ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 04/08/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/08/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10124
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   SIMONETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il piano di riorganizzazione nazionale di Poste Italiane presentato lo scorso mese di febbraio prevedeva la chiusura di più di 500 uffici postali sul territorio nazionale, ritenendoli «improduttivi» o «diseconomici» senza considerare l'importanza che queste filiali rivestono per il territorio, rappresentando dei veri e propri presidi;
   in seguito alle numerose proteste e grazie anche alla mozione presentata dal Gruppo della Lega Nord che ha impegnato il Governo a favorire una concertazione fra la società e le amministrazioni locali coinvolte per valutare l'impatto degli interventi sulla popolazione interessata ed individuare soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, la società Poste Italiane ha sospeso momentaneamente l'attuazione del piano di razionalizzazione fino a qualche giorno fa, quando molti amministratori comunali sono stati informati che a partire dal 7 settembre gli uffici postali dei loro comuni verranno chiusi;
   la mozione approvata dalle aule parlamentari chiedeva di effettuare una puntuale verifica di ogni singola misura di razionalizzazione della rete di uffici postali (chiusura o rimodulazione oraria) da parte di Poste italiane, al fine di valutare di volta in volta, in relazione al caso concreto, la portata dei disagi eventualmente arrecati all'utenza, anche in relazione all'età anagrafica della popolazione servita e alle condizioni del trasporto pubblico che collega gli uffici postali, nonché i corrispondenti benefici in termini di miglioramento dell'efficienza complessiva della rete e di riduzione dei costi del servizio universale ricadenti sulla collettività;
   sembra alquanto opinabile che sia stata effettuata questa «puntuale verifica» anche sulla filiale di Carciano, frazione del comune di Stresa, provincia di Verbania e che siano stati giudicati esigui i disagi per l'utenza visto che la frazione conta 1.181 abitanti e nel periodo che va da marzo ad ottobre la popolazione residente subisce un deciso incremento per la presenza di numerose strutture alberghiere e di molte case per villeggiatura;
   la chiusura di un ufficio postale nel comune di Stresa, che già in passato era stato interessato da altri piani di razionalizzazione da parte di Poste italiane, si traduce nella privazione per il territorio comunale di una funzione importante e qualificante, senza considerare che l'ufficio svolge un'attività rilevante anche dal punto di vista del rendimento economico;
   questa operazione di razionalizzazione si traduce in gravi disservizi soprattutto per i residenti anziani, che si troveranno a non poter usufruire con la dovuta comodità di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file nelle filiali aperte o affrontare frequenti e difficili spostamenti, resi ancor più disagevoli dai problemi di traffico e parcheggio. Gli utenti della fascia più debole, quelli di età avanzata, ai quali è già stata negata la possibilità da febbraio 2012 di riscuotere la pensione in contanti e si sono quindi visti costretti a lasciare i propri risparmi sui libretti postali, ora si vedono nuovamente danneggiati, non potendo usufruire dei servizi resi dagli uffici periferici, nonostante il regime di servizio universale debba essere finalizzato alla promozione di inclusione sociale di categorie deboli di consumatori;
   il servizio che Poste Italiane sta offrendo ai nostri cittadini è completamente insufficiente e sembra evidente che l'interesse economico da parte della società prevalga sulla garanzia dell'omogeneità e della continuità del servizio stesso;
   in merito all'interesse economico della società Poste Italiane, con sentenza n.1262 dell'11 marzo il Consiglio di Stato in relazione al progetto di razionalizzazione attivato da Poste Italiane ha ribadito che «Poste non può fare spending review sulle spalle dei piccoli centri, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici». Per questo motivo, concludono i giudici amministrativi, «le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, e anche delle conseguenze che la presenza ha sull'utilità sociale» –:
   se non ritenga urgente farsi promotore di una sospensione del provvedimento di chiusura dell'ufficio postale di Carciano, prevista dal processo riorganizzativo di Poste italiane affinché possano essere valutate soluzioni alternative, come l'apertura di un paio di giorni la settimana;
   quali azioni intenda mettere in atto affinché i territori, specie quelli periferici, non subiscano tagli nell'erogazione di servizi pubblici essenziali e gli abitanti del comune di Carciano non vengano privati di un presidio tanto importante per la comunità, come quello dell'ufficio postale. (4-10124)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

infrastruttura turistica

integrazione sociale