente sul loro territorio in possesso di visti per studio concessi a Tunisi.
  I visti per immatricolazione universitaria concessi in Tunisia nel 2014 sono stati 240. Le richieste di visto rifiutate dalla nostra ambasciata sono state 48, in quanto la documentazione presentata è risultata lacunosa o poco chiara con riguardo alla effettiva finalità del viaggio, nonostante le integrazioni puntualmente richieste dalla sede.
  Quest'ultima ha effettuato un esame attento della situazione complessiva delle famiglie degli studenti, che devono essere in grado di garantire con certezza e su base mensile la somma necessaria al loro sostentamento in Italia anche oltre i 13 mesi per cui il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca richiede garanzie. In molti casi, all'insussistenza delle condizioni economiche minime per vivere in Italia si aggiungevano l'età del richiedente, che superava di gran lunga quella normalmente prevista per le immatricolazioni universitarie, e spesso la scarsa conoscenza della lingua italiana. In qualche caso i richiedenti affermavano – in sede di intervista – che avrebbero provveduto al loro mantenimento cercando un lavoro nel nostro Paese.
  Nel confermare dunque la correttezza dell'operato della nostra ambasciata a Tunisi, si evidenzia che è sempre possibile per gli interessati presentare una nuova domanda di visto, corredata dalla documentazione in grado di superare i motivi di diniego riscontrati nella precedente richiesta. Il diniego ricevuto dagli studenti non esclude infatti la concessione di un visto per la frequenza di corsi universitari in Italia nel prossimo anno accademico, ove ve ne siano le condizioni.
  Per quanto riguarda infine il potenziamento delle risorse umane presso l'ufficio visti dell'ambasciata a Tunisi, auspicato dall'interrogante, si fa presente che, pur in un contesto generale di risorse umane decrescenti, l'ambasciata a Tunisi ha mantenuto il suo organico e sono state recentemente inviate due unità aggiuntive per far fronte all'aggravio di lavoro derivante dalla crisi in Libia e dalla sospensione delle attività della nostra ambasciata a Tripoli, Infine, si segnala che anche il personale a contratto dell'ufficio visti è stato potenziato.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica dei visti

organizzazione internazionale

diritto alla salute