ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06952

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 335 del 20/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 20/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 20/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06952
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la lunghezza della crisi economica colpisce soprattutto le famiglie nel cui seno è accolta la persona con disabilità grave o non autosufficiente e i trasferimenti economici ai comuni, anche in favore delle persone con disabilità, sono sempre più residui;
   persino provvedimenti «spot» come il bonus di 80 euro non vengono in alcun modo previsti in favore delle persone più fragili, e anche il fondo nazionale per le non autosufficienze viene continuamente ridotto e messo in discussione;
   la sopravvivenza dei cittadini più fragili e delle loro famiglie viene sempre più messo a dura prova, e in questo quadro si inserisce un ulteriore provvedimento che può avere conseguenze devastanti per questi cittadini;
   l'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) è utilizzato per determinare l'accesso ai presidi sanitari ed assistenziali, fondamentali per garantire la vita e la salute residua delle persone disabili gravi e gravissime;
   in attuazione dell'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, recante il «Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione ed i campi di applicazione dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)»;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ad avviso dell'interrogante ha riformato l'ISEE in maniera tale da comportare un vulnus della piena realizzazione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, non ottemperando al rispetto dei principi costituzionali di tutela delle persone disabili che si desumono dagli articoli 2, 3, 32 e 38 della Costituzione, ed in dispregio degli obblighi assunti con la legge 3 marzo 2009, n. 18, che ratifica la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006;
   in base ai nuovi criteri stabiliti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno computati tra i redditi l'indennità di accompagnamento, la pensione d'invalidità e tutti i contributi a carattere economico in favore delle persone con disabilità, fatto che rischia di determinare l'inaccessibilità al servizio riabilitativo da parte di molte persone disabili, la preclusione per le persone disabili di accedere a contributi – ad esempio – volti all'abbattimento delle barriere architettoniche e al trasporto personale e persino la negazione dei contributi per l'assistenza indiretta, traducendosi, di fatto, nella perdita del diritto alla cura;
   inoltre, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si individua un tetto di cinquemila euro alle spese sanitarie detraibili per il familiare disabile ma solo a condizione che siano indicate in dichiarazione dei redditi, fatto che avrà un duplice effetto negativo: da un lato chi utilizza le dichiarazioni dei redditi forfetarie non potrà accedere a queste detrazioni, e dall'altro le spese sanitarie per le persone con disabilità documentate oltre il limite detraibile di cinquemila euro l'anno non potranno essere detratte, ma paradossalmente saranno sostanzialmente considerate reddito disponibile;
   la valorizzazione di reddito e patrimonio di tutti i componenti del nucleo familiare anagrafico di appartenenza del disabile grave e delle persone anziane non autosufficienti, lede secondo l'interrogante il principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito, che è una diretta attuazione della Convenzione ONU;
   viene computata nel patrimonio immobiliare anche la prima casa in base alla rendita catastale con una conseguente disparità di trattamento tra persone disabili che vivono in comuni diversi;
   infine, agli enti erogatori è conferita la capacità di introdurre ulteriori criteri di concessione delle prestazioni sociali, con conseguenti disparità tra persone disabili abitanti in comuni diversi, contrariamente a quanto stabilito dall'articolo 117 della Costituzione;
   secondo l'articolo 3 della Costituzione è compito della repubblica «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana»;
   l'articolo 5 del decreto-legge n. 201 del 2011, pertanto, appare all'interrogante di dubbia legittimità costituzionale in quanto in contrasto con l'articolo 10, primo comma, della Costituzione, in relazione agli articoli. 2, 3, 4, 35 e 38 dello stesso testo, e non conforme a «i principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti a favore dei disabili» –:
   quali iniziative, anche normative, intenda assumere per superare queste inaccettabili disparità che verranno determinate con l'attuazione del provvedimento descritto, e al fine di garantire la più completa tutela delle persone affette da disabilità e dei nuclei familiari nei quali vivono sotto il profilo tributario e contributivo. (4-06952)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disabile

ratifica di accordo

spese sanitarie