Legislatura: 17Seduta di annuncio: 384 del 03/03/2015
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 03/03/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 03/03/2015
PILI. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
il contratto di programma tra le ferrovie dello Stato e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il 2015/2016 per le ferrovie della Sardegna prevede uno stanziamento praticamente nullo;
dopo l'incresciosa vicenda del treno veloce, fermo da 222 giorni alla stazione di Cagliari, si aggiunge l'ennesima gravissima discriminazione per la Sardegna;
nel decreto che approva il contratto tra RFI e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è scritto esplicitamente che servono 700 milioni per le strade ferrate sarde e in modo altrettanto esplicito è scritto che non c’è nemmeno un euro;
si tratta di una vera e propria vergogna considerato che la Sardegna secondo tutti i parametri di valutazione è l'ultima delle ferrovie europee;
basti un dato l'indice medio infrastrutturale ferroviario nazionale è 100, in Sardegna appena 15;
a tutto questo si aggiunge la decisione dello Stato, con la negligente gestione della Regione, di cancellare già dal 2012 stanziamenti per 97 milioni destinati alle strade ferrate sarde;
tutto questo prevede il piano strategico messo nero su bianco nel testo del decreto interministeriale che approva il Contratto di programma 2012/2016 tra Ferrovie dello Stato e Governo;
un provvedimento che secondo l'interrogante conferma l'atteggiamento inaccettabile dello Stato verso la Sardegna e conferma l'atteggiamento gravemente accondiscendente della regione sarda verso il Governo;
in uno Stato normale il primo obiettivo sarebbe dovuto essere quello del riequilibrio dei gap infrastrutturali per riallineare le esigenze e le conseguenti opportunità;
con questo Stato avviene l'esatto contrario;
si tratta di una situazione che si colloca nel quadro nazionale ed europeo che appare all'interrogante vessatorio verso la Sardegna;
assumono valore strategico le reiterate proposte dell'interrogante per la modifica del provvedimento e le indicazioni programmatiche per rendere il riequilibrio degli standard tra regioni l'obiettivo primario del decreto;
si registrano in Sardegna gravissimi disagi a carico di studenti e lavoratori per la gestione irrazionale dei collegamenti nord sud dell'isola con la cancellazione di servizi che appaiono improponibili proprio per la loro totale inconsistenza;
tutto questo è reso ancora più grave dal fatto che il rapporto dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria aveva rilevato in Sardegna il 10 per cento dei punti ritenuti a rischio nelle disastrate rotaie da Cagliari a Golfo Aranci;
l'agenzia Ansf, nel rapporto dettagliato presentato alla Camera dei deputati e l'esame delle 44 pagine regalava un'istantanea da brivido della situazione sarda;
allora erano 66 i punti pericolosi della piattaforma ferroviaria ma di questo passo con l'assoluta mancanza di interventi la situazione è ancora più grave;
le strade ferrate sarde sono a rischio crolli, smottamenti e caduta massi e la società di Stato, Rete ferroviaria italiana, senza che la regione reagisca continua a togliere i soldi alla Sardegna;
c’è un caso Sardegna, sono troppi i rischi sul territorio sardo per non intervenire in modo efficace e urgente;
l'ennesimo «scippo» messo in atto da Stato e RFI contro la Sardegna fa emergere un gravissimo paradosso: da una parte la massima autorità sulla sicurezza denuncia una situazione gravissima delle rete sarda e dall'altra Ministero e ferrovie dello stato propongono un piano dove non risulta alcun investimento in Sardegna;
il mancato intervento sulla rete ferroviaria costituisce un'omissione dalla quale scaturiscono ben altre responsabilità;
tutti coloro che hanno competenza diretta sono chiamati ad intervenire sia sul piano istituzionale, sia sul rispetto delle norme in materia di sicurezza;
la predisposizione del rinnovo del contratto di programma ha escluso la Sardegna a tal punto da cancellarla dalla cartina geografica dell'Italia è ancor più grave proprio perché Rete ferroviaria italiana era a conoscenza del rapporto dell'Agenzia della sicurezza;
aver escluso la Sardegna è, dunque, una colpa grave e non può restare omessa;
è indispensabile una sostanziale modifica del piano per definire interventi urgenti e soprattutto in grado di ripristinare gli stanziamenti dovuti per far restituire alla Sardegna quanto dovuto –:
se non ritenga di dover ripristinare nell'ambito del contratto di servizio un riequilibrio teso alla coesione infrastrutturale ferroviaria tra la Sardegna e le altre regioni;
se non ritenga di dover ripartire in modo equo le risorse previste dal contratto in funzione del ripristino di minime condizioni di sicurezza e di riequilibrio infrastrutturale;
se non ritenga di dover ripartire dal piano infrastrutturale dell'accordo di programma quadro 2003/2004 per un piano in grado di restituire alla Sardegna condizioni pari alle altre aree del Paese. (4-08229)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):rete ferroviaria
contratto
contratto di prestazione di servizi