ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 338 del 25/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAROCCI MARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROCCHI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 25/11/2014
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 25/11/2014
MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 25/11/2014
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 25/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/11/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07003
presentato da
CAROCCI Mara
testo di
Martedì 25 novembre 2014, seduta n. 338

   CAROCCI, ROCCHI, GHIZZONI, MALPEZZI e CENNI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   solo in Italia, nel 2010, le presunte vittime di tratta e quelle che si è riusciti a identificare ammontano a circa 2.400, ovvero il dato più alto dell'area euro;
   secondo i dati dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dell'ufficio delle nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), oltre il 70 per cento delle vittime di tratta sarebbe composto da donne, adulte e minori;
   secondo il sito del dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, che, sino ad oggi, è stato il soggetto responsabile delle azioni a tutela delle vittime di tratta di esseri umani realizzate dai vari enti del pubblico e del privato sociale: «la tratta di esseri umani costituisce un gravissimo reato: la mercificazione della persona umana e la sopraffazione della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali. Opporsi al fenomeno della tratta, per tale ragione, non può che orientarsi alla tutela dei diritti umani delle vittime, qualunque sia l'intenzione dei trafficanti.»;
   tuttavia, il sistema italiano anti tratta, operativo dal 2000, coordinato e co-finanziato dal dipartimento per le pari opportunità, non è più in grado di operare; infatti, è stata avviata da tempo una politica di disinvestimento, in termini di risorse finanziarie e umane, sui servizi attivati nel corso degli anni per proteggere e sostenere le vittime di tratta;
   in tal senso, solo per citare un dato, tra il 2013 e il 2014, i finanziamenti alle associazioni sono scesi da 8.800.000 a 3.800.000 euro;
   eppure, è proprio grazie a questi servizi, realizzati dagli enti del pubblico e del privato sociale attivi sul territorio nazionale che, in questi anni, quasi 30.000 donne e uomini, condotti in Italia con l'inganno e la violenza e coinvolti loro malgrado in situazioni di sfruttamento in ambito sessuale, lavorativo, nell'accattonaggio, sono riusciti a sottrarsi a tali situazioni, ricevendo protezione, assistenza e tutela;
   i risultati ottenuti fino ad oggi hanno un significato importante tanto sotto il profilo dei diritti delle vittime quanto sotto quello delle ricadute sul piano del contrasto alla tratta di esseri umani: come evidenziato, infatti, dalla direzione nazionale antimafia ogni persona uscita dal traffico corrisponde alla sottrazione alle organizzazione criminali di una cifra pari a circa 40/50 mila euro l'anno;
   un altro duro colpo alle politiche anti tratta è stato inferto dalla mancata approvazione del Piano nazionale anti tratta, che doveva avvenire per disposizione di legge entro la fine di giugno scorso ed il mancato rispetto degli altri termini stabiliti dal decreto legislativo 24 del 2014 per l'approvazione di provvedimenti che dovrebbero consentire lo sviluppo dei progetti di tutela delle vittime;
   così come rilevato nel report realizzato dalla Rappresentante speciale e coordinatrice per la lotta alla tratta di esseri umani OSCE e da quello del Gruppo di esperti del Consiglio d'Europa (GRETA) che monitora l'attuazione da parte degli Stati della Convenzione di Varsavia sulla lotta contro la tratta di esseri umani, il Governo oltre ad aver inadempiuto a obblighi di carattere internazionale, mostra un preoccupante disinteresse per un tema cruciale proprio in un momento storico in cui, per i contesti che caratterizzano i paesi di provenienza, aumenta il rischio per decine di donne e uomini di cadere vittime del traffico a scopo di sfruttamento –:
   quali iniziative urgenti intendano mettere in campo per adottare i provvedimenti vincolanti previsti dal decreto 4 marzo 2014 n. 24. (4-07003)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

traffico di persone

aiuto alle vittime