ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09723

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 456 del 07/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09723
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Martedì 7 luglio 2015, seduta n. 456

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa Ansa e Dire del 23 giugno 2015, la situazione del tribunale di sorveglianza di Bologna «è drammatica»;
   a parlarne lanciando l'allarme, è stato, in una conferenza stampa, il presidente del tribunale di sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto, il quale ha deciso di convocare i giornalisti il giorno successivo l'agitazione proclamata dall'Associazione nazionale magistrati in modo da evitare di «essere affogati» nei problemi generali della giustizia bolognese in quanto la sorveglianza «ha delle peculiarità di cui non si tiene affatto conto»;
   negli ultimi sei anni — ha spiegato Maisto – il personale si è ridotto del 37 per cento, mentre le competenze sono aumentate di dieci volte tanto, soprattutto di recente per volontà del Governo;
   il problema principale della sorveglianza bolognese — ha detto Maisto – è dunque nei numeri ridotti, di magistrati e di personale di cancelleria. A Bologna i giudici sono quattro più il presidente, come da organico, ma uno è in malattia e per far fronte al lavoro «ne servirebbero il doppio». Vacante è il posto previsto a Modena, cui fanno supplenza i giudici di Bologna. Ancora più seria è la questione a Reggio Emilia dove c’è un solo magistrato (sarebbero due, da organico), competente anche su Parma e Piacenza, con circa 1.200 detenuti da giudicare, più ovviamente i casi di persone in libertà. Non è molto più bassa la media di detenuti per ciascuno degli altri magistrati;
   altre problematiche e rischi paventati dal presidente Maisto riguardano: 1) il fatto che, a breve, potrebbero non essere più a disposizione le sette unità di polizia penitenziaria che fanno lavoro di supporto negli uffici, perché dovranno riprendere servizio nelle carceri; 2) l'assenza del direttore amministrativo, «in prestito» una volta ogni 15 giorni da Modena, con l'effetto di difficoltà a pagare periti ed esperti; 3) il venir meno della risorsa del volontariato che, con il passaggio delle province alla città metropolitana, non vede il riconfermarsi di quelle convenzioni che avevano svolto un ruolo significativo per far fronte all'immane mole di lavoro quotidiano;
   caso clamoroso rappresentato nel corso della conferenza stampa è quello di Reggio Emilia: sui due magistrati di sorveglianza di Reggio Emilia ricadono i territori di Reggio, Parma e Piacenza, con due carceri (che ospitano anche i detenuti in regime di 41-bis e i «sex offender»), l'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio che è ancora aperto, le nuove Rems (residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza) e il Cdt (centro diagnostico terapeutico) di Parma, che smista i detenuti pericolosi. «A Reggio Emilia eravamo due magistrati con 600 detenuti a testa, numeri altissimi. Adesso sono sola, ha spiegato il giudice di sorveglianza Maria Giovanna Salsi. E anche la situazione del personale è drammatica: a pieno organico dovrebbero essere nove persone, invece sono cinque di cui uno part time. Tra loro poi ci sono un commesso e un autista, che non possono apporre timbri e non hanno potere di firma» — ha aggiunto Salsi lanciando l'allarme: Basta solo che due persone si ammalino contemporaneamente, o che qualcuno vada in ferie mentre uno è malato, che il tribunale non può aprire, perché non c’è personale a ricevere gli atti, le carte cadrebbero a terra;
   il Consiglio superiore della magistratura ha assegnato all'ufficio di sorveglianza di Modena due magistrati ordinari in tirocinio, i quali però prenderanno servizio solo a dicembre 2015, mentre la corte di appello, diversamente che in passato, non ha rinnovato l'applicazione esterna con magistrati di altro tribunale;
   le agenzie di stampa Ansa e AdnKronos del 6 luglio 2015 riportano le dichiarazioni della segretaria di Radicali italiani Rita Bernardini la quale, a proposito di quanto sopra descritto, oltre a denunciare il fatto che la situazione diverrà ancora più esplosiva per le risposte che il tribunale di sorveglianza di Bologna dovrà necessariamente dare alle richieste dei permessi estivi dei detenuti, si dichiara pronta ad intraprendere forme di lotta nonviolenta se l'emergenza in atto non dovesse rapidamente rientrare considerato che sono in gioco diritti umani fondamentali –:
   se sia a conoscenza di quanto descritto in premessa;
   come intenda far fonte all'emergenza degli organici riguardante il tribunale di sorveglianza di Bologna e dei suoi uffici;
   in particolare:
    a) se corrisponde al vero che le 7 unità di polizia penitenziaria che fanno un necessario lavoro di supporto negli uffici del tribunale di sorveglianza di Bologna, riprenderanno a breve servizio nelle carceri;
    b) se intenda intervenire per rimpiazzare la figura mancante del direttore amministrativo la cui assenza provoca le omissioni descritte in premessa;
    c) se intenda farsi promotore di un'iniziativa atta a ripristinare quelle convenzioni con il volontariato venute meno con il passaggio di competenze dalle province alla città metropolitana;
    d) cosa intenda fare per rimpiazzare gli organici mancanti del personale di cancelleria;
    e) con riferimento alla corte d'appello, se intenda richiedere l'applicazione esterna con magistrati di altro tribunale;
   quale sia oggi sul territorio italiano la situazione degli organici, sia dei magistrati che del personale di cancelleria e di altri ruoli dei singoli tribunali di sorveglianza e dei loro uffici. (4-09723)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

diritti umani

lavoro a tempo parziale