ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06821

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 329 del 11/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
LAFORGIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
LAVAGNO FABIO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 11/11/2014
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 11/11/2014
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
MINNUCCI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/11/2014
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/11/2014
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/11/2014
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2014
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/11/2014
Stato iter:
12/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/03/2015

CONCLUSO IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06821
presentato da
CIMBRO Eleonora
testo presentato
Martedì 11 novembre 2014
modificato
Lunedì 17 novembre 2014, seduta n. 333

   CIMBRO, FIANO, ALBANELLA, CAPONE, COVA, GARAVINI, LAFORGIA, LAVAGNO, LOCATELLI, MARANTELLI, MINNUCCI, MOGNATO, PRINA, SCANU, SCOTTO, ROMANINI, TERROSI, VERINI, PELLEGRINO, GRIBAUDO, TULLO, FRANCO BORDO, MORETTO, FABBRI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
nell'anno 2009 l'amministrazione comunale di Turbigo provvedeva a titolare una via di nuova progettazione al defunto Ezio Maria Gray, gerarca fascista che sostenne pubblicamente il Manifesto della razza del 1938 e le leggi razziali, aderendo poi nel 1943 alla Repubblica sociale italiana;
costui fu, infatti, un personaggio che durante il regime fascista rivestì ruoli e cariche rilevanti, tra cui luogotenente generale della Milizia, consultore della Scuola di mistica fascista, membro del Gran consiglio del fascismo e del direttorio nazionale del Partito nazionale fascista, Vicepresidente della Camera dei fasci. Fu catturato nell'aprile del 1945 dopo una fuga avventurosa da Milano, stava per essere fucilato ma si gettò in ginocchio davanti ai partigiani implorando un regolare giudizio e fu risparmiato. Durante il processo davanti all'Alta Corte di Giustizia, il Gray ammise senza alcun pentimento ed, anzi, con «orgoglio» il proprio contributo nell'aver mantenuto in vigore il regime di Mussolini nonché il proprio sostegno all'intervento in guerra. Fu condannato a 20 anni di reclusione; venne poi scarcerato nel 1946 grazie all'amnistia concessa da Togliatti con l'avvento della Repubblica;
approfondendo la biografia di Ezio Maria Gray, è emerso come costui fosse un gerarca che si distinse per la costante propaganda, violenta e razzista, dell'ideologia fascista. Ancor prima del fascismo, nel 1911 il Gray, tenente di fanteria, volontario nella guerra di Libia, contribuì alla sanguinosa repressione della rivolta di Tripoli che vide una quantità impressionante di fucilazioni e impiccagioni;
dopo l'adesione al fascismo, si distinse per il suo violento antibolscevismo e fu un «ras» tenace, duro e facinoroso, un sostenitore del cosiddetto «squadrismo». Partecipò, in particolare, alle numerose azioni violente promosse nel luglio del 1922 dalle «bande» del fascismo novarese contro i socialisti (che causarono la distruzione di circa 50 circoli del partito socialista nella Provincia di Novara, provocando decine di morti e feriti), culminate nel celebre assalto alle istituzioni democratiche (40 comuni amministrati dai socialisti), tra cui l'estromissione della giunta e del sindaco Giuseppe Bonfantini dal Palazzo Civico di Novara. Inoltre, deplorò, sul momento, l'uccisione nel 1924 di Giacomo Matteotti, per poi però considerarla «necessaria»;
il Gray fu un personaggio esplicitamente razzista: il suo nome compare nell'elenco di coloro che sostennero pubblicamente l'aberrante ideologia contenuta nel Manifesto della razza del 1938, appoggiando le ignominiose leggi razziali. Già a partire dal 1937, infatti, il Gray aveva avviato una campagna propagandistica razzista per mezzo della rubrica radiofonica «Cronache del regime», considerato tra i responsabili politici della persecuzione razziale, durante la RSI il Gray encomio sulla stampa la squadra d'azione «Muti» (punta di diamante della repressione antipartigiana, protagonista di numerosi rastrellamenti e crimini), esaltando fino all'ultimo l’«indistruttibile vitalità del fascismo»;
v’è da aggiungere che, riacquistata la libertà grazie all'amnistia, il Gray capeggiò formazioni neofasciste clandestine e poi riprese l'attività politica quale dirigente del Movimento sociale italiano. Un rapporto dei servizi segreti statunitensi sulla riorganizzazione di gruppi paramilitari di estrema destra riferiva che «il membro più attivo è Ezio Maria Gray, il giornalista fascista recentemente amnistiato». Il Governo De Gasperi mandò Gray al confino definendolo «pericoloso all'esercizio delle libertà democratiche»;
