ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07030

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 26/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 26/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07030
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   FEDRIGA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   in Italia e nel resto del mondo il 25 novembre si commemora la Giornata Internazionale contro la violenza alle donne. Questa ricorrenza è stata istituita per ricordare l'assassinio delle tre sorelle dominicane Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal;
   il 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ufficialmente ha fissato per il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i Governi, le Organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative a organizzare in questa giornata attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica;
   dal 2005 questa giornata ha cominciato ad essere celebrata anche in Italia, con iniziative diverse, con l'obiettivo soprattutto di tenere alto il livello di attenzione su un fenomeno che va affrontato con tutti i mezzi, ad iniziare da quello culturale;
   alle diverse manifestazioni cittadine, promosse dalle associazioni femminili e sensibili al tema, si aggiungono le iniziative da svolgere a scuola, come indicato nella Circolare del Ministero (protocollo 3357 del 31 ottobre 2014) che promuove dal 24 al 30 novembre la «Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione». Le iniziative scolastiche afferiscono all'ampio settore dell'educazione alla legalità;
   nell'accordo del 30 gennaio 2013 firmato dal Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca e il dipartimento per le pari opportunità, la scuola s'impegna a promuovere un piano pluriennale di attività comuni per la sensibilizzazione e la formazione dei giovani alla cultura del rispetto e dell'inclusione sulla base delle norme e dei valori della Costituzione italiana, contro ogni forma di violenza, di razzismo e di discriminazione;
   la sensibilizzazione contro gli atti di violenza nei confronti delle donne, oggi tanto diffusi ed efferati, è un dovere educativo che dovrebbe produrre quel sano apprendimento capace di modificare i propri atteggiamenti e comportamenti verso le donne, secondo i principi della cultura del rispetto della persona umana, indipendentemente dal sesso;
   alcune associazioni hanno utilizzato quest'occasione per diffondere anche l'ideologia gender che si pone, molto spesso, in contrasto con le scelte educative dei genitori. Infatti il termine gender si riferisce alla percezione interiore delle persone e alla loro soggettiva esperienza di mascolinità e femminilità, non è una questione esclusivamente biologica. Il concetto di identità si riferisce all'interiore ed individuale esperienza di genere di ciascuno, che può o non può corrispondere con il sesso esistente alla nascita;
   qualche tempo fa si era giunti al paradosso che l'ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica (UNAR) che opera nell'ambito del dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, aveva fatto stampare, con impegno di denaro pubblico, un opuscolo da distribuire nelle scuole attinente a percorsi innovativi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni con particolare focus sul tema Lgbt (LesbianGayBisexualTransexsual);
   l'approfondimento di tali concetti non può essere proposto dalla scuola senza un effettivo coinvolgimento dei genitori i quali sono e restano i primari responsabili dell'educazione dei figli e a tal fine sarebbe auspicabile informarli adeguatamente in merito a qualsiasi progetto scolastico riguardante questioni fisiche e morali connesse con la sfera affettiva e sessuale dei discenti, per mettere in condizione i genitori di poter valutare i progetti stessi e dare o meno il consenso alla partecipazione del proprio figlio/a a tale attività. A tal fine un ipotetico consenso informato dovrebbe indicare l'esistenza e il contenuto di eventuali iniziative concernenti la sfera oggettiva e sessuale dei discenti con indicazione dei materiali didattici in uso consentendo ai genitori la possibilità di richiedere l'esonero del minore –:
   se il Ministro – proprio per evitare che un'occasione così importante per diffondere la cultura del rispetto delle donne, venga sacrificata a vantaggio di iniziative propagandistiche della cultura gender che ogni genitore ha il sacrosanto diritto di rifiutare per i propri figli – intenda impartire le necessarie istruzioni alle scuole al fine della sottoscrizione del consenso da parte dei genitori a progetti educativi riguardanti questioni fisiche e morali connesse con la sfera affettiva e sessuale dei propri figli. (4-07030)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

assemblea generale dell'ONU

discriminazione razziale