ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 316 del 23/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 23/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
BIANCONI MAURIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
MARGUERETTAZ RUDI FRANCO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
NIZZI SETTIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 23/10/2014
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 23/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/11/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06551
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Giovedì 23 ottobre 2014, seduta n. 316

   PRATAVIERA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUSIN, CAON, CAPARINI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, RONDINI, SIMONETTI, GIAMMANCO, BIANCONI, PALESE, VALENTINI, OCCHIUTO, MOTTOLA, POLVERINI, MARGUERETTAZ, GIANCARLO GIORGETTI, MARTI, NIZZI, FUCCI, RIZZETTO e FEDRIGA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi a Roma il Premier cinese Li Keqiang e il Presidente del Consiglio Renzi hanno raggiunto una ventina di intese tra Italia e Cina per un valore, di circa 8 miliardi di euro;
   la Cina per il nostro Paese è il secondo partner commerciale extraeuropeo dopo gli Stati Uniti per un volume di affari di circa 32 miliardi di euro (dato al 2013). Nel primo semestre del 2014 l’export verso la Cina è aumentato dell'8,3 per cento;
   l'alleanza più rilevante di questa serie di accordi è quella fra la Cassa depositi e prestiti e China development bank con lo scopo di rafforzare la collaborazione fra i due istituti, per effettuare operazioni congiunte per complessivi 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. La Cassa depositi e prestiti e China development bank esploreranno opportunità in diverse aree di attività, inclusi progetti infrastrutturali, investimenti azionari diretti e finanziamenti per l’export. È stato sottoscritto un Memorandum of understanding per operazioni di investimento tra Fondo strategico italiano e China Investment Corporation (CIC International). È stato firmato inoltre un protocollo d'intesa anche tra Enel e Istituto finanziario Bank of China Ltd leader nel settore bancario cinese;
   tra gli accordi siglati vi è anche un contratto da 400 milioni di euro tra Finmeccanica AgustaWestland il gruppo cinese Beijing Automotive Industrial Corporation (Baic) per la fornitura di 50 elicotteri di vari modelli che verranno destinati a compiti di pubblica utilità. Tra M&G International e Anhui Guonzhen Group arrivano poi una joint venture da circa 325 mila dollari per la produzione di 235.000 litri all'anno di etanolo cellulosico di seconda generazione a partire da residui agricoli e una da 250 mila dollari per la costruzione di un impianto di co-generazione di energia e vapore. E ancora, tra MeinlBank/Sogeap, società gestione aeroporto di Parma, American Global Fund e Izp Technologies Group è stata concordata un'intesa da 40 milioni di euro per l'acquisizione della quota di maggioranza di Sogeap. Silversea Cruise e Icbc Financial Leasing collaboreranno per l'espansione della flotta di Silversea con finanziamenti per le nuove navi costruite da Fincantieri. Intesa Sanpaolo e Export-Import Bank of China hanno firmato un accordo strategico di collaborazione per lo scambio di prodotti meccanici, elettronici e tecnologici. Gli ultimi tre memorandum vedono come firmatari Invitalia e The Export Bank of China; Twe Sistema Italia e West Hope Dekang Group (800 milioni di euro per investimenti nel settore agricolo) e Machinery e Zhejiang Rifa (accordo per acquisto di azioni);
   il presidente cinese ha affermato: «intendiamo importare più prodotti Made in Italy di alta tecnologia e creatività»; inoltre, ha sottolineato l'importanza di «investimenti reciproci» e di «incoraggiare le collaborazioni tra piccole e medie imprese» che riguarderà anche gli scambi di prodotti enogastronomici;
   è nell'intenzione dei Governi italiano e cinese intensificare i rapporti commerciali, in quanto dovrebbero essere una fonte di garanzia di continuità di sviluppo per le aziende. Ma la Cina è anche il principale Paese di origine dei prodotti contraffatti con il 66,1 per cento dei prodotti sequestrati, a cui si deve aggiungere un 13,3 per cento proveniente da Hong Kong;
   l'industria del falso è ormai un fenomeno di prima grandezza nell'economia mondiale che coinvolge tutti i Paesi, siano essi produttori o consumatori di beni contraffatti. Il volume complessivo del commercio mondiale di merci contraffatte ammonta a più di 200 miliardi di euro l'anno;
   nel 2013 le autorità doganali dell'Unione europea hanno effettuato 86.854 sequestri per 35,9 milioni di prodotti sospettati di violazione dei diritti di proprietà intellettuale, con un valore delle merci intercettate pari a 768 milioni di euro;
   la contraffazione è operata essenzialmente da Paesi extraeuropei e l'Estremo Oriente è indicato come la fonte principale delle falsificazioni ai danni del made in Italy;
   il settore più esposto alla contraffazione è quello dei prodotti della moda (circa il 60 per cento del fenomeno), il resto riguarda giocattoli, prodotti enogastronomici, prodotti di design, orologeria, componentistica, audiovisivi e software. La maggior parte dei prodotti spesse volte non rispetta le norme per la tutela della salute e sicurezza, mettendo in serio pericolo la salute del consumatore;
   la contraffazione provoca un danno economico, oltre che alle imprese anche al made in Italy in termini di mancate vendite, perdita di immagine e di credibilità del marchio e delle qualità del prodotto italiano, oltre che di spese per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, riduzione della redditività degli investimenti in ricerca, innovazione e marketing;
   la contraffazione a tavola è quella più temuta dagli italiani: sei italiani su dieci, il 60 per cento, la considerano, a ragione, più grave delle frodi fiscali e degli scandali finanziari;
