ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09602

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 450 del 25/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/06/2015
Stato iter:
19/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017

CONCLUSO IL 19/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09602
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Giovedì 25 giugno 2015, seduta n. 450

   GAGNARLI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   dopo l'aggressione avvenuta la settimana scorsa nella stazione milanese di Villapizzone nella quale un ferroviere ha rischiato di perdere un braccio a causa di un colpo di machete, il sindacato dei ferrovieri esprime il proprio stato d'animo e la paura di dover lavorare nelle attuali condizioni;
   i sindacati di polizia (comunicato COISP del 17 giugno 2015) convocati dal Ministero dell'interno in data 18 giugno 2015, fanno sapere che riguardo alla convenzione già stipulata con Trenitalia per la quale la stessa può usufruire di agenti per la scorta sui treni da disporre come ritiene più opportuno, gli agenti non siano più disposti ad ulteriori concessioni e denunciano l'utilizzo non ottimale del servizio, effettuato con logiche più mirate al risparmio che all'interesse di tutti i viaggiatori;
   in seguito all'episodio di Milano si era paventata l'ipotesi di soppressione, a partire dal 26 giugno 2015, di alcuni treni che percorrono tratte troppo pericolose se non si fosse decisa la presenza delle forze d'ordine a bordo. Era stata così stilata una «lista nera» di 15 convogli pericolosi, tra i quali anche i regionali Firenze-Arezzo delle 7:08 e Firenze-Viareggio delle ore 7:53, che interessano la regione di appartenenza dell'interrogante;
   in data 19 giugno, a seguito del suddetto incontro con i sindacati, il Ministero dell'interno ha scongiurato le soppressioni e comunicato che i 15 treni pericolosi saranno scortati, dal prossimo 26 giugno, dalla polizia ferroviaria;
   la polizia di Stato, come tutti i settori della pubblica amministrazione, patisce una carenza di organico di circa 18.000 unità e un riordino del settore si rende sempre più necessario;
   il viceministro dell'interno, in risposta all'interrogazione della sottoscritta n. 4-03703 sul piano di razionalizzazione delle risorse della polizia, ha dichiarato che lo stesso piano, sottoposto ad inizio 2014 al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, non è ancora definito, in quanto ha dovuto lasciare il passo al disegno di legge governativo sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza. Il disegno di legge, attualmente all'esame del Parlamento, tornerà poi sul tavolo del Governo per la definizione del piano di razionalizzazione;
   il piano strategico dovrebbe tener conto di «indicatori di contesto» tali da affrontare i fenomeni delittuosi con approccio più territoriale, compensare e distribuire diversamente il personale delle due forze a competenza generale sul presidio del territorio, razionalizzare i presidi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera);
   nel frattempo, tuttavia, rimangono in essere i tagli alla Polfer già effettuati, i sindacati dei ferrovieri confermano la loro preoccupazione per i recenti casi di aggressioni, ed i sindacati delle forze di polizia rimangono contrari ad ulteriori concessioni a Trenitalia che, comunque, grazie alla convenzione, ha potuto risparmiare quasi 40 milioni di euro sulla spesa della vigilanza privata, salvo poi gestire il servizio in maniera, a giudizio dell'interrogante, discutibile;
   intanto, l'ultimo dei decreti del capo del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, datato 21 maggio 2015, sancisce la chiusure di altre 13 sottosezioni Polfer in Italia: Golfo Aranci in Sardegna, San Giovanni Valdarno e Livorno San Marco in Toscana, Mortara in Lombardia, Catania Aquicella, Palermo Brancaccio, Vittoria e Castel Vetrano in Sicilia, Roma smistamento e Roma Trastevere nel Lazio, Villa Opicina in Friuli Venezia Giulia, Verona Porta Vescovo e S. Candido a Verona ed in Trentino Alto Adige –:
   cosa intenda fare il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, per gestire questa fase di transizione nell'attesa del nuovo piano di razionalizzazione, in modo da evitare che l'acutizzarsi della problematica della sicurezza sui treni e nelle stazioni ferroviarie, si ripercuota sul personale ferroviario o sui pendolari. (4-09602)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 settembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 853
4-09602
presentata da
GAGNARLI Chiara

