ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06966

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 335 del 20/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 20/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/11/2014
Stato iter:
09/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/10/2015

CONCLUSO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06966
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

   GRIMOLDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nella valle del Sacco persistono i gravissimi problemi ambientali e di salute dei cittadini provocati dall'inquinamento del fiume Sacco; l'area della valle è caratterizzata dalla presenza di numerose attività industriali e lo smaltimento incontrollato dei residui chimici di lavorazione ha determinato un forte rischio ambientale causando la contaminazione delle acque e del suolo;
   gli oltre 25 mila abitanti del comune di Ceccano, comune tagliato in due dal fiume Sacco, oggi vivono al massimo questo degrado ambientale; infatti, per anni allevatori e agricoltori hanno avuto animali e piantagioni a ridosso del fiume e per anni gli abitanti di Ceccano hanno mangiato prodotti che avevano legami con l'acqua del fiume;
   i dati pubblicati dal dipartimento di epidemiologia Asl Roma nel 2008 testimonia il grande aumento di tumori nell'area. Nel 2005, nei campioni di latte provenienti da aziende di allevamento della valle del Sacco, sono stati rilevati livelli elevati di Beta-esaclorocicloesano (13-HCH) (una sostanza chimica derivante dalla produzione di pesticidi organoclorurati, sottoprodotto dell'insetticida lindano vietato in Italia nel 2001). Alla luce delle conoscenze epidemiologiche sugli effetti sulla salute dell'esposizione ambientale ad organoclorurati ed altre sostanze di natura tossica, tale studio ha avuto lo scopo di valutare la salute dei residenti nei comuni più vicini al polo industriale;
   l'esposizione al Beta-esaclorocicloesano, per un lungo periodo di tempo, può avere effetti su fegato, reni, sangue e apparato riproduttivo, inoltre si sospetta che può avere effetti cancerogeni. Nel 2006 è stato dichiarato «Stato di emergenza socio-economico-ambientale» per la Valle del Sacco. Dopo questa scoperta, tante persone sono state analizzate ed in base alla vicinanza, risultano possedere nel sangue valori di BetaHCH più o meno alti;
   oggi Ceccano è uno dei paesi con il più alto tasso di Tumori della regione Lazio ed ogni famiglia purtroppo viene toccata, direttamente o indirettamente, da questa bruttissima malattia. La mortalità per causa (1997-2000) ed i ricoveri ospedalieri per causa (1997-2000 e 2001-2004) nell'area sono stati confrontati con la frequenza degli stessi eventi avvenuti nella regione Lazio negli stessi periodi. Sono stati calcolati i Rapporti Standardizzati di Mortalità e Morbosità (SMR=osservati/attesi per 100) per uomini e donne e per causa (metodo indiretto) ed i relativi intervalli di confidenza al 95 per cento, utilizzando la popolazione della regione come riferimento;
   dai risultati dello studio del dipartimento di epidemiologia Asl Roma emerge un aumento del 21 per cento dei casi relativi alla mortalità per tumore e del 10 per cento rispetto a tutte le altre cause di morte: il che vuoi dire che le condizioni ambientali della valle del Sacco non sono certo favorevoli ad una vita salubre. In particolare si registra un eccesso di mortalità e di ricoveri per patologie tumorali, specie tra gli uomini per quanto riguarda il tumore polmonare, della pleura, e della vescica. Per le condizioni non tumorali, risultano in eccesso le persone ricoverate per i disturbi del sistema nervoso periferico, la patologia respiratoria di tipo asmatico specie nei bambini, e la patologia degli organi genitali femminili. I dati dei ricoveri sono impressionanti per i tumori in genere, 10 per cento in più, polmone 41 per cento, in più, pleura 400 per cento in più, prostata 67 per cento in più; vescica 47 per cento in più. Tra le donne nel periodo 1997-2000 è presente un eccesso statisticamente significativo di tumore della vescica (+ 86 per cento);
   ancora oggi il fiume Sacco spaventa in quanto, molto spesso, da esso provengono cattivi odori e sono visibili macchie di schiuma bianca a galla; eppure l'acqua del fiume è ancora utilizzata per irrigare, addirittura si costruiscono residence abitativi proprio lungo le rive del fiume;
   negli ultimi anni sono state fatte tante manifestazioni dai cittadini che chiedono l'attenzione del Governo sulla situazione della valle –:
   se i Ministri interrogati per quanto di competenza intendano assumere iniziative urgenti dirette a dare risposte chiare ai cittadini sulla situazione ambientale e sanitaria della valle del fiume Sacco e sui livelli di contaminazione delle acque e del suolo;
   se, anche alla luce di quanto descritto in premessa, non ritenga di valutare la sussistenza dei presupposti per reinserire la Valle del Sacco tra i siti di interesse nazionale da bonificare. (4-06966)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 499
4-06966
presentata da
GRIMOLDI Paolo

