ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06716

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 323 del 03/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: LUPO LOREDANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 03/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/03/2015

SOLLECITO IL 08/10/2015

SOLLECITO IL 03/05/2016

SOLLECITO IL 05/05/2016

SOLLECITO IL 25/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06716
presentato da
LUPO Loredana
testo di
Lunedì 3 novembre 2014, seduta n. 323

   LUPO, GALLINELLA, MASSIMILIANO BERNINI e GAGNARLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   in Italia, la superficie agricola utilizzata è pari a circa 12 milioni e 750 mila ettari e le aziende agricole ammontano (2012) a 1.618.000. Le unità di lavoro annue (Ula) occupate nelle aziende agricole italiane sono 969.000, 190.000 delle quali dipendenti;
   come emerso dal censimento Istat dell'agricoltura del 2010, in 10 anni la forza lavoro nel settore agricolo è diminuita del 50,9 per cento, a favore della manodopera salariata, passata dal 14,3 per cento al 24,2 per cento. Le giornate/uomo mediamente lavorate risultano in aumento: da 42,3 a 64,8 l'anno. L'Istat sottolinea anche una variabilità territoriale quanto a irregolarità occupazionale: il primo posto spetta al Mezzogiorno dove il tasso supera la soglia del 25 per cento, (Campania e Calabria in testa). Esemplare il caso della Puglia. Secondo la Direzione regionale del lavoro nel 2013 è risultata in nero la metà dei lavoratori delle aziende sottoposte ad ispezione;
   le irregolarità riguardano nella gran parte dei casi anche il salario, che generalmente ammonta alla metà di quello previsto dai contratti. La manodopera familiare è utilizzata nella quasi totalità delle aziende agricole e copre il 76 per cento della manodopera complessiva;
   i settori in cui è più diffuso il lavoro sommerso (lavoro domestico, servizi di cura, costruzioni, agricoltura) sono anche quelli in cui è più elevata la presenza di lavoratori migranti. Il numero di cittadini stranieri occupati in agricoltura è in costante crescita rispetto al passato, per un totale pari a circa 42.000 unità in più rispetto al 2010 (Inea, 2012), e sono proprio loro a rappresentare la quota più consistente dei lavoratori irregolari nel settore agricolo;
   l'Eurispes, conferma che il sommerso del comparto agricolo nell'anno 2014 si attesta intorno al 32 per cento, circa 5 punti percentuali in più del 2011;
   il caporalato è un fenomeno criminale avente ad oggetto lo sfruttamento della manodopera con metodi illegali e la sua forma più diffusa è quella che riguarda la manodopera agricola nella quale, secondo il primo Rapporto su caporalato e agromafie realizzato da Flai Cgil, sarebbero coinvolti circa 400 mila lavoratori, il più delle volte braccianti stagionali;
   il caporalato è un reato perseguibile penalmente essendo considerato un «reato spia» di infiltrazioni criminali nel settore agricolo: si stima che il giro d'affari connesso alle agromafie sia compreso tra i 12 e i 17 miliardi di euro, il 5-10 per cento di tutta l'economia mafiosa, per la maggior parte giocato tra la contraffazione dei prodotti alimentari e il caporalato;
   in questo quadro generale si configurano situazioni limite come quelle di Vittoria, paese della provincia di Ragusa che oltre ad essere la patria del vino Cerasuolo di Vittoria Docg, è uno dei distretti ortofrutticoli più importanti d'Italia, con consistenti esportazioni in Italia e in tutt'Europa;
   da un'inchiesta del settimanale L'Espresso a firma Antonello Mangano, si evincono le condizioni di alcune delle donne costrette in schiavitù dal fenomeno del caporalato nelle terre di Vittoria: minacce dai datori di lavoro («Niente acqua da bere (ai bambini n.d.a.) Neanche a te. Qui c’è caldo e l'acqua che diamo alle serre è avvelenata. Vuoi andare al supermercato? E molto lontano») e denunce di «festini agricoli» (secondo Don Beniamino Sacco «Sono diffusi soprattutto nelle piccole aziende a conduzione familiare»);
   Vittoria, sempre da quanto emerge dall'inchiesta succitata: è il primo comune in Italia per numero di aborti in proporzione al numero di abitanti e per presenza di coltivazioni plastificate, per le quali vengono utilizzate quantità sproporzionate di pesticidi e in cui le donne, anche in stato di gravidanza, sono costrette a lavorare –:
   se, alla luce di quanto esposto in premessa e del crescente numero di lavoratori soprattutto stranieri coinvolti nel fenomeno del caporalato agricolo, non ritenga urgente, procedere al monitoraggio delle aziende agricole italiane, disponendo controlli incrociati tra produzione aziendale, reale fabbisogno della manodopera e contributi regolarmente versati;
   se, in base alle gravi denunce emerse dall'inchiesta del settimanale L'Espresso, non intenda monitorare con particolare attenzione la situazione del comune di Vittoria e mettere in atto tutte le azioni volte a contrastare ed arginare un così grave fenomeno, lesivo dei diritti dei lavoratori e della loro dignità umana.
(4-06716)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

manodopera agricola

lavoro nero

settore agricolo