ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06572

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 316 del 23/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: RUOCCO CARLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06572
presentato da
RUOCCO Carla
testo di
Giovedì 23 ottobre 2014, seduta n. 316

   RUOCCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il 14 ottobre 2014 il Fatto quotidiano online ha riportato la notizia che l'ex deputato del PdL e consigliere dell'allora Ministro dell'economia, Giulio Tremonti, Marco Milanese, percepisce dallo Stato un assegno annuo di 97.000 euro. Nonostante sia in carcere, arrestato il 4 ottobre per gli scandali del Mose, l'ex deputato continua a ricevere anche se in forma ridotta un cospicuo stipendio;
   lo prevede l'articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, che così recita «All'impiegato sospeso è concesso un assegno alimentare in misura non superiore alla metà dello stipendio, oltre gli assegni per carichi di famiglia»;
   secondo quanto affermato dal quotidiano online il Fatto quotidiano del 14 ottobre: «Il rettore, nel decretare la sospensione obbligatoria a Milanese, applica il miglior trattamento economico possibile, cioè 97 mila euro lordi annui. L'assegno alimentare è pari alla metà dello stipendio annuo che è di circa 194 mila euro. I docenti delle Scuole superiori sono destinati a passare nei ruoli dell'università: se non sarà condannato in via definitiva per reati incompatibili con la docenza, Tremonti l'avrà sistemato per tutta la vita»;
   le vicende giudiziarie che hanno colpito l'ex deputato secondo fonti di stampa sono ben note: il 7 luglio 2011 il giudice per le indagini preliminari di Napoli dispone la richiesta di arresto nei confronti del deputato Milanese per il reato di corruzione. L'accusa viene lanciata dall'avvocato Paolo Viscione, settantenne cervinarese che accusa di avere elargito allo stesso Milanese pagamenti non dovuti e costosi regali per un totale di circa un milione di euro. Tali elargizioni, erano il corrispettivo della rivelazione di notizie riservate e dei successivi interventi volti a rallentare le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, in cui Milanese aveva buoni contatti avendo fatto parte, del Corpo stesso e grazie al suo ruolo di consigliere politico del Ministro dell'economia e delle finanze da cui dipende la Guardia di Finanza, sulle società dell'imprenditore Viscione;
   a causa delle pressioni mediatiche subite il 26 giugno 2011 Milanese rassegna le sue dimissioni da consigliere politico del Ministro dell'economia e finanze Giulio Tremonti. Il 9 marzo 2012 la procura di Napoli ha chiuso le indagini rinviando Milanese a giudizio;
   il 22 settembre 2011 la Camera dei deputati a scrutinio segreto nega l'autorizzazione ad eseguire misure cautelari nei confronti del deputato Milanese con 305 si 312 no e nessun astenuto;
   secondo numerose fonti di stampa il nome di Milanese emerge anche nell'inchiesta sugli appalti Enav e sui presunti fondi neri di Finmeccanica. L'imprenditore Fabrizio Testa è accusato di aver aiutato il deputato a procacciare un acquirente per il suo yacht con una cresta di circa 250.000 euro, per ottenere un appoggio che lo aiutasse a essere nuovamente confermato nel consiglio di amministrazione di Enav che però non fu riconfermato ma venne nominato dal Tesoro alla Presidenza di Techno Sky;
   il 10 marzo 2012 è sempre la stampa a far trapelare la notizia che la procura di Roma indaga, in relazione al filone Enav su favori e nomine, Milanese insieme all'ex Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti per finanziamento illecito di un deputato per l'appartamento in via Campo Marzio in Roma dove Tremonti avrebbe alloggiato da luglio 2010 a luglio 2011 con l'affitto pagato da Milanese;
   il 30 maggio 2012 Milanese risulta indagato dalla procura di Milano nell'inchiesta che ha portato all'arresto Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca popolare di Milano e attuale presidente di Impregilo per delle tangenti da circa 6 milioni di euro. Il deputato è indagato per associazione per delinquere e corruzione, perché come risulta nell'ordinanza a carico dell'ex presidente di Bpm, si sarebbe speso da relatore parlamentare per l'introduzione di una legge sul gioco d'azzardo favorevole a Francesco Corallo, titolare della società Atlantis;
   il 5 giugno 2014 Milanese risulta tra gli oltre 100 indagati dalla procura di Venezia per le tangenti sullo scandalo Mose (che ha portato agli arresti anche il Sindaco Pd di Venezia Giorgio Orsoni e una richiesta di arresto alla Camera per l'ex Governatore del Veneto Giancarlo Galan). Secondo l'accusa avrebbe ricevuto una tangente di 500.000 euro dal Consorzio Venezia Nuovo per far sbloccare dal CIPE i fondi necessari per il Mose;
   il 4 luglio 2014 il giudice per le indagini preliminari di Venezia emette un'ordinanza che porta Milanese all'arresto per corruzione in seguito all'inchiesta sul Mose;
   tutto questo crea sconcerto dato che lo Stato, che dovrebbe sostenere esempi di etica, elargisce uno stipendio ad un uomo le cui vicende giudiziarie sono ben note –:
   se non si ritenga necessario, attraverso iniziative normative, inserire una clausola obbligatoria che preveda la sospensione immediata degli emolumenti pubblici percepiti da persone arrestate.
(4-06572)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

arresto

procedimento giudiziario