  Risposta. — L'episodio segnalato nell'interrogazione è avvenuto a bordo di un treno regionale di Trenord sulla tratta Rho-Milano Rogoredo e, a seguito di indagini esperite da personale della squadra mobile della locale questura, si è concluso con l'arresto di quattro cittadini sudamericani, autori dell'aggressione ad un capo treno ed a un suo collega libero dal servizio.
  In proposito l'interrogante chiede maggior sicurezza nelle stazioni ferroviarie e sui treni e un incremento delle risorse umane da destinare alle attività di prevenzione e repressione dei reati, al fine di contrastare il compimento di atti vandalici e danneggiamenti nonché il fenomeno delle aggressioni o rapine a bordo dei treni.
  L'argomento evidenziato attiene a un settore basilare per la mobilità nel Paese, caratterizzato da imponenti volumi di traffico. Su base giornaliera, sono più di 3 milioni e mezzo le persone che transitano nelle oltre 2.500 stazioni italiane e più di 8.000 i convogli circolanti sulla linea ferroviaria nazionale.
  La sicurezza di queste persone viene garantita dalle 4.400 unità della polizia ferroviaria attraverso assidui e mirati controlli, in coordinamento con le altre forze di polizia territorialmente presenti.
  Si informa, al riguardo, che la sicurezza di queste persone viene garantita dalle 4.400 unità della polizia ferroviaria attraverso assidui e mirati controlli, in coordinamento con le altre forze di polizia territorialmente presenti.
  Nel corso del 2016 sono stati effettuati 205.000 servizi di vigilanza presso le stazioni ferroviarie, 44.000 servizi di scorta a bordo treno con 96.000 treni scortati, 17.000 servizi antiborseggio in abiti civili, oltre 26.000 pattugliamenti lungo le linee ferroviarie e poco meno di 2.000 servizi straordinari di controllo del territorio.
  Sono stati inoltre assicurati servizi quotidiani a bordo dei convogli notturni ed è stata intensificata la vigilanza su quei convogli e in quelle tratte ove si sono rilevate maggiori criticità.
  Si sottolinea che, durante i servizi descritti, sono state controllate 941.000 persone, di cui 1.245 arrestate e 11.360 deferite in stato di libertà all'autorità giudiziaria. Sono state altresì elevate 14.000 contravvenzioni. Grazie alle misure messe in campo, nel 2016 si è registrata una riduzione degli episodi di criminalità predatoria, con un calo dei furti del 27 per cento rispetto al 2015.
  Anche gli altri indici di delittuosità fanno emergere una diminuzione della quasi totalità dei fenomeni: con una diminuzione delle rapine del 37 per cento, dei danneggiamenti del 9 per cento, dei furti di rame del 47 per cento, del lancio di oggetti contro i treni del 24 per cento, con un aumento delle sole frodi ai danni delle imprese ferroviarie.
  Si è registrato, infine, un calo delle aggressioni, tanto di quelle al personale delle imprese ferroviarie, con una diminuzione del 5 per cento, quanto di quelle ai viaggiatori, con una diminuzione del 13 per cento. Riguardo a quest'ultimo aspetto - cioè le aggressioni - vi è un altro dato che si ritiene rassicurante: nel 67 per cento dei casi, i responsabili di condotte criminose sono stati tratti in arresto e deferiti all'autorità giudiziaria.
  Nel contesto appena delineato, risultano essenziali le sinergie informative ed operative instaurate con le diverse imprese ferroviarie. Al riguardo, si segnala che, con cadenza mensile o all'insorgere di problematicità, la polizia ferroviaria individua, congiuntamente alle predette imprese, i treni ritenuti critici sulla base dell'indice di delittuosità e dell'esposizione degli stessi a potenziale rischio di aggressioni.
  In relazione agli elementi di conoscenza così acquisiti, vengono effettuate scorte mirate sui convogli segnalati, nonché servizi negli scali ferroviari interessati dal transito dei convogli medesimi, realizzando in tal modo un efficace dispositivo di filtraggio già all'atto della partenza. Inoltre, dal 2008 è attivo il numero telefonico di emergenza 1600 per il collegamento terra-treno, che consente al personale ferroviario di mettersi in contatto diretto con la sala operativa della polizia ferroviaria più vicina per garantire un intervento immediato delle pattuglie.
  D'altra parte, nel settore svolgono un ruolo importante anche le tecnologie a disposizione. È sempre maggiore infatti il numero delle stazioni ferroviarie e dei treni dotati di dispositivi di videosorveglianza. Si tratta di una tendenza senz'altro da consolidare, trattandosi di impianti basilari, tanto come fattore deterrente quanto per l'individuazione di eventuali responsabili di atti illeciti.
  Si ritiene che il quadro delle misure e dei risultati appena illustrati testimoni l'attenzione che l'Amministrazione dell'interno rivolge alla sicurezza lungo la rete ferroviaria nazionale. L'obiettivo è quello di raggiungere
standard sempre più elevati, sia facendo leva sul consolidamento della collaborazione con le imprese ferroviarie sia attraverso la riorganizzazione della polizia ferroviaria.
  Sotto quest'ultimo profilo, si rappresenta che il capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza, avvalendosi delle prerogative riconosciutegli dall'articolo 9, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208 («Regolamento per il riordino della struttura organizzativa delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza»), sta realizzando un primo adeguamento organizzativo della polizia ferroviaria alle mutate esigenze operative, tenuto conto che in alcuni scali ferroviari, interessati da un sensibile decremento del flusso di convogli e di passeggeri, la permanenza di presidi fissi non corrisponde a criteri di efficienza e di efficacia. In tali scali la vigilanza e la sicurezza possono essere assicurate nell'ambito degli ordinari piani coordinati di controllo del territorio, con il concorso di limitrofi uffici della polizia ferroviaria.
  Il futuro assetto della specialità ferroviaria è oggetto di approfondimento anche nell'ambito di una progettualità più generale volto a ottimizzare la dislocazione e la funzionalità dei presidi della Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri su tutto il territorio nazionale, alla luce dei criteri direttivi dettati dalla cosiddetta legge Madia. Tale progettualità sarà poi trasposta in un decreto ministeriale, da emanarsi ai sensi della legge n. 121 del 1981.
  La polizia ferroviaria è coinvolta in tale riordino di valenza strategica, essendo evidente la necessità di adeguarne l'operatività alle notevoli trasformazioni registratesi nella sicurezza dei traffici ferroviari, in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, diventate, da semplici luoghi di transito, punti di incontro e di allocazione di attività commerciali.
  Per giungere a una compiuta definizione del progetto in questione, sono in fase di elaborazione, da parte di appositi gruppi interforze istituiti presso l'Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia del dipartimento della pubblica sicurezza, i criteri volti a rimodulare la "rete dei presidi" in rapporto alle specifiche realtà dei territori, secondo una logica che consenta di coniugare efficienza ed efficacia evitando diseconomie di scala.
  I gruppi di lavoro non hanno ancora terminato la loro attività, ma si assicura fin d'ora che ogni possibile opzione sarà oggetto di attenta valutazione, la quale non potrà mai andare a scapito della sicurezza dei viaggiatori e del personale ferroviario.
  Si informa inoltre che, al fine di fronteggiare, in particolare, il fenomeno dell'evasione, delle vendite abusive e dei furti a danno dei viaggiatori e dei reati a danno del personale ferroviario, Rete ferroviaria italiana ha avviato un progetto di istituzione di appositi varchi di accesso nelle principali stazioni.
  I predetti varchi, ubicati in prossimità dei binari, vengono monitorati da personale di sicurezza del gruppo ferrovie e, consentendo un maggior controllo nella zona di arrivo/partenza dei treni, contribuiscono a ridurre in maniera determinante i fenomeni illeciti in stazione e a bordo treno.
  Considerato che circa il 90 per cento delle aggressioni si verifica a bordo in conseguenza della mancanza di titolo di viaggio, Trenitalia ha anche costituito uno specifico "
pool antievasione", composto da personale debitamente formato che, muovendosi su tutto il territorio e coadiuvato all'occorrenza dalla polizia ferroviaria, offre supporto al personale di front-line sia a terra che a bordo treno, intervenendo in modo particolare sui convogli ritenuti maggiormente a rischio. Questa attività contribuisce in maniera significativa alla prevenzione delle aggressioni ai clienti e al personale ferroviario.
Il Vice Ministro dell'interno: Filippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

sindacato