ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07897

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 11/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07897
presentato da
GARAVINI Laura
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   GARAVINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   l'organizzazione europea dei brevetti (EPO) è, per dimensioni, la seconda Organizzazione Internazionale di cui fa parte l'Italia in Europa. Vi lavorano più di 7000 funzionari, di cui circa 6800 con contratto permanente, di cui poco più di 500 italiani;
   attualmente gli Stati membri sono 38 (ossia i 28 Stati membri dell'Unione europea più altri 10 Stati europei);
   l'EPO si autofinanzia totalmente, con un budget annuale di circa 2 miliardi di euro, attraverso le tasse sulle domande di brevetto pagate dai richiedenti (applicant) dei vari Paesi e una quota del 50 per cento delle tasse di rinnovo sui brevetti rilasciati;
   secondo uno studio del 2010, la filiale dell'EPO a L'Aia, che comprende circa 2700 funzionari, ha un impatto sull'economia olandese di quasi 900 milioni di euro e genera 5800 posti di lavoro;
   secondo un ulteriore studio del 2011, dell'IFO Institut di Monaco, le due sedi di Monaco e Berlino, che comprendono circa 4000 funzionari, hanno un impatto sull'economia tedesca di circa 3 miliardi di euro e generano circa 18000 posti di lavoro;
   a partire dal 2006 l'Italia è al quarto posto tra i Paesi europei per numero di brevetti rilasciati (il 7 per cento dei brevetti rilasciati a richiedenti dei Paesi membri), al quarto posto come Paese designato nei brevetti europei (nella domanda di brevetto il titolare indica gli Stati membri nei quali vuole avere una protezione brevettuale) e al quarto posto per l'ammontare totale delle tasse di rinnovo sui brevetti. In particolare, la quota delle tasse di rinnovo versata dall'Italia è di circa 40 milioni di euro nel 2014, somma che è in crescita e che corrisponde a quasi il 9 per cento del totale delle tasse di rinnovo, circa 430 milioni di euro. Una parte del bilancio dell'OEB viene spesa in progetti di cooperazione europea ed internazionale, nell'ambito della proprietà intellettuale –:
   per sfruttare al meglio le risorse economiche e le risorse umane dell'Italia ed al fine di favorire un ritorno adeguato rispetto ai contributi elargiti all'EPO da parte italiana, se il Governo non ritenga opportuno sondare le seguenti possibilità:
    a) prevedere, possibilmente presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale oppure presso la Presidenza del Consiglio, un gruppo di lavoro che segua lo sviluppo dei progetti internazionali finanziati dall'Italia e nei quali l'Italia sia coinvolta in quanto Stato membro e delle commesse assegnate dalle organizzazioni internazionali a società esterne, per assicurare un ritorno economico al Paese e per assicurarsi un ruolo chiave a livello internazionale;
    b) assumere iniziative per pervenire alla trasparenza degli stipendi della dirigenza e delle posizioni apicali (inclusi emolumenti straordinari, come i bonus);
    c) costituire un bacino di esperti a costo zero a disposizione dell'amministrazione italiana, composto da funzionari ed ex funzionari italiani dell'EPO, col compito di fornire consulenze sui processi brevettuali a piccole e medie imprese, e tenere presentazioni sulla proprietà intellettuale presso le amministrazioni e le università (una simile iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo presso l'Università di Napoli che intende sviluppare la gestione della proprietà intellettuale con un ufficio per il trasferimento tecnologico);
    d) potenziare le iniziative per conseguire funzioni apicali di vertice ed essere quindi nelle condizioni di gestire le organizzazioni internazionali e di intervenire sulle assunzioni, nel caso dell'EPO l'Italia, uno degli Stati membri fondatori, ha avuto il suo ultimo vice-presidente nel lontano 1996 e che una presidenza italiana potrebbe restituire al nostro Paese un ruolo chiave nel campo dello sviluppo economico e industriale e dare un sostegno al processo d'internazionalizzazione delle imprese;
    e) favorire una politica della proprietà intellettuale come pilastro dello sviluppo economico e industriale, assicurando all'Ufficio italiano brevetti e marchi, alla direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (che segue per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale la proprietà intellettuale), agli istituti di ricerca e alle camere di commercio risorse adeguate in materia. (4-07897)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

brevetto

conseguenza economica

paese membro