ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 20/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08053
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379

   GRIMOLDI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   Poste italiane spa è una società a capitale interamente pubblico che gestisce i servizi postali in una condizione di sostanziale monopolio e che garantisce l'espletamento del servizio universale sulla base di un contratto di programma siglato con lo Stato, in cui la società si impegna a raggiungere determinati obiettivi di qualità, tra cui quelli concernenti l'adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste;
   la direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997 inserisce le prestazioni postali tra i servizi di interesse di economia generale e stabilisce specifiche obbligazioni comunitarie per la tutela dei servizi universali a garanzia della piena efficienza a favore degli utenti, dando la possibilità al cittadino-utente non soddisfatto del servizio postale di appellarsi, in prima istanza, all'operatore postale responsabile; in seconda istanza, all'autorità nazionale competente e, da ultimo, alla Commissione europea;
   Poste Italiane riceve ingenti contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici di garantire l'erogazione dei servizi postali essenziali, eppure il piano di riorganizzazione previsto dall'azienda, che dovrebbe diventare effettivo dal 13 aprile, prevede la chiusura di quasi 500 sportelli postali e la riduzione degli orari di apertura in diverse aree del territorio nazionale;
   il piano di rimodulazione presentato in questi giorni da Poste Italiane porterà alla chiusura di 19 uffici e alla riduzione degli orari di apertura di altri 35 nella regione Abruzzo a partire dai prossimi mesi, causando quindi notevoli difficoltà nella gestione operativa e generando una diminuzione della qualità del servizio fornito alla clientela;
   gli uffici che verranno chiusi sono: in provincia di Chieti quelli di San Giacomo di Scerni, Guastameroli, Altino, Chieti 5, in provincia di L'Aquila quelli di Aragno, Assergi, Bazzano, Cese di Preturo, Torrione di Sulmona, Civita di Oricola, in provincia di Pescara quelli di Piccianello e Roccafinadamo; in provincia di Teramo quelli di Cologna, Faraone, Montepagano, Mutignano, Poggio Morello, Rocche di Civitella e Treciminiere di Atri. Uffici definiti «diseconomici», spesso situati in piccoli comuni o in zone montane che già di per sé vivono situazioni più disagiate e dove l'ufficio postale riveste un punto di riferimento per la comunità;
   questa decisione unilaterale di Poste Italiane conferma ad avviso dell'interrogante l'orientamento portato avanti dalla società negli ultimi anni: inseguire una logica del guadagno puntando su assicurazioni, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari in genere, sacrificando le esigenze della collettività e venendo meno all'impegno assunto di sviluppare sinergie sempre più efficaci con il sistema dei comuni instaurando un dialogo volto o individuare soluzioni compatibili con i bisogni della popolazione;
   i servizi postali, in particolare per le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente postale e l'invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale;
   questa razionalizzazione si traduce in gravi disservizi soprattutto per i residenti anziani, che si troveranno a non poter usufruire con la dovuta comodità di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file nei giorni di apertura, ritardare le operazioni o affrontare frequenti e difficili spostamenti –:
   quali iniziative il Ministro intenda intraprendere per favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane spa e le amministrazioni locali, al fine di scongiurare la possibile chiusura dei 19 uffici postali abruzzesi;
   come il Ministro intenda intervenire per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane spa arrechino disagi agli abitanti della regione Abruzzo e quali iniziative intenda assumere per garantire l'effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, nel rispetto dell'accordo siglato fra le Poste Italiane spa e lo Stato. (4-08053)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prestazione di servizi

servizio postale

mercato comunitario