ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09644

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 452 del 01/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: FUCCI BENEDETTO FRANCESCO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 01/07/2015
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09644
presentato da
FUCCI Benedetto Francesco
testo di
Mercoledì 1 luglio 2015, seduta n. 452

   FUCCI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il 29 giugno 2015 la Commissione europea ha diffidato l'Italia chiedendo ufficialmente la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari;
   tale divieto è contenuto nell'articolo 1 della Legge 11 aprile 1974, n. 138, secondo cui «è vietato detenere, vendere, porre in vendita o mettere altrimenti in commercio o cedere a qualsiasi titolo o utilizzare (...) prodotti derivati comunque da latte in polvere»;
   la diffida della Commissione europea, notificata alla Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea con lettera di costituzione in mora, ha suscitato comprensibili proteste da parte del mondo produttivo agroalimentare italiano, che vede proprio nei prodotti lattiero-caseario un punto di forza anche sul piano dell’export verso l'estero (secondo i dati di Coldiretti le esportazioni di formaggi e latticini italiani sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente);
   come sostenuto da Coldiretti, secondo cui l'eventuale fine del divieto metterebbe a rischio l'intera reputazione del Made in Italy, e da una parte sostanziosa delle Regioni intervenute dopo che la notizia è divenuta di pubblico dominio, misure del genere sono gravemente lesive per il nostro Paese e vengono prese senza tenere nel gusto conto le peculiarità dei singoli Stati membri dell'Unione europea;
   risulta all'interrogante che l'Italia che ha tempo fino alla fine di luglio per rispondere ai rilievi di Bruxelles –:
   quali urgenti e a parere dell'interrogante indifferibili iniziative ritenga di assumere il Governo per chiedere alla Commissione europea un supplemento di istruttoria in modo tale da consentire all'Italia di presentare argomentazioni adeguate;
   quali iniziative ritenga di assumere il Governo, in ambito europeo, per affermare il principio che le realtà agroalimentari europee non possono essere omologate senza tenere nel giusto conto le caratteristiche di un Paese come l'Italia, connotato da grandi tradizioni e da grandi successi anche economici nell'agroalimentare di alta qualità. (4-09644)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-09644
presentata da
FUCCI Benedetto Francesco

  Risposta. — Mi preme anzitutto far presente che, anche a livello europeo, il Ministero ha fortemente sostenuto in questi ultimi due anni la necessità di una normativa europea per la corretta e trasparente etichettatura dei prodotti per non indurre il consumatore a ritenere italiano un prodotto che tale non è. Peraltro, la tutela dell'agroalimentare made in Italy è uno degli obiettivi primari che intendiamo conseguire anche a salvaguardia dei lavoratori e delle imprese che operano nel settore.
  Le nostre richieste riguardano anche l'uso esclusivo delle denominazioni protette e l'impedimento dell'impiego di denominazioni che possano richiamare l'origine italiana di produzione realizzata in altri Paesi che, oltre a trarre in inganno il consumatore, producono gravi danni economici e d'immagine ai prodotti italiani.
  Siamo sempre stati contrari ad adeguare la nostra normativa sul divieto dell'uso del latte in polvere per i formaggi e proprio per preservare l'attuale impianto normativo, abbiamo già formulato le controdeduzioni di competenza in merito a quanto sostenuto nella diffida notificataci dalla commissione europea che, ad oggi, non ha fatto pervenire osservazioni al riguardo.
  Ciò posto, mi preme evidenziare che, per i prodotti lattiero caseari, abbiamo poi ottenuto un risultato storico proprio sul fronte dell'etichettatura d'origine.
  Lo scorso dicembre infatti, con il Ministro Calenda, abbiamo sottoscritto il decreto che introduce in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia, con il via libera dell'Ue. Il provvedimento è stato registrato dalla Corte dei conti il 2 gennaio scorso.
  La firma segue il parere positivo delle commissioni agricoltura della Camera e del Senato e l'intesa raggiunta in conferenza Stato-regioni.
  Con questo nuovo sistema, una vera e propria sperimentazione in Italia, sarà possibile indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. Il provvedimento si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.
  Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
  Sono esclusi solo i prodotti DOP e IGP che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.
  Si tratta, quindi, di un'ulteriore conquista che ci permetterà di rafforzare la trasparenza delle informazioni al consumatore e difendere l'eccellenza del
made in Italy, obiettivi sempre difesi e sostenuti in sede nazionale ed europea.
  L'Italia si pone così all'avanguardia in una sperimentazione sulla massima trasparenza dell'informazione al consumatore. Il nostro obiettivo è che questa legge sia poi estesa a tutta l'Unione europea, dando così più strumenti di competitività e tutela, del reddito ai produttori.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto lattiero-caseario

produzione nazionale

denominazione di origine