ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10400

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 484 del 17/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 17/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10400
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Giovedì 17 settembre 2015, seduta n. 484

   TONINELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   recenti notizie di stampa riportano dell'allerta meteo a cui è seguita una violenta alluvione che ha messo in ginocchio diversi comuni della provincia di Piacenza nelle zone della Valnure e Valtrebbia e di un'accesa polemica relativa alla gestione della diga del Brugneto, sul versante ligure della Valtrebbia, di competenza del comune di Genova, che sarebbe stata aperta nella notte dopo le grandi piogge senza preavviso;
   inoltre, nei giorni scorsi è stata diramata un'allerta meteo che ha interessato la Liguria e buona parte Romagna, ove vere e proprie «bombe d'acqua» hanno investito le zone citate, producendo una tale quantità di millimetri di pioggia da determinare esondazioni ed allagamenti;
   da quanto si apprende dalle prime frammentarie notizie, da tempo il territorio piacentino necessitava di un flusso d'acqua maggiore, data la siccità e la calura estive, visto che gli agricoltori lamentavano mancanza di risorse idriche per irrigare i campi, ma nessuno avrebbe accolto le istanze dei cittadini. Invece la diga del Brugneto, che pare fosse arrivata al limite a causa delle piogge, sarebbe stata aperta, a sorpresa, inondando e causando un morto, due persone disperse e una lunga conta dei danni alle cose delle popolazioni a valle della diga stessa (Il Fatto Quotidiano, 14 settembre 2015);
   sempre dall'articolo de Il Fatto Quotidiano si apprende che: «I danni che si sono registrati a partire dalle prime ore di lunedì 14 settembre, sono i più gravi della recente storia piacentina. Valtrebbia e Valnure in ginocchio, con frazioni isolate, ponti crollati, paesi invasi da acqua e fango, auto portate vie dalla furia dei fiumi, case crollate, altre allagate, negozi chiusi e strade bloccate anche in pianura e nella città capoluogo»;
   inoltre, lo stesso quotidiano riporta che: «[...] in Prefettura a Piacenza i sindaci riuniti stanno cercando di far ripartire i loro Comuni, feriti dall'esondazione dei fiumi. Per una prima emergenza, ha annunciato l'assessore regionale all'ambiente e protezione civile Paola Gazzolo, saranno stanziati 2 milioni di euro ed è stato chiesto lo stato di calamità: “È un evento eccezionale, con 330 millimetri di acqua caduti in quattro ore. Ai sindaci abbiamo detto di attivare tutte le procedure d'urgenza per il ritorno alla normalità. Come Regione, invece, siamo pronti a stanziare 2 milioni di euro”»;
   a parere degli interroganti, pur prendendo tutto per buono, anche perché questo tempo verrà dedicato alla macchina dei soccorsi, su sarebbe opportuno riflettere sulle cause del dissesto idrogeologico del territorio in questione, invece di armarsi di calcolatrice ed alla fine della «fiera» fare la conta dei danni;
   dopo anni e diverse legislature, si assiste sempre ai soliti proclami, a impegni a prendersi cura del territorio con una buona dose di politiche di prevenzione e interventi normativi atti a regolare lo scempio perpetrato con una cementificazione massiva del territorio a discapito del paesaggio quale bene meritevole di tutela; non ci si può arrendere alla mala gestio che ha interessato l'amministrazione della «cosa pubblica» degli ultimi decenni;
   al contrario l'interrogante continuerà ad essere il tramite della cittadinanza per un accorato appello a quanti avevano l'obbligo di curarsi del territorio, a tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare sulle opere pubbliche, quali le dighe, e nel rispetto delle regole che ne garantiscono il buon funzionamento e la sicurezza, al fine di evitare casi analoghi a quello accaduto, qualora sia accertato il nesso causale tra l'evento ed il danno cagionato dall'apertura della diga del Brugneto alle popolazioni investite dall'ondata di acqua, fango e detriti che ne è conseguita –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative per sanare i vuoti normativi, evitando che eventi di tale gravità possano verificarsi in seguito;
   se abbia già provveduto, per quanto di competenza, ad istituire una commissione ministeriale avente il compito di accertare le responsabilità dovute all'apertura della diga del Brugneto e, in tal caso, quali iniziative, anche di natura disciplinare, si intendano intraprendere nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-10400)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automobile

inondazione

corso d'acqua