tornando all'oggetto di questo atto, il movimento popolare che ha accompagnato la presa di coscienza del fatto, ha redatto una petizione popolare sottoscritta da più di 400 cittadini turbighesi (che ha ottenuto il sostegno di numerose sezioni dell'A.N.P.I, di associazioni culturali e storici del territorio) al fine di eliminare tale titolazione che appare offensiva dei valori della democrazia repubblicana. Tale petizione è stata consegnata al sindaco il quale nel giugno scorso individuò nella giunta l'organo per discutere la problematica. Di tale scelta furono avvisati i sottoscrittori in apposita riunione dei capigruppo;
durante questa il sindaco spiegò che tale decisione derivava dalla possibilità che durante il consiglio comunale potessero esserci scontri fra sostenitori dell'una e l'altra parte, conseguenti a due serate organizzate da A.N.P.I. a favore della petizione e da organizzazione della costellazione neofascista a sostegno della titolazione. Tale dubbio, legittimo, appariva tuttavia inusuale: il consiglio comunale di una Repubblica ormai matura, non deve mai apparire ostaggio di elementi che combattono tale Repubblica ed il suo sistema valoriale. Inoltre, rappresentanti di partiti o movimenti neofascisti non erano mai stati presenti in precedenza in consiglio;
a seguito di ciò, i membri del gruppo consiliare «Uniti per una Turbigo da vivere» e gli ideatori della sottoscrizione, hanno provveduto a chiedere il consiglio comunale, modalità più atta a garantire la possibilità di comprendere le ragioni delle parti e discutere delle scelte eseguite;
al sopraddetto consiglio, tenutosi il 24 luglio 2014, figuravano diversi rappresentanti delle forze dell'ordine, di cui alcuni dotati di equipaggiamento antisommossa. Tale spiegamento di forze trovava ragione nella presenza estemporanea e numerosa di diversi rappresentanti di Casa Pound, tutti in supporto della titolazione della via ad Ezio Maria Gray;
purtroppo il confronto fra le due diverse idee (mantenere ed abolire la titolazione) ha mostrato chiaramente e il sostegno dell'amministrazione comunale al Gray, ma non alla persona ed al suo agire al di fuori, delle attività di partito, ma all'insieme valoriale stesso del fascismo; nello specifico, ha colpito quanto dichiarato dal sindaco e dall'assessore Fabrizio Allevi;
secondo le dichiarazioni il Gray ha donato dei libri alla biblioteca di Novara ed al comune di Turbigo; è uomo di cultura, tanto è vero che il suo nome compare in una targa nella biblioteca di Novara; ha realizzato documenti ed esternazioni che vanno intese per il periodo in cui furono pronunciate; il Gray è stato giornalista e parlamentare della Repubblica; non è stato condannato per reati di sangue e d'oro; ha rappresentato «con coerenza» una parte della storia, dimostrandosi «una persona di indubbia qualità culturale e morale»;
gravissime le affermazioni dell'assessore Fabrizio Allevi, il quale ha provveduto a citare le parole del Presidente della Repubblica in merito all'invasione ungherese da parte dell'Unione Sovietica;
la posizione delle opposizioni è stata ferma e documentata, tendente a dimostrare come i soli fatti certi della vita del Gray durante il fascismo siano talmente gravi ed univoci da rendere impossibile il mantenimento della titolazione della via;
al termine del consiglio comunale, che ha visto il mantenimento della titolazione, si è potuto osservare la sfilata dei rappresentanti delle associazioni della costellazione neofascista andare a stringere la mano del sindaco;
in modo del tutto spontaneo diversi cittadini hanno cominciato a lasciare sul palo indicante il cartello della titolazione dei nastrini colorati. Nessuna scritta, nessun insulto: solo dei nastrini quale forma di simbolica e pacifica protesta verso l'omaggio fatto dall'amministrazione comunale ad un personaggio che si rese corresponsabile degli orrori perpetrati durante la dittatura fascista;
ulteriore dimostrazione di quale ruolo abbia il Gray nel panorama del neofascismo è riscontrabile da quanto pubblicato sui giornali digitali e su Facebook. È stato creato un gruppo in cui sono comparsi post di chiaro stampo fascista, per non dire di altri in cui si riportano articoli di Gray tratti dall'Istituto di cultura fascista;
la presenza di una via intitolata al gerarca non può che creare comprensibile inquietudine ed allarme in tutti coloro che hanno a cuore i valori antifascisti, di libertà, pace e fratellanza, custoditi nella nostra Costituzione –:
se il Ministro dell'interno intenda acquisire elementi in relazione all'istruttoria condotta per intitolare ad Ezio Maria Gray una via nel comune di Turbigo;
se non intenda assumere iniziative normative per introdurre un esplicito divieto di autorizzare la denominazione di vie o piazze ad esponenti politici fascisti o legati alla storia del regime fascista.
(4-06821)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 390
4-06821
presentata da
CIMBRO Eleonora