   il termine «contraffare» consiste essenzialmente nel dare un'apparenza ingannevole della genuinità di un prodotto che è composto da materie prime e sostanze, in tutto o in parte, diverse per quantità o qualità da quelle che normalmente concorrono a formarlo;
   una tipologia di contraffazione è quella relativa al marchio o all'indicazione di provenienza geografica o alla denominazione di origine che ha comportato la nascita del fenomeno dell’Italian sounding ovvero tutti quei prodotti che fanno riferimento all'Italia e che sono in massima parte prodotti imitativi (fake italian) e che presentano un mix di nomi italiani, luoghi, immagini, slogan, colori, chiaramente e inequivocabilmente afferenti all'Italia. L'indicazione fuorviante dell'italianità di alcuni prodotti sui mercati esteri con inganno dei consumatori sulla esatta provenienza dei beni rappresenta un danno ingente per l'economia del nostro Paese e per l’export del made in Italy;
   la contraffazione alimentare è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono stati costretti a tagliare la spesa alimentare e a optare per alimenti economici con prezzi troppo bassi per essere prodotti autentici, con conseguenze economiche e sanitarie di rilievo per i consumatori e per i produttori;
   le contraffazioni nel settore agricolo e agroalimentare rappresentano un fenomeno preoccupante e, nonostante l'intensificarsi dei controlli, continuano a svilupparsi in maniera crescente e fanno perdere risorse al nostro Paese, risorse che creano indispensabili rapporti commerciali che sono fondamentali per l'economia del territorio;
   l’Italian sounding a livello mondiale ha un giro d'affari stimabile in circa 54-55 miliardi euro (pari a quasi 2 volte il fatturato dell’export alimentare, pari per il 2012 a poco meno di 32 miliardi di euro) ed è la principale causa di mancato guadagno per l’export italiano, perché consente ad alcune aziende di avere un vantaggio competitivo immeritato, producendo a prezzi più bassi e collocando il prodotto su fasce di prezzo più alte grazie al richiamo all'Italia o all'italianità –:
   quali iniziative intenda mettere in atto il Governo di concerto con quello cinese per contrastare il commercio internazionale dei prodotti contraffatti made in Italy nonché dell’Italian sounding. (4-06551)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 345
4-06551
presentata da
PRATAVIERA Emanuele

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto riguarda i rapporti bilaterali Italia-Cina sulla contraffazione, se da un punto di vista politico il 16 ottobre scorso si è svolto a Milano a margine del vertice Asia-Europe Meeting un incontro tra il presidente Matteo Renzi e il premier cinese Li Keqiang (che ha manifestato il proprio impegno nei confronti dell'Italia affermando: «Dobbiamo tutelare i diritti di proprietà intellettuale. Solo così possiamo portare avanti la collaborazione con il vostro Paese») da un punto di vista operativo, già a ottobre 2013 (nell'ultima riunione del comitato governativo Italia-Cina a Roma), si è convenuto di costituire un nuovo gruppo di lavoro congiunto dedicato ai diritti proprietà industriale.
  Tale gruppo di lavoro sarà inserito nell'ambito dei lavori della commissione mista economico commerciale (che si riunisce periodicamente e alternativamente in Italia ed in Cina). Il Ministero dello sviluppo economico si è già attivato per definire i membri italiani del gruppo di lavoro, che vedrà anche il coinvolgimento delle principali associazioni rappresentative del settore privato.
  Il Ministero è altresì in procinto di proporre alla controparte cinese di tenere a Roma la prima riunione del gruppo di lavoro nel 2015. In tale occasione saranno discusse anche le tematiche connesse alla lotta alla contraffazione
on-line, off-line e all’Italian Sounding.
  In relazione al problema della contraffazione via internet in Cina, segnalo anche il recente memorandum of understanding stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e il gruppo alibaba a giugno 2014. Ancora, il Business Forum Italia Cina potrebbe essere un altro utile contesto in cui trattare di tali problematiche.
  Dal punto di vista dell'azione di politica commerciale italiana verso la Cina, il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un
desk anticontraffazione e assistenza agli ostacoli al commercio presso gli uffici ICE di Pechino il cui compito è di assistere le imprese italiane in caso di contraffazione di prodotti made in Italy (oltre che sulle barriere non tariffarie).
  Per quanto riguarda gli accordi con il governo cinese si è provveduto a far inserire il maggior numero di denominazione di origine protetta italiane (27) nelle prime cento indicazioni geografiche che saranno protette in Cina ai sensi del futuro accordo settoriale sulle indicazioni geografiche dell'Unione europea con la Repubblica Popolare cinese (ancora in negoziazione ma avviato ad essere un punto fermo dell'attività di contrasto all'imitazione di nostri prodotti); altre sono state inserite nella seconda lista di altre cento indicazioni geografiche che saranno protette a quattro anni dalla stipula dell'accordo. Si noti che le denominazioni di origine protetta «grana padano» e «prosciutto di Parma» sono già inseriti nel progetto di tutela sperimentale di «10+10» indicazioni geografiche che sono protette anticipatamente prima della conclusione del negoziato.
  Colgo l'occasione per ricordare che il Ministero dello sviluppo economico, in stretta cooperazione con altri Dicasteri e ovviamente con la commissione europea (che negozia gli accordi), sta sviluppando una serie di rilevanti iniziative sul piano dei negoziati commerciali internazionali. Queste sono volte a stabilire – per mezzo degli accordi – il necessario quadro giuridico affinché l'accesso dei nostri prodotti ai mercati dei Paesi terzi sia permesso o semplificato, nonché tutelato da concorrenza sleale e contraffazione.
  In tale ambito, è necessario rilevare i risultati raggiunti per la protezