ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09609

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 30/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 30/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09609
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Martedì 30 giugno 2015, seduta n. 451

   RICCIATTI, AIRAUDO, FRANCO BORDO, COSTANTINO, DURANTI, DANIELE FARINA, FERRARA, FRATOIANNI, GIANCARLO GIORDANO, KRONBICHLER, MARCON, ZACCAGNINI, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PALAZZOTTO, PANNARALE, PELLEGRINO, PIRAS, PLACIDO, QUARANTA, SANNICANDRO, SCOTTO e ZARATTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   diverse sigle sindacali e associative del trasporto (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Confartigianato trasporti e Cna Fita), insieme a numerosi organi di stampa, da tempo denunciano il fenomeno dell'aggiramento delle norme sul lavoro nel settore del trasporto su gomma, attraverso l'assunzione di camionisti, italiani o rumeni residenti ed operanti in Italia, con contratti interinali da parte di agenzie rumene;
   il fenomeno sta raggiungendo ragguardevoli livelli di allarme negli ultimi tempi, con effetti paradossali e, ad avviso dell'interrogante, illegittimi come i licenziamenti degli autotrasportatori e la loro riassunzione nello stesso posto di lavoro attraverso l'agenzia interinale, situata in un Paese comunitario dell'Est Europa (Corriere.it, 13 gennaio 2014);
   la pratica può essere riepilogata agevolmente in questa sequenza: i lavoratori – spesso anche italiani, licenziati per essere riassunti con il contratto interinale, anche se tale pratica dovrebbe essere preclusa dalle norme comunitarie – vengono assunti tramite una agenzia che si trova in Romania – non di rado gestita anche da italiani, come denunciano i sindacati – per poi essere inviati a lavorare per le aziende italiane, con dei costi più bassi;
   il risparmio per l'azienda che assume questo tipo di lavoratori interinali si è quantificabile generalmente in una forbice tra il 20 e il 40 per cento in meno rispetto ad un lavoratore assunto con un regolare contratto italiano;
   il risparmio è dato dal fatto che i contributi vengono versati in Romania su uno stipendio che si attesta attorno ai 300 euro mensili (la differenza con la retribuzione italiana viene pagata sotto forma di trasferta in Italia, esentasse, o addirittura in nero). La retribuzione netta per il singolo lavoratore è quasi equivalente a quella che riceverebbe con il contratto italiano, tuttavia con alcune vistose e penalizzanti differenze: le mensilità corrisposte con il contratto rumeno sono 11/12 invece che le 14 del contratto italiano; i contributi previdenziali vengono pagati in Romania solo su 300 euro, mentre in Italia verrebbero pagati su circa 1600 euro; non sono previsti contributi Inail e Inps e non vengono riconosciute malattie, infortuni e Tfr in quanto, per effetto del norme sul cosiddetto distacco comunitario (direttiva 96/71/CE, recepita con decreto legislativo n. 72 del 2000), ai fini della determinazione dell'imponibile previdenziale e del regime assicurativo per gli infortuni e le malattie professionali, occorre riferirsi al regime contributivo previsto dalla legislazione del Paese di origine del lavoratore;
   benché il limite di legge per le assunzioni in somministrazione, per le aziende dell'autotrasporto, sia fissato al 16 per cento del totale dei lavoratori, secondo un calcolo di Uil Trasporti su 400 mila autotrasportatori in Italia circa il 30 per cento risulterebbe sottoposto ad un contratto di somministrazione (Il Giornale.it, 6 febbraio 2015);
   fenomeno analogo a quello appena descritto, che contribuisce a «spingere fuori mercato» le imprese italiane che operano secondo le prescrizioni di legge, è quello delle imprese nate surrettiziamente dei Paesi dell'Europa dell'Est (es. Polonia, Lituania, Estonia) che operano in Italia svolgendo attività di trasporto domestico, applicando ai lavoratori – anche qui – contratti, contribuzione sociale e assicurativa dei Paesi ove hanno sede legale le aziende, consentendo, in tal modo, di abbattere significativamente le tariffe (circa il 20 per cento). Spesso tali aziende hanno sede operativa in Italia, ma mezzi e personale dei Paesi d'origine;
   questi fenomeni, oltre a creare un evidente pregiudizio per i lavoratori direttamente coinvolti, e per quelli che perdono il lavoro a causa di questa forma di «dumping», contribuiscono alla crisi dell'intero comparto del trasporto su gomma italiano, comportando costi ingenti anche per lo Stato sia sotto il profilo del maggior esborso per le misure di sostegno al reddito degli autotrasportatori che perdono il lavoro, sia per i minori ricavi sotto il profilo dei tributi, dovuti, da un lato, alla chiusura delle aziende italiane, dall'altro, al fatto che le tasse relative a questo settore finiranno nelle casse dei Paesi che assumono i lavoratori (i Paesi dell'Est nel caso illustrato), insieme all'indotto del settore autotrasporti (ad es. assicurazioni stipulate);
   tali situazioni sono state più volte segnalate, negli ultimi anni, alle procure della Repubblica e ai prefetti in varie province d'Italia dalle organizzazioni sindacali –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti illustrati in premessa;
   se sia in grado di fornire ulteriori chiarimenti sul fenomeno riportato;
   quali iniziative intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, anche in sede comunitaria, per salvaguardare lavoratori e imprese italiane o che comunque operano nel rispetto delle norme del nostro Paese. (4-09609)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

licenziamento

sede sociale