  Risposta. — Il comune di Turbigo, con delibera della giunta comunale del 31 gennaio 2007, ha approvato l'intitolazione di una via di nuova progettazione al defunto Ezio Maria Gray. Detta intitolazione è stata autorizzata dalla prefettura di Milano in data 2 agosto 2007, previo parere favorevole della Società storica lombarda.
  Ezio Maria Gray è stato deputato nella seconda e nella terza legislatura, nonché senatore nella quarta legislatura. È stato anche consigliere comunale a Roma e a Novara dal 1960 al 1961. In precedenza aveva ricoperto la carica di deputato anche nel ventennio fascista.
  Dal punto di vista professionale, s'identifica come scrittore, giornalista, direttore di giornali e collaboratore di rubriche radiofoniche dell'Ente nazionale audizioni radiofoniche.
  Ezio Maria Gray ha donato la propria collezione di libri al comune di Turbigo, dove ha trascorso parte della sua vita nella villa che è oggi la sede municipale. Nel settembre 2003, la provincia di Milano ha stanziato un contributo per la valorizzazione del patrimonio librario donato dal Gray al comune di Turbigo, patrimonio che poi, nel 2006, è stato riconosciuto di livello sovracomunale nei progetti «Tesori Nascosti» del polo culturale del castanese.
  Nel giugno 2014, 423 cittadini, sostenuti da alcune sezioni dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, hanno presentato al comune di Turbigo una petizione diretta ad ottenere la cancellazione della denominazione stradale dalla toponomastica comunale, in quanto ritenuta offensiva dei valori della democrazia repubblicana, a causa della notoria militanza del predetto Gray nelle gerarchie del ventennio fascista.
  La richiesta è stata respinta nella seduta del Consiglio comunale del 24 luglio 2014,
  La presenza di un contingente dell'Arma dei carabinieri in tale occasione, all'esterno della sala consiliare e senza alcuna interferenza con i lavori, è da riferirsi a una valutazione effettuata del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, in considerazione della delicatezza delle tematiche sollevate dalla petizione nonché della possibile presenza di esponenti di ideologie politiche contrapposte.
  Nel corso della predetta seduta, comunque, non si sono verificate turbative dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  Si soggiunge, sul piano normativo, che l'attribuzione, da parte dei comuni, di toponimi a nuove aree di circolazione è disciplinata dall'articolo 1 della legge n. 1188 del 1927, che attribuisce al Prefetto la competenza ad autorizzare intitolazioni di nuove strade, piazze pubbliche o monumenti.
  L'attuazione della legge è oggetto di costante monitoraggio da parte dell'amministrazione dell'interno, che al momento non ravvisa gli estremi di un intervento normativo.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fascismo

partito politico

amministrazione locale