ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07115

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 343 del 02/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 02/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07115
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 2 dicembre 2014, seduta n. 343

   RAMPELLI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la signora S.S. in data 25 novembre 2008 presso l'ospedale Busacca di Scicli ha subito un intervento per l'impianto di una protesi d'anca prodotta dalla ditta «De Puy»;
   in data 28 marzo 2012 la signora ha ricevuto a mezzo raccomandata n. 141766843007 una lettera datata 15 marzo 2012 (n. prot. U-0006784) da parte dell'ASP di Ragusa in cui veniva convocata per effettuare una visita ortopedica e delle analisi, poi entrambe effettuate il successivo 21 maggio, ma rispetto agli esiti delle quali non le è mai stata data alcuna comunicazione;
   nell'agosto del 2013 la signora ha ricevuto una seconda convocazione per ulteriori accertamenti che a tutt'oggi non sono mai stati effettuati perché nei contratti telefonici, previamente previsti, le è stato comunicato che il laboratorio di Londra non era ancora pronto a ricevere i prelievi;
   nel mese di ottobre 2013 attraverso la trasmissione televisiva «Mi manda Rai Tre», la signora è venuta a conoscenza del fatto che le protesi De Puy sono state ritirate dal mercato perché difettose;
   di tali protesi, come confermato anche dal Ministero della salute, in Italia ne sono state impiantate circa 4500, settanta delle quali nella provincia di Ragusa;
   nella citata trasmissione televisiva era presente il funzionario Pietro Colanea del Ministero della salute che asseriva che tali protesi non erano state testate;
   a fronte di tali notizie la signora ha chiesto copia della cartella clinica ma le è stato risposto che la cartella era stata smarrita, e recandosi al centro trasfusionale dell'ospedale civico di Ragusa dove aveva effettuato il prelievo del sangue, apprendeva che seppur risultava il suo nominativo non era disponibile l'esito dello stesso prelievo;
   successivamente, la signora riusciva poi ad attenere una fotocopia dell'esito delle analisi effettuate il 21 maggio 2012, dalla quale risultavano valori elevati di cromo e cobalto nel sangue;
   preoccupata dal risultato e considerato che l'ASP 7 di Ragusa continuava a non fornirle supporto, la signora si è rivolta al chirurgo ortopedico di Milano professor Enzo Meani, membro della Commissione medica per la valutazione della dannosità delle protesi De Puy, che le ha fatto rifare tutti gli accertamenti, dai quali sono continuati ad emergere valori di cromo e cobalto sempre elevati;
   inoltre, su sollecitazione dello stesso medico, la Signora ha accertato che non esisteva un protocollo d'intesa tra la De Puy e la regione Sicilia;
   la signora non è attualmente nelle condizioni di effettuare un ulteriore intervento chirurgico per procedere all'espianto della protesi, ma dovendo monitorare periodicamente i valori di cromo e cobalto, la stessa si è rivolta al centro veleni della fondazione Salvatore Maugeri – servizio di tossicologia di Pavia;
   le spese ad oggi sostenute dalla signora S.S. a causa dell'impianto della protesi difettosa ammontano a circa 5 mila euro;
   da notizie di stampa si apprende che per quanto riguarda le protesi De Puy, l'azienda stessa ha ritirato dai mercati internazionali i prodotti «incriminati», nell'agosto 2010 (Italia compresa), dopo che il Registro nazionale inglese aveva segnalato tassi di revisione chirurgica superiori alle attese, sostanzialmente per i problemi, anche gravi, causati dai detriti di metallo (cromo-cobalto) prodotti dal malfunzionamento degli impianti, e che cinque amministratori della De Puy Italia sono stati indagati dalla procura di Torino per frode e commercializzazione di prodotti dannosi per la salute;
   si apprende, inoltre, che secondo il Ministero della salute sarebbero circa 4.500 le protesi De Puy difettose impiantate, 250 delle quali sarebbero state sostituite, ma che l'aspetto più preoccupante sarebbe proprio l'anomala presenza di ioni cobalto e cromo nel sangue, riscontrata anche nella Signora S.S., a causa degli eventuali effetti cancerogeni dei metalli –:
   di quali informazioni sia in possesso rispetto al caso in esame;
   quali iniziative siano state assunte o intenda assumere al fine di tutelare i pazienti che hanno subito l'impianto delle protesi difettose, sia sotto il profilo sanitario, sia sotto quello economico e a fini risarcitori. (4-07115)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commercializzazione

programma audiovisivo

televisione