ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07102

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 343 del 02/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: QUARANTA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 02/12/2014
Stato iter:
19/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/10/2015
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/10/2015

CONCLUSO IL 19/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07102
presentato da
QUARANTA Stefano
testo di
Martedì 2 dicembre 2014, seduta n. 343

   QUARANTA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il piano territoriale di coordinamento paesistico della regione Liguria (dcr n. 6/90) classifica l'area del Porto di Santa Margherita come area urbana di «mantenimento» e prescrive di evitare che vadano perdute quelle testimonianze dell'assetto preesistente che contribuiscono a determinare la qualità ambientale della struttura urbana attuale;
   il suddetto porto è sottoposto a vincolo paesaggistico ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, con decreto ministeriale 11 giugno 1954 che ne protegge, oltre alle vedute panoramiche, la ricca vegetazione arborea e le singolarità geologiche, i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;
   come confermato dalla stessa recente variante di aggiornamento al piano territoriale di coordinamento paesistico della COSTA, approvata con Dgr n. 936 del 29 luglio 2011, il porto di Santa Margherita Ligure è tuttora classificato quale «porto rifugio» che deve «garantire l'accessibilità in sicurezza in ogni condizione di mare...»;
   il piano della costa vigente, approvato nel dicembre 2000, prevede una sistemazione del porto con un limitato allungamento della diga esistente funzionale alle opere di difesa a mare;
   con tale obiettivo viene realizzata nel 2010, da parte del provveditorato alle OO.PP, il prolungamento della diga foranea che raggiunge oggi complessivamente circa 80 metri;
   in data 20 febbraio 2014 il, comune di Santa Margherita pubblica un avviso di bando riguardante la richiesta concorrente di concessione demaniale cinquantennale presentata dalla, soc. Santa Benessere & Social Srl (ora spa) per la realizzazione di opere di riqualificazione, di messa in sicurezza e di adeguamento funzionale degli ormeggi e del litorale sud con la realizzazione di attività ed opere connesse alla portualità turistica del Porto di Santa Margherita Ligure;
   il progetto è contestato dall'associazione Tuteliamo Santa (ente avente quale propria finalità il contribuire alla conservazione ed alla tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e culturale del Comune di Santa Margherita) che in una serie di osservazioni riguardanti il progetto scrive: «L'intervento proposto, facendosi scudo di obiettivi funzionali che richiamano strumentalmente l'esigenza di una maggiore sicurezza (e di una riqualificazione del litorale sud che prevede in realtà l'introduzione di nuove incombenti e non necessarie volumetrie), minaccia di fare scempio dei principi richiamati, riduce il porto ad appendice funzionale, spazio di esclusione, e priva la città del suo più ampio e suggestivo spazio pubblico: così come a Portofino, una vera e propria piazza d'acqua». Gli elementi più critici risultano in breve essere: 59 posti macchina interrati che si andrebbero ad aggiungere ai 40 già esistenti (tot. posti 100), l'eliminazione della caratteristica storica scogliera a mare sotto il castello che oggi serve anche a contenimento delle mareggiate, in fine, la spiaggia di Ghiaia subirebbe enormi danni in termini di balneabilità e insabbiamento;
   oltre al progetto della Società Santa Benessere & Social Srl (ora Spa) è stato presentato anche un progetto alternativo, denominato «Porto Cavour» e proposto dall'associazione temporanea di imprese che operano nei porto, ovvero As. Ve.m, Centro Nautico Ligure, Gi.Di.Mar, Motomarine Tigullio e Ma.mi associate, Operatori nautici e portuali e Otam. In definitiva, la Santa Benessere & Social spa chiede 179.288 metri quadrati (di cui 145.209 di specchio acqueo e 33.079 di aree terra); 180.219 i metri quadrati invece per l'Ati Porto Cavour (di cui 156.832 di specchio acqueo e 23.387 di aree a terra). Entrambe le società chiedono il rilascio della concessione demaniale marittima per un periodo di 50 anni;
   dal 2000 si sono succeduti diversi progetti tutti non approvati in quanto sono state via via rilevate problematicità tecniche e per non essere conformi al già citato piano paesaggistico né ai vincoli gravanti sull'area ai sensi del sopracitato decreto legislativo n.  42 del 2004;
   va segnalata la risposta scritta dell'allora Ministro per i beni e le attività culturali, Giancarlo Galan, pubblicata mercoledì 3 agosto 2011 nell'allegato B della seduta della Camera dei deputati n. 512, all'Interrogazione 4-11156 presentata lunedì 7 marzo 2011, seduta n. 444, dagli onorevoli Elisabetta Zamparutti, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci e Maurizio Turco, relativa al progetto di ampliamento del porto di Santa Margherita Ligure. Dal testo si legge: «La competente Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria ha evidenziato la contrarietà dell'ufficio ad ogni intervento di trasformazione dello storico porto di Santa Margherita Ligure. Va, altresì, segnalato che non più di due anni fa la stessa Soprintendenza aveva reso parere negativo su di un altro progetto, che prevedeva un maggiore prolungamento del molo di sopraflutto e la formazione di un altro molo, ad esso perpendicolare leggermente emergente e la realizzazione di diversi pontili. Già allora si era avuto modo di evidenziare come l'intervento avrebbe chiuso ed intasato lo specchio acqueo originale che da sempre caratterizza lo storico porto rifugio di Santa Margherita. Si era riscontrato, infatti, che oltre a venire stravolta la conformazione tipica di un porto da sempre connotato al ricovero delle imbarcazioni di passaggio, privandolo quindi della sua configurazione storica, si sarebbero alterate e danneggiate le visuali panoramiche che si percepiscono dai numerosi punti di belvedere pubblici oggetto dei decreti ministeriali con cui il territorio è stato sottoposto a tutela paesaggistica ex lege n. 1497 del 1939, oggi decreto legislativo n. 42 del 2004, parte III. Pertanto, pur non avendo ancora reso alcun parere su di un progetto definitivo, si ribadisce fermamente l'intenzione e la volontà di mantenere intatta ed inalterata la conformazione storica del porto e, dunque, di evitare la modifica di quegli elementi che rendono unica nel suo genere la costa del Tigullio»;
   già nel 2007 interpellato sull'allora progetto di ampliamento del porto di Santa Margherita, Renzo Piano in una lettera indirizzata all'Associazione Tuteliamo Santa scriveva: «è un autentico stravolgimento anche se motivato dalla sicurezza. Sono certo che esista una soluzione che risolva la sicurezza e non tradisca l'anima del luogo, trasformandolo in un'ennesima marina senz'anima». E ancora si legge: «La topografia di questo nuovo porto-pareheggio tradisce profondamente l'identità del luogo. Santa Margherita come altre perle del Golfo Ligure è un luogo unico in cui esiste una coerenza direi quasi una complicità secolare, tra la forma del porto e la topografia egli ormeggi: è la prima che ha suggerito la seconda. È questa ragione che rende unici porti come Santa Margherita. Il progetto che ho visto (perfetto, geometrizzato, irregimentato), rompe questo patto e tradisce la naturalezza del luogo. Trovo inoltre grave che il porto di Santa Margherita dimentichi il suo antico ruolo ospitale per banche in transito (quelle previste dal progetto sono pochissime, tanto da trasformare il porto in deposito invernale»;
   gli attuali progetti, secondo l'Associazione Tuteliamo Santa – sono analoghi a quello presentato nel 2007 a cui si riferisce Piano e poi bloccati da soprintendenza, comune e Regione, in più prevedono una vasta cementificazione della spiaggia del retroporto;
   il 9 dicembre 2014 si terrà la conferenza dei servizi in sede deliberante –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno consultare i suoi uffici distaccati per conoscere il loro parere;
   visti gli esiti dei precedenti progetti, quello del 2006 rigettato dalla soprintendenza, quello del 2011 bloccato dall'allora Ministro per i beni e le attività culturali Galan, non ritenga necessaria una valutazione più approfondita vista la natura fortemente impattante delle opere in progetto;
   se i due progetti, che secondo l'interrogante trasformano il porticciolo da «storico» porto rifugio in una ennesima «marina senz'anima», possano alterare l'aspetto paesistico della cittadina rivierasca – come sottolineato da più parti e dallo stesso piano – rappresentando di fatto la perdita di identità per un luogo come Santa Margherita. (4-07102)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 19 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 505
4-07102
presentata da
QUARANTA Stefano

  Risposta. — Si riscontra l'interrogazione in esame, nel quale l'interrogante, con riferimento a due progetti riguardanti l'ampliamento e la riqualificazione dell'area del porto di Santa Margherita Ligure, chiede se non si ritenga che «i due progetti, che secondo l'interrogante trasformano il porticciolo da “storico” porto rifugio in una ennesima “marina senz'anima”, possano alterare l'aspetto paesistico della cittadina rivierasca».
  L'area del porto di Santa Margherita Ligure è stata sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 con decreto ministeriale dell'11 giugno 1954; è inoltre sottoposta alle disposizioni del Piano territoriale di coordinamento paesistico della regione Liguria (deliberazione del consiglio regionale n. 6 del 25 febbraio 1990) e della variante di aggiornamento del piano territoriale di coordinamento della costa (deliberazione della giunta regionale n. 936 del 29 luglio 2011).
  Tra la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria (di seguito direzione regionale) e la regione Liguria, il 30 luglio 2007, è stato stipulato un accordo, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2005, che prevede per l'area la presentazione della relazione paesaggistica non semplificata.
  Nel 2012, la direzione regionale aveva espresso il parere circa l'opportunità di sottoporre a valutazione ambientale strategica (Vas) il progetto preliminare del piano urbanistico del comune di Santa Margherita Ligure, in considerazione dei potenziali significativi impatti diretti e indiretti che il piano avrebbe potuto avere sul patrimonio culturale, al fine di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente tutelato compreso nel territorio comunale di Santa Margherita.
  Nell'ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica successivamente avviato dalla regione Liguria, nel febbraio 2014, la medesima direzione regionale, sulla base dei pareri endoprocedimentali rilasciati dalle soprintendenze competenti, in data 3 aprile 2014 con nota n. 3017, esprimeva il proprio parere evidenziando la notevole valenza paesaggistica del porto e precisando che ogni eventuale modifica avrebbe dovuto essere valutata nell'ambito dell'autorizzazione paesaggistica sul progetto di riordino dell'ambito portuale, dettando, altresì, una serie di prescrizioni relative sia ad aspetti di tutela monumentale che di tutela paesaggistica e archeologica.
  Relativamente alle proposte progettuali cui si riferisce l'interrogazione, la Soprintendenza belle arti e paesaggio della Liguria (di seguito soprintendenza Bap) non ha ancora espresso alcun parere di merito sulla scelta dei due progetti presentati ma è intervenuta alle conferenze di servizi solo a titolo collaborativo, precisando che avrebbe espresso il parere di competenza sul progetto definitivo completo di tutta la documentazione necessaria.
  La stessa soprintendenza Bap, sempre a titolo collaborativo, ha fornito un proprio contributo istruttorio al comitato tecnico regionale avviato dalla regione Liguria per la valutazione dei due progetti presentati. In tale documento, pur non configurandosi come parere definitivo, sono state evidenziate criticità riscontrate in entrambe le soluzioni progettuali.
  La soprintendenza Bap, infatti, sebbene fosse difficoltosa «una coerente valutazione dell'impatto paesaggistico delle diverse proposte, in ragione della disponibilità unicamente di elaborati di massima e/o preliminari, la cui definizione risulta pertanto inadeguata a valutare l'impatto delle opere sul pregiato contesto paesaggistico del porto rifugio di Santa Margherita Ligure», ha ritenuto che le soluzioni proposte «non affrontano in modo coerente le tematiche dell'inserimento nel paesaggio delle nuove strutture o dotazioni in progetto, traducendosi in opere che appaiono capaci di snaturare in modo rilevante le particolari connotazioni dell'area interessata» (nota n. 6235 del 3 marzo 2015).
  Con successiva nota n. 14533 dell'8 giugno 2015 la soprintendenza Bap ha comunicato che la conferenza di servizi in sede deliberante, tenutasi in data 29 aprile 2015, viste le delibere del consiglio comunale di Santa Margherita Ligure e della Giunta regionale, ha ammesso il progetto della società Santa Benessere & social S.p.a. escludendo quello della S.i.m.e.s. Tigullio e che quest'ultima ha presentato ricorso contro il comune di Santa Margherita Ligure e nei confronti dell'altra società, della regione Liguria, della soprintendenza Bap e della soprintendenza archeologia della Liguria, per l'annullamento del procedimento ex articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 509 del 29 dicembre 1997, relativo alla richiesta di concessione demaniale marittima presentata da entrambe le società richiedenti.
  La soprintendenza Bap, stante il rilevante interesse del contesto portuale di Santa Margherita Ligure, si riserva di esaminare la soluzione prescelta dalla conferenza dei servizi, che dovrà essere predisposta ad un livello progettuale definitivo, completa di tutta la documentazione necessaria ad un'attenta valutazione.
  Per quanto riguarda l'aspetto della tutela archeologica, la direzione generale archeologia, sulla base di quanto riferito dalla competente soprintendenza archeologia della Liguria, ha comunicato che nel comune di Santa Margherita Ligure non sono presenti siti dichiarati di interesse archeologico ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio) e che la soprintendenza archeologia, per emettere il parere di merito, sottoporrà i progetti di interventi nell'area del porto alla valutazione inerente le attività di archeologia preventiva, in conseguenza delle risultanze desunte dalla carta del rischio archeologico (articoli 95 e 96 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163), ad integrazione della progettazione preliminare che il comune di Santa Margherita Ligure sta attualmente elaborando.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del paesaggio

impianto portuale

patrimonio culturale