ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09713

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 456 del 07/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 07/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09713
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Martedì 7 luglio 2015, seduta n. 456

   SIMONETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il piano di riorganizzazione nazionale di Poste italiane presentato lo scorso mese di febbraio prevedeva per il Piemonte la chiusura di 40 uffici postali e l'apertura a giorni alterni di altri 130 uffici, ritenendoli «improduttivi» o «diseconomici» perché ubicati soprattutto nelle realtà montane e svantaggiate, senza considerare che queste zone vivono condizioni generali di servizio già di per sé disagiate;
   in seguito alle numerose proteste e grazie anche alla mozione presentata dal Gruppo della Lega Nord al Senato che ha impegnato il Governo a favorire una concertazione fra la società e le amministrazioni locali coinvolte per valutare l'impatto degli interventi sulla popolazione interessata ed individuare soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, alcuni degli uffici per cui era prevista la chiusura, rimarranno aperti e attivi;
   la scelta degli uffici da salvaguardare non risponde comunque alle numerose problematiche presenti anche in altri comuni: nella provincia di Biella inizialmente gli sportelli a rischio chiusura erano 7, mentre ora si dovrebbero salvare Biella Favaro e Cossato Ponte Guelpa, ma si paventa la chiusura delle filiali di Oropa, Biella Piazzo, Vigilano piazza Roma, Crocemosso e Pratrivero. La loro chiusura diventerebbe un problema per tutta la comunità contribuendo al depotenziamento del territorio e allo spopolamento dei piccoli comuni;
   gli uffici postali nei piccoli centri rappresentano dei punti di riferimento per la popolazione e la decisione di Poste italiane di limitare l'apertura degli uffici creerà enormi disagi soprattutto per i residenti anziani, ai quali verrà negata la possibilità di usufruire con la dovuta comodità di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a frequenti e difficili spostamenti;
   sembra evidente che l'interesse economico ha prevalso sulla garanzia dell'omogeneità e della continuità del servizio stesso: gli utenti della fascia più debole, quelli di età avanzata, ai quali è già stata negata la possibilità da febbraio 2012 di riscuotere la pensione in contanti e si sono quindi visti costretti a lasciare i propri risparmi sui libretti postali, ora si vedono nuovamente danneggiati, non potendo usufruire dei servizi resi dagli uffici periferici, nonostante il regime di servizio universale debba essere finalizzato alla promozione di inclusione sociale di categorie deboli di consumatori;
   in merito all'interesse economico della società Poste italiane, con sentenza n. 1262 dell'11 marzo il Consiglio di Stato in relazione al progetto di razionalizzazione attivato da Poste italiane ha ribadito che «Poste non può fare spending review sulle spalle dei piccoli centri, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici». Per questo motivo, concludono i giudici amministrativi, «le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, e anche delle conseguenze che la presenza ha sull'utilità sociale» –:
   se non ritenga urgente farsi promotore di una momentanea sospensione del processo riorganizzativo di Poste italiane nel Biellese, affinché possano essere rivalutate le condizioni dei comuni del Biellese così da scongiurare la chiusura di presidi tanto importanti per la comunità. (4-09713)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

cessazione d'attivita'

integrazione sociale