  Risposta. — In merito alle problematiche ambientali segnalate dagli interroganti, riguardanti il sito di interesse nazionale Valle del Sacco, si rappresenta quanto segue.
  Il SIN del bacino del fiume Sacco è stato inserito tra i siti di interesse nazionale da bonificare di competenza del Ministero dell'ambiente con la disposizione introdotta all'articolo 11-quaterdecies, comma 15 della legge n. 248 del 2005.
  L'area in questione è quella interessata dall'emergenza ambientale ricadente all'interno del territorio del bacino del fiume Sacco. Il sito è stato perimetrato con decreto ministeriale 4352 del 31 gennaio 2008.
  L'emergenza ambientale è scaturita dalla presenza di isomeri di esaclorocicloesano riscontrati nel latte di alcune aziende zootecniche e, successivamente, riscontrati nelle aree prospicienti l'argine fluviale del citato fiume. La contaminazione sarebbe dovuta alla percolazione dei suddetti agenti chimici situati nell'area del comune di Colleferro, occupata fino a trenta anni fa da un'industria chimica, dove sono stati rinvenuti fusti interrati e scarti di lavorazioni.
  Si evidenzia che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 maggio 2005 è stato dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-ambientale nel territorio del bacino del fiume Sacco e con successiva ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 giugno 2005, n. 3441 è stato nominato un commissario per gli interventi urgenti finalizzati al superamento della fase dell'emergenza nel territorio dei comuni di Colleferro, Segni e Gavignano della provincia di Roma, e dei comuni di Paliano, Anagni, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino della provincia di Frosinone.
  Con l'entrata in vigore del decreto ministeriale dell'11 gennaio 2013, il Ministero dell'ambiente ha comunicato alla regione Lazio di aver effettuato la necessaria ricognizione «attraverso la quale è stato accertato che il SIN “Bacino del Fiume Sacco” e “Frosinone” non presentano tutti i requisiti (attività di raffinerie, di impianti chimici integrati o di acciaierie) di cui al comma 2 dell'articolo 252 del decreto legislativo n. 152 del 2006, così come modificato dall'articolo 36-bis della legge n. 134 del 2012».
  Il decreto ministeriale dell'11 gennaio 2013 non ha limitato la necessità di procedere alla bonifica all'interno dei siti, ma ha trasferito alla regione Lazio, che subentra nella titolarità dei procedimenti, le risorse finanziarie, la competenza per le necessarie operazioni di verifica nonché l'eventuale bonifica all'interno del sito.
  Con Sentenza n. 7586 del 17 luglio 2014, il TAR Lazio ha annullato il decreto ministeriale ambiente Prot. n. 0000007 dell'11 gennaio 2013 nella parte che escludeva dai siti d'interesse nazionale la Valle del Sacco. Pertanto, a partire da quella data, la titolarità del procedimento veniva assegnata al Ministero dell'ambiente. Avverso tale sentenza è stato proposto gravame al Consiglio di Stato.
  Nel frattempo è stata avviata l'istruttoria per individuare il perimetro del sito d'interesse nazionale in coerenza con quanto previsto dall'articolo n. 36-bis comma 3 della legge n. 134 del 2012.
  In merito si sono svolte le seguenti riunioni istruttorie con la regione Lazio, ARPA Lazio e i comuni interessati:
   riunione tecnica in data 8 settembre 2014 nel corso della quale è stata richiesta alla regione Lazio una proposta di perimetrazione del sito d'interesse nazionale;
   riunione tecnica in data 25 novembre 2014 nel corso della quale la regione Lazio è stata sollecitata a trasmettere la proposta di perimetrazione richiesta durante la riunione dell'8 settembre 2014;
   conferenza di servizi istruttoria in data 19 gennaio 2015 finalizzata ad esaminare la proposta di perimetrazione trasmessa dalla regione Lazio. All'esito sono state richieste alcune integrazione al documento esaminato ed è stata fissata alla data del 12 febbraio 2015 una nuova conferenza di servizi;
   conferenza di servizi istruttoria del 12 febbraio 2015 che ha analizzato le richieste pervenute da parte dei comuni che hanno segnalato alcune situazioni di criticità. In merito la conferenza di servizi, in considerazione delle problematiche rappresentate nella documentazione acquisita dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare da parte dei comuni, ha individuato alcune delle criticità segnalate da inserire, previa verifica da parte della regione Lazio, nella perimetrazione del SIN.
   in ultimo conferenza di servizi istruttoria del 10 luglio 2015 che ha esaminato una nuova proposta di perimetrazione che tiene conto degli esiti delle suddette conferenze di servizi e riunioni tecniche tenutesi sulla tematica in questione nonché di alcune osservazioni fornite dalla direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (nota prot. n. 7554/STA del 29 maggio 2015). La proposta è stata ritenuta condivisibile e sono stati chiesti ulteriori approfondimenti/integrazioni che saranno discussi/e durante la prossima conferenza di servizi fissata per il 10 settembre 2015.

  Successivamente, all'approvazione del perimetro si procederà ad un aggiornamento dello stato delle attività di bonifica condotte dai precedenti titolari del procedimento nonché all'attivazione di tutte le necessarie misure non ancora attuate e necessarie alla bonifica delle matrici ambientali impattate.
  Allo stato attuale, il Ministero dell'ambiente non dispone di alcun elemento circa la presenza di «schiuma bianca» nelle acque del fiume Sacco.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

inquinamento dei corsi d'acqua

cancro