ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 343 del 02/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: BONAFEDE ALFONSO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 02/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07118
presentato da
BONAFEDE Alfonso
testo di
Martedì 2 dicembre 2014, seduta n. 343

   BONAFEDE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   nel marzo 2007, per un valore complessivo dei lavori di 710 milioni di euro – ad oggi, 770 per varianti intervenute – Coopsette, in qualità di general contractor si è aggiudicata l'affidamento delle attività di progettazione esecutiva, direzione dei lavori, realizzazione del passante ferroviario alta velocità del nodo di Firenze, della nuova stazione AV, delle opere infrastrutturali connesse alla fluidificazione del traffico ferroviario (Scavalco), nonché le opere propedeutiche, funzionali ai due lotti in cui è articolata l'opera;
   per la realizzazione delle attività menzionate, l'affidataria costituì, nel maggio 2007, NODAVIA Società consortile per azioni, partecipata al 70 per cento dalla stessa Coopsette;
   relativamente alla realizzazione delle predette opere, la procura di Firenze ha aperto delle indagini penali relative ai reati di associazione a delinquere, truffa, corruzione, abuso d'ufficio, traffico illecito di rifiuti, frode in pubbliche forniture, e violazione delle norme paesaggistiche, nei confronti dei vertici della società affidataria, della committente, e funzionari pubblici, che hanno determinato l'emissione a loro carico di provvedimenti cautelari, nonché, il sostanziale fermo dei lavori;
   in base al più recente bilancio 2013, riferito all'anno 2014, della società Nodavia, soggetto attuatore dei lavori per il «passante» e lo «scavalco» dell'alta velocità ferroviaria fiorentina, si evince non solo un andamento dei costi in sensibile aumento al valore delle opere, ma si elencano inoltre criticità tali da compromettere, a detta della stessa società, la fattibilità stessa dell'opera;
   in particolare, nella sezione «relazione sulla gestione» del documento bilancio, viene ripercorsa una dettagliata cronistoria dei lavori, in cui si ricorda che Nodavia, avrebbe ripetutamente chiesto la sospensione totale dei lavori al committente (RFI - Rete ferroviaria Italiana, interamente controllata da Ferrovie dello Stato, le cui quote azionarie sono detenute dal Ministero dell'economia e delle finanze), mentre Italferr, la società di progettazione di Ferrovie dello Stato, avrebbe invece insistito per la prosecuzione di quei lavori che non erano bloccati dai sequestri e/o dalla mancanza di autorizzazioni;
   le principali opere oggi realizzate sarebbero, dunque, le piazzole di stoccaggio delle terre a Santa Barbara e i pali di ancoraggio della stazione AV ai Macelli, questi ultimi, secondo molti tecnici, sovradimensionati alle necessità; vi sarebbe poi un'imminente fase di scavo per la nuova stazione con l'abbassamento di cinque metri della stessa e la rimozione di circa tremila metri cubi di terra da conferire in discarica;
   nel documento di Nodavia si precisa che al 31 dicembre 2013 lo stato di avanzamento dei lavori era pari a euro 209.179.654;
   nel citato documento, al capitolo sulle «riserve», corrispondenti alla richiesta da parte del costruttore di maggiori prestazioni economiche dovute ad aumenti dei costi, ovvero quanto viene preteso in più rispetto agli accordi fatti, Nodavia rivendica un notevole aumento di costi, attribuendone la responsabilità al committente (RFI), a causa del procedere rallentato dei lavori, quali la sotto-utilizzazione del cantiere, l'impossibilità di smaltire le terre di scavo come previsto, la mancanza di autorizzazione paesaggistica, la mancata definizione di alcune varianti economiche e progettuali, il tutto aggravato dal mancato stop richiesto ai lavori, individuando pertanto «riserve» ammontanti a euro 421.384.866 (quattrocento milioni) al 31 ottobre 2013, euro 528.184.977 (cinquecentoventotto milioni) al 30 aprile 2014;
   questi sommari conti mostrerebbero come i costi dei lavori del passante comportino un aumento di oltre il 500 per cento, laddove, in 6 mesi, le «riserve» sono aumentate di euro 106.800.111 (oltre cento milioni);
   allorquando si individuano «riserve» nell'esecuzione di un'opera, di solito è il direttore dei lavori che stabilisce la congruità della richiesta e tale figura sarebbe a garanzia degli interessi del committente e da questo pagato, mentre, nel caso in questione, il direttore dei lavori è alle dipendenze dello stesso costruttore, generando fondati dubbi sulla pienezza della tutela degli interessi (pubblici e privati) concorrenti;
   il considerevole ammontare delle «riserve», connesso all'aumento dei costi, cui potrebbe aggiungersi l'impatto delle penali dovute all'eventuale disdetta dell'opera – laddove irrealizzabile, disegna un quadro di straordinario esborso a parte del committente RFI/Ferrovie dello Stato, società interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze in ragione di un'opera che, oltre a diffusi rischi ambientali, non solamente rappresenta un rischio oggettivo per l'integrità di intere aree di una città classificata dall'Unesco «patrimonio dell'unanimità» come Firenze, ma che, ad oggi, non è stata neanche iniziata, laddove la stessa Nodavia indica l'inizio dei lavori di scavo veri e propri tra gennaio e giugno 2015;
   come evidenziato anche da una recente inchiesta pubblicata da L'Espresso la vicenda, già fortemente interessata questioni giudiziarie, è attualmente oggetto di attenzione, sia per le attività di smaltimento fanghi che per i requisiti del raggruppamento societario del general contractor, dell'Autorità nazionale, anti corruzione (ANAC);
   studi dell'Università di Firenze, in luogo del rischioso e dispendioso programma di sottoattraversamento della città di Firenze per 7,5 chilometri, hanno da tempo prospettato un progetto alternativo, di superficie, dai costi complessivi entro 400 milioni di euro in grado di garantire un minore impatto urbanistico, ambientale, economico e sociale e di potenziare tutto il nodo ferroviario fiorentino quale straordinaria opportunità per la mobilità sostenibile dell'area metropolitana fiorentina –:
   se non ritengano indispensabile, sulla base di una precisa valutazione economica, ambientale e sociale, dar luogo ad un sostanziale ripensamento dell'opera stabilendo un piano finanziario sostenibile per l'abbandono della stessa e la conversione dell'attuale progetto in un alternativo che preveda il passaggio «in superficie» dell'alta velocità ferroviaria da Firenze, al fine di evitare un incontrollato impiego di risorse pubbliche e di interrompere i lavori di scavo, dagli imprevedibili esiti, del tratto in sottoattraversamento della città;
   se il Governo non reputi di dover intervenire in qualità di azionista unico di RFI spa tramite Ferrovie dello Stato spa, per verificare presso il consiglio di amministrazione di tale società la sostenibilità economico-finanziaria di un'operazione come quella del sottoattraversamento fiorentino dell'alta velocità, i cui costi appaiono fuori controllo. (4-07118)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

analisi economica

rifiuti

reato