ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08229

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 384 del 03/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 03/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 03/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08229
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 3 marzo 2015, seduta n. 384

   PILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il contratto di programma tra le ferrovie dello Stato e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il 2015/2016 per le ferrovie della Sardegna prevede uno stanziamento praticamente nullo;
   dopo l'incresciosa vicenda del treno veloce, fermo da 222 giorni alla stazione di Cagliari, si aggiunge l'ennesima gravissima discriminazione per la Sardegna;
   nel decreto che approva il contratto tra RFI e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è scritto esplicitamente che servono 700 milioni per le strade ferrate sarde e in modo altrettanto esplicito è scritto che non c’è nemmeno un euro;
   si tratta di una vera e propria vergogna considerato che la Sardegna secondo tutti i parametri di valutazione è l'ultima delle ferrovie europee;
   basti un dato l'indice medio infrastrutturale ferroviario nazionale è 100, in Sardegna appena 15;
   a tutto questo si aggiunge la decisione dello Stato, con la negligente gestione della Regione, di cancellare già dal 2012 stanziamenti per 97 milioni destinati alle strade ferrate sarde;
   tutto questo prevede il piano strategico messo nero su bianco nel testo del decreto interministeriale che approva il Contratto di programma 2012/2016 tra Ferrovie dello Stato e Governo;
   un provvedimento che secondo l'interrogante conferma l'atteggiamento inaccettabile dello Stato verso la Sardegna e conferma l'atteggiamento gravemente accondiscendente della regione sarda verso il Governo;
   in uno Stato normale il primo obiettivo sarebbe dovuto essere quello del riequilibrio dei gap infrastrutturali per riallineare le esigenze e le conseguenti opportunità;
   con questo Stato avviene l'esatto contrario;
   si tratta di una situazione che si colloca nel quadro nazionale ed europeo che appare all'interrogante vessatorio verso la Sardegna;
   assumono valore strategico le reiterate proposte dell'interrogante per la modifica del provvedimento e le indicazioni programmatiche per rendere il riequilibrio degli standard tra regioni l'obiettivo primario del decreto;
   si registrano in Sardegna gravissimi disagi a carico di studenti e lavoratori per la gestione irrazionale dei collegamenti nord sud dell'isola con la cancellazione di servizi che appaiono improponibili proprio per la loro totale inconsistenza;
   tutto questo è reso ancora più grave dal fatto che il rapporto dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria aveva rilevato in Sardegna il 10 per cento dei punti ritenuti a rischio nelle disastrate rotaie da Cagliari a Golfo Aranci;
   l'agenzia Ansf, nel rapporto dettagliato presentato alla Camera dei deputati e l'esame delle 44 pagine regalava un'istantanea da brivido della situazione sarda;
   allora erano 66 i punti pericolosi della piattaforma ferroviaria ma di questo passo con l'assoluta mancanza di interventi la situazione è ancora più grave;
   le strade ferrate sarde sono a rischio crolli, smottamenti e caduta massi e la società di Stato, Rete ferroviaria italiana, senza che la regione reagisca continua a togliere i soldi alla Sardegna;
   c’è un caso Sardegna, sono troppi i rischi sul territorio sardo per non intervenire in modo efficace e urgente;
   l'ennesimo «scippo» messo in atto da Stato e RFI contro la Sardegna fa emergere un gravissimo paradosso: da una parte la massima autorità sulla sicurezza denuncia una situazione gravissima delle rete sarda e dall'altra Ministero e ferrovie dello stato propongono un piano dove non risulta alcun investimento in Sardegna;
   il mancato intervento sulla rete ferroviaria costituisce un'omissione dalla quale scaturiscono ben altre responsabilità;
   tutti coloro che hanno competenza diretta sono chiamati ad intervenire sia sul piano istituzionale, sia sul rispetto delle norme in materia di sicurezza;
   la predisposizione del rinnovo del contratto di programma ha escluso la Sardegna a tal punto da cancellarla dalla cartina geografica dell'Italia è ancor più grave proprio perché Rete ferroviaria italiana era a conoscenza del rapporto dell'Agenzia della sicurezza;
   aver escluso la Sardegna è, dunque, una colpa grave e non può restare omessa;
   è indispensabile una sostanziale modifica del piano per definire interventi urgenti e soprattutto in grado di ripristinare gli stanziamenti dovuti per far restituire alla Sardegna quanto dovuto –:
   se non ritenga di dover ripristinare nell'ambito del contratto di servizio un riequilibrio teso alla coesione infrastrutturale ferroviaria tra la Sardegna e le altre regioni;
   se non ritenga di dover ripartire in modo equo le risorse previste dal contratto in funzione del ripristino di minime condizioni di sicurezza e di riequilibrio infrastrutturale;
   se non ritenga di dover ripartire dal piano infrastrutturale dell'accordo di programma quadro 2003/2004 per un piano in grado di restituire alla Sardegna condizioni pari alle altre aree del Paese. (4-08229)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete ferroviaria

contratto

contratto di prestazione di servizi