ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09530

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 445 del 18/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 18/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/06/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09530
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Giovedì 18 giugno 2015, seduta n. 445

   SCOTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il quotidiano inglese «The Guardian» ha rivelato il 15 giugno 2015 che ci sarebbe un accordo segreto tra alcuni Paesi europei ed il dittatore eritreo Isaias Afewerki;
   secondo il «The Guardian» i Paesi europei in questione avrebbero avviato delle trattative segrete per convincere il regime eritreo, considerato da gran parte della comunità internazionale particolarmente sanguinario e repressivo, a rinforzare i controlli alle frontiere;
   l'obiettivo sarebbe, insomma, quello di blindare i confini per impedire con la forza la fuga dei cittadini eritrei verso l'Europa;
   in cambio l'Eritrea otterrebbe fondi o un ammorbidimento delle sanzioni;
   tra i Paesi coinvolti vi sarebbero la Norvegia, l'Inghilterra e l'Italia;
   in particolare, il Segretario di Stato norvegese Joran Kellmyr si sarebbe recato in Eritrea per concordare l'ipotesi di poter rispedire indietro i profughi eritrei, mentre funzionari italiani e britannici avrebbero viaggiato fino ad Asmara per testare la disponibilità del regime eritreo a collaborare per braccare i migranti sui confini;
   non più tardi della scorsa settimana le Nazioni Unite hanno reso pubblico un rapporto molto esplicito sulla «cultura del terrore» che domina in Eritrea;
   si parla di arresti sommari, stupri e torture sistematici, di un servizio militare che viene equiparato alla schiavitù, di persecuzioni politiche ed esecuzioni sommarie;
   ciononostante, Norvegia e Inghilterra nel corso del 2015 hanno già rifiutato molte domande di asilo politico di cittadini eritrei sostenendo che si trattava di migranti per motivi economici (il tasso di rifiuto è passato dal 13 per cento del 2014 al 23 per cento dei primi sei mesi del 2015);
   il Governo italiano non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull'argomento;
   i fatti sono riportati, tra l'altro, nell'articolo pubblicato il 16 giugno 2015 dall'edizione online del quotidiano «Il Manifesto» con il titolo «Secondo il Guardian, anche l'Italia avrebbe chiesto all'Eritrea di bloccare i migranti.»;
   un qualsiasi accordo del genere rappresenta, secondo l'interrogante, una gravissima violazione del diritto di asilo proprio di ogni essere umano;
   eventuali accordi, ove esistenti, con un regime dittatoriale così feroce e sanguinario come quello di Afewerki, sarebbero a dir poco del tutto inopportuni –:
   se i fatti narrati corrispondano, anche solo parzialmente, a verità;
   laddove fosse avviata una trattativa con l'Eritrea, quali siano i termini della stessa. (4-09530)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-09530
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Con riguardo alle informazioni riportate il 15 giugno 2015 dal quotidiano inglese The Guardian, sull'avvio di trattative segrete da parte di alcuni Paesi occidentali con il regime eritreo per rinforzare il controllo di Asmara sulle proprie frontiere ed impedire l'espatrio di cittadini eritrei verso l'Europa, desidero innanzitutto far presente che, per quanto concerne l'Italia, esse sono prive di ogni fondamento. Nessun accordo in materia migratoria o di sicurezza è stato concluso o è attualmente oggetto di negoziato fra l'Italia e l'Eritrea. Né sono in corso negoziati bilaterali diretti alla definizione di intese tecniche per il contrasto all'immigrazione irregolare.
  Un dialogo politico è stato avviato con l'Eritrea a seguito della visita compiuta nel luglio 2014 dall'allora Vice Ministro Pistelli nel Corno d'Africa. E ciò al fine di ottenere da Asmara aperture in materia di protezione dei diritti umani, rispetto delle libertà fondamentali e garanzie per eventuali interventi della nostra cooperazione allo sviluppo indirizzati a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più vulnerabili. In tale contesto, il 6 agosto 2014 si è anche tenuto un incontro tra il Ministro dell'interno Alfano e una delegazione governativa eritrea ad esito del quale, tuttavia, non vi sono stati seguiti di cooperazione concreta, proprio in ragione delle criticità poste dalle relazioni con le autorità eritree in materia di diritti umani.
  L'Eritrea è stata inoltre coinvolta nel cosiddetto «Processo di Khartoum» (dialogo tra l'Unione europea ed i Paesi dell'Africa orientale sulle tematiche migratorie) lanciato il 28 novembre 2014 a Roma durante la Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. L'esercizio – che si ispira a quello in corso con i Paesi dell'Africa occidentale (Processo di Rabat) – mira a favorire l'identificazione e la realizzazione, con contributi comunitari, di iniziative nei settori della prevenzione e del contrasto al traffico internazionale di esseri umani. Nel marzo 2015, una missione tecnica della Farnesina si è recata in Eritrea nel quadro degli sviluppi del processo di Khartoum, oltre che per l'identificazione e l'avvio di iniziative di cooperazione nel settore dell'accesso della popolazione civile ai servizi essenziali di base.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo alla frontiera

asilo politico

dittatura