ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: PISANO GIROLAMO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 26/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07034
presentato da
PISANO Girolamo
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   PISANO e LUIGI GALLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con decreto del 7 novembre 2014 il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Salerno ha disposto il giudizio del sindaco di Salerno, dottor Vincenzo De Luca e di altri 22 persone, tutti imputati di reati gravissimi commessi in concorso nelle fasi di autorizzazione e costruzione del devastante intervento edilizio denominato «Crescent» (falso ideologico, lottizzazione abusiva e abuso d'ufficio) fissando la prima udienza per il giorno 23 dicembre 2014, innanzi al tribunale di Salerno, seconda sezione penale;
   nel decreto, per evidente errore materiale, risulta individuato tra le parti offese il solo «Ministero dell'Ambiente» e non — come sarebbe stato lecito attendersi, anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   tra gli imputati figurano infatti gli architetti Giuseppe Zampino e Annamaria Affanni, entrambi ex dirigenti della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Salerno nonché l'architetto Giovanni Villani, funzionario tuttora in servizio presso il predetto ufficio;
   la grave vicenda penale che ha portato a detto rinvio a giudizio si intreccia con quella amministrativa nel corso della quale il Consiglio di Stato, Sez. VI, ha annullato (cfr. sentenze n. 6223/2013 e n. 1472/2014) le autorizzazioni paesaggistiche originariamente rilasciate dal comune di Salerno e consolidatesi per effetto dei comportamenti, anche di natura omissiva, posti in essere dagli odierni imputati;
   l'attuale soprintendente Gennaro Miccio, con l'opinabile ed incauto provvedimento n. 27355 del 24 ottobre 2014, dopo averne preannunciato il diniego, ex articolo 10-bis, della legge n. 241 del 1990, ha inspiegabilmente rilasciato i propri pareri favorevoli ex articolo 146 del decreto legislativo n. 42 del 2004 per la riedizione di tali autorizzazioni che, sebbene recanti prescrizioni limitative, legittimano ex post il contestato assetto urbanistico e l'elemento di maggiore impatto – in gran parte già realizzato per effetto di atti riconosciuti illegittimi costituito dall'edificio privato con planimetria semicircolare, alto circa 28 metri, per uno sviluppo di circa 280 metri;
   l'area interessata dal deprecabile intervento è sottoposta a tutte le disposizioni della parte terza del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 2004), per effetto dell'articolo 142, comma 1, lettera a), in quanto compresa nei 300 metri dalla battigia e lettera c), perché ricadente nella fascia di 150 metri dal torrente Fusandola, classificato come «acqua pubblica» con R.D. 7 maggio 1899;
   come riconosciuto anche dalla competente direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, le opere sono del tutto incongrue con il contesto vincolato che, situato direttamente sul mare, rappresenta il punto di cerniera — anche visuale – tra il centro storico di Salerno e la Costiera Amalfitana;
   l'oggettivo impatto determinato dalle costruzioni, l'irreversibile alterazione dello skyline urbano, la perdita di elementi identitari della città e delle visuali di pubblico godimento, fa ritenere agli interroganti che attraverso le anomale procedure autorizzative — ivi incluse quelle attuali, poste in essere da dirigenti del Ministero, tra cui il soprintendente in carica, ingegner Gennaro Miccio — ci si sia posti chiara violazione dei principi di tutela del paesaggio che – sanciti dall'articolo 9 della Costituzione — costituiscono la stessa ragione di essere del Ministero stesso –:
   se sia a conoscenza dei fatti segnalati in premessa;
   se e quali misure intenda adottare, in ragione delle omissioni che hanno caratterizzato il modus operandi della soprintendenza di Salerno e dello status di imputati di alcuni funzionari;
   se non ritenga opportuno conferire mandato urgente all'Avvocatura dello Stato per la costituzione del Ministero quale parte civile nell'instaurato procedimento penale, stanti le gravissime imputazioni a carico di suoi alti funzionari, le violazioni del codice oggetto di accertamento e i danni, ad avviso dell'interrogante incontestabili, già arrecati al paesaggio. (4-07034)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accusa

bene culturale

funzionario