Legislatura: 17Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Primo firmatario: OTTOBRE MAURO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 10/02/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/02/2015
OTTOBRE. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto emerge dal rapporto del CNEL (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) sulla mafia cinese nel nostro Paese le tre maggiori attività della criminalità asiatica si concentrano sulla contraffazione commerciale, prostituzione e immigrazione clandestina;
di fatto la tratta di donne indirizzate al mercato dei servizi sessuali in Italia si inserisce all'interno del più ampio fenomeno dell'immigrazione illegale;
la struttura interna della criminalità cinese è costituita da una rete di rapporti gerarchizzati che permettono di definirla un vero e proprio fenomeno criminale organizzato in grado di controllare capillarmente il territorio e condizionare il tessuto sociale in cui operano;
nello specifico la prostituzione che coinvolge le donne di origine cinese è proposta alla clientela italiana mediante l'utilizzo di escamotage per cui l'offerta sessuale avviene all'interno di finte sale massaggio mediante l'inserzione di annunci su periodici locali;
secondo le fonti pubblicate dall'Osservatorio socio-economico sulla criminalità inerente agli illeciti della comunità cinese, tali centri estetici hanno tariffe che vanno dai 30 ai 70 euro a seconda del tipo di prestazione sessuale;
l'assetto di tali gruppi assume forme organizzative più o meno complesse, costituite da appartamenti e centri estetici presenti in diverse città e collegati fra loro, come emerso da alcune recenti operazioni di polizia che hanno portato alla scoperta di casi collegati all'industria del sesso sparsi su tutto il territorio nazionale: in provincia di Varese, Genova, Piacenza, Milano, Rimini e anche nelle province autonome di Trento e Bolzano;
la prostituzione al chiuso rappresenta la forma prevalente, un fenomeno che dilaga rapidamente in tutto il Paese tanto che – secondo le stime delle associazioni anti-tratta di Milano e provincia – un centro massaggi cinese su tre offre prestazioni sessuali a pagamento. Il settore dà lavoro a 1.700 ragazze, circa una su dieci tra quelle che arriva in Italia, ma si tratta di un dato facilmente occultabile che pertanto non desta particolare allarme sociale;
infatti, trattandosi per lo più di attività indoor, la possibilità di scoprire le forme di sfruttamento sessuale dipendono da operazioni mirate delle forze dell'ordine e/o dalla collaborazione delle vittime;
inoltre, la tendenza (in atto dai primi anni del Duemila) a prestare maggiore attenzione agli apparati di law enforcement verso la prostituzione di strada induce a trascurare quella al chiuso per cui i dati statistici sul coinvolgimento di cittadini cinesi nello sfruttamento della prostituzione sono sensibilmente sottostimati rispetto alla effettività entità del fenomeno criminale –:
se il Ministro intenda promuovere iniziative urgenti per il monitoraggio e la risoluzione del problema sottoposto alla sua attenzione, con tutte le conseguenze che il caso comporta, vista l'ampiezza che tali avvenimenti stanno assumendo in maniera capillare e diffusa su tutto il territorio nazionale;
se intenda assumere iniziative per il rafforzamento degli apparati di law enforcement finalizzati allo smantellamento dei fenomeni di sfruttamento della prostituzione e attività illecite svolte nelle suddette locazioni, mascherate da centri estetici e centri massaggi, per perseguire con maggior intensità la lotta alla criminalità che sta minando la fiducia nello Stato da parte dei cittadini e degli onesti lavoratori.
(4-07847)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):prostituzione
traffico di persone
migrazione illegale