ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08062
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379

   GAGNARLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il servizio universale postale garantisce a tutti i cittadini la possibilità di fruire di un servizio di pubblica utilità, indipendentemente da fattori come il reddito o la collocazione geografica. In Italia il servizio universale postale è affidato a Poste italiane fino al 2026, in mancanza di un altro operatore che possa offrire un servizio concorrenziale. Sull'affidamento il Ministero dello sviluppo economico effettua, ogni 5 anni, una verifica sulla base di un'analisi dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
   il servizio comprende: la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione degli invii postali fino a 2 chilogrammi la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione dei pacchi postali fino a 20 chilogrammi, i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati, la «posta massiva». Il fornitore del servizio, inoltre, garantisce per almeno 5 giorni a settimana una raccolta ed una distribuzione al domicilio di ogni persona (fisica o giuridica), salvo deroghe stabilite dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e notificate alla Commissione europea;
   l'onere per la fornitura del servizio universale è finanziato dal bilancio dello Stato e da un apposito fondo di compensazione, cui contribuiscono gli operatori postali;
   Poste italiane ha recentemente annunciato un nuovo piano di rimodulazione che – a suo giudizio – adegua l'offerta all'effettiva domanda sul territorio, tenendo fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze;
   il piano di Poste italiane porterà alla chiusura di diversi uffici postali. Si parla di 400 uffici chiusi entro il 2015 e 600 razionalizzati. In regione Toscana, di provenienza dell'interrogante, il piano comporterà, dal prossimo 13 aprile, la chiusura di ulteriori 63 uffici postali e la riduzione del servizio in altri 37, spesso presidi essenziali per tanta parte della popolazione, soprattutto per chi abita lontano dai grandi centri, a distanza di pochi anni dall'intesa dei 2012 che provocò la chiusura di ben 74 uffici;
   in provincia di Arezzo, di provenienza dell'interrogante, si prevedono 9 uffici interessati dai tagli, con 4 chiusure definitive: Campogialli (Terranuova Bracciolini), Pieve a Presciano (Pergine), Malato Valdarno (Cavriglia), Marcatale Valdarno (Bugine) e 5 riduzioni d'orario: Badia Prataglia (Poppi), Caprese Michelangelo, Marcatale (Cortona), Montemignaio, Chiusi della Verna;
   Poste italiane, per giunta, ha denunciato nel 2013 un attivo netto di oltre un miliardo di euro che lascia intendere non si tratti di un ente in difficoltà, bensì perfettamente in grado di continuare a assicurare un servizio sociale di carattere universalistico;
   da molte parti si sono sollevate proteste contro il nuovo piano di Poste italiane: in Toscana il dibattito è stato aperto da Uncem (Unione dei comuni montani) che ha dichiarato che in montagna non si accetteranno ulteriori tagli di uffici postali, annunciando mobilitazioni seguita, poi da Anci Toscana e della regione;
   dietro le numerose sollecitazioni ricevute il sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha recentemente incontrato l'amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio. Le agenzie riportano alcune dichiarazioni di Di Caio che pare potrebbe avviare tavoli di concertazione con le regioni e sia disposto a spiegare a tutti i territori i servizi previsti a fronte della chiusura degli uffici –:
   se non ritenga necessario, a fronte delle numerose perplessità circa la riduzione dei servizi postali su tutto il territorio nazionale, ed in particolare in Toscana, rendere noto il contenuto dell'incontro tra Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane;
   se sia stato verificato e possa essere reso noto che il piano di razionalizzazione di Poste italiane non leda in alcun punto il servizio di pubblica utilità che Poste italiane spa si è impegnata a corrispondere fino al 2026. (4-08062)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale