ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07517

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 362 del 14/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07517
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362

   ZAN. — Al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
   si stima che le persone in Italia che vivono con il virus Hiv siano oggi tra 143 mila e 165 mila, e oltre 30 mila non sanno di avere l'infezione e quindi possono diffondere inconsapevolmente il virus;
   gli ultimi dati sul propagarsi dell'epidemia segnalano 3.600 nuovi casi nel 2013 con un preoccupante aumento tra i giovani, che sempre più spesso risultano, se non mal informati, con conoscenze scarse e superficiali;
   la proporzione di stranieri tra le nuove diagnosi di infezione da Hiv aumentata dall'11 per cento nel 1992 a un massimo di 32,9 per cento nel 2006; nel 2013 è del 24 per cento;
   i casi di AIDS registrati in Italia nel 2013 sono stati circa 1.158 e i casi di prevalenza ammontano a 23.895;
   rapportando i nuovi casi sulla popolazione residente (tassi di incidenza), le regioni più colpite nel 2010 sono state nell'ordine: Veneto, Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana e Umbria, con un gradiente, nord-sud nella diffusione della malattia, essendo meno colpite le regioni meridionali ed insulari;
   nel 2012, nel Veneto, si è assistito a un netto incremento dell'incidenza di soggetti Hiv positivi. Sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, quando, nell'anno precedente, ne erano stati diagnosticati 3,6 ogni 100 mila abitanti;
   a Padova, in particolare, dalle stime effettuate dagli operatori del settore, e più precisamente dagli studi della Fondazione del professor Carlo Foresta, si riporta un'elevata incidenza di Hiv positività, che ha raggiunto nel 2012 16,8 casi ogni 100 mila abitanti (nel 2011 erano stati 13,7), mentre nella provincia 7,1 (contro i 6,4 del 2011);
   altro problema, evidenziano i dati, è la percentuale di soggetti che scopre il proprio stato di Hiv positività tardivamente, a 36 anni rispetto ai 25 del passato, e il 60 per cento di questi lo scopre quando la malattia è già conclamata;
   il primo dicembre, giornata mondiale per la lotta all'AIDS, i comitati veneti di Arcigay hanno denunciato sulla stampa locale l'operato della regione Veneto, che avrebbe investito 1,4 milioni di euro di fondi statali vincolati, ad esempio per diagnosi tardiva dell'infezione da Hiv e altri progetti innovativi, in fondi ordinari o per altre spese e azioni già previste, o altre attività non in linea con le vincolanti indicazioni fornite nell'accordo sottoscritto dalla conferenza Stato-regioni nel 2012, e comunque per attività inerenti la spesa sanitaria corrente (esami di routine per le persone sieropositive, iniziative di counselling e altro);
   alcuni dei progetti previsti, attraverso lo stanziamento del fondo statale, basato appunto su «obiettivi di piano», erano la «sperimentazione di interventi per l'accesso al test al di fuori di strutture sanitarie» e la «definizione e attivazione di percorsi per raggiungere gruppi di popolazione a prevalenza più elevata di infezione». Tra questi rientrano anche gli «Msm», cioè gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini;
   in risposta alla denuncia delle associazioni LGBT, il Presidente della regione del Veneto Luca Zaia ha dichiarato alla stampa: «(...) La realtà è che la Regione Veneto ha utilizzato tutti i fondi a disposizione per iniziative di informazione e prevenzione contro l'Aids, addirittura anticipando dal proprio bilancio il milione e 400 mila euro che sarebbero dovuti arrivare dal Governo. Quei soldi li abbiamo anticipati noi come Regione con il Fondo Sanitario Regionale perché, in questa come in altre situazioni in cui i fondi devono arrivare da Roma, essi tardano anche anni ad arrivare, non seguendo per nulla la tempestività dei roboanti annunci di questo o quel Ministro. Una volta tardivamente arrivati questi soldi sono stati doverosamente rimessi nel portafoglio da dove erano stati presi, e cioè dalla spesa ordinaria. È il caso dei finanziamenti anti Aids come di quelli con i quali ci dovrebbero essere rimborsate le cure erogate agli extracomunitari irregolari, come di tante altre voci di spesa che dovrebbero essere nazionali ma che finiscono per cadere addosso alle Regioni»;
   rimane il fatto che tali finanziamenti non avrebbero dovuto riguardare la spesa ordinaria: sull'HIV/AIDS, i livelli essenziali di assistenza o i trasferimenti della legge n. 135 del 1990, che definisce il piano degli interventi urgenti in materia di prevenzione e lotta all'AIDS;
   è dunque grave, a parere dell'interrogante, che a fronte di un dato nazionale che posiziona l'Italia ultima in Europa sulla prevenzione, con oltre 20 mila nuovi casi l'anno e un costo per il sistema sanitario nazionale di circa 8 mila euro per ogni nuovo malato, la regione Veneto spenda quei fondi per interventi di spesa corrente che dovrebbero già essere coperti dal bilancio regionale, negando l'opportunità di mettere in campo ulteriori azioni per il contrasto dell'HIV;
   a oggi, è già stato erogato alla regione Veneto il 70 per cento della quota del fondo destinato alla prevenzione dell'HIV, e risulta esservi molta incertezza sull'effettivo trasferimento del rimanente saldo, visto l'impiego di tali fondi;
   risulta inoltre a oggi mancante il bollettino epidemiologico sull'AIDS che dovrebbe fornire tutti i dati sulla malattia nella regione Veneto, documento che la precedente giunta regionale realizzava con regolarità –:
   di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati in merito a quanto sopra esposto, in particolare circa l'utilizzo della quota già erogata del fondo statale destinato alla prevenzione dell'HIV nella regione Veneto;
   se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano intraprendere, anche sulla base di intese in sede di Conferenza Stato-regioni, per garantire adeguate politiche di prevenzione e di cura dell'HIV/AIDS nella regione Veneto nonché il rispetto delle prescrizioni in materia di utilizzo vincolato dei fondi statali. (4-07517)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

malattia

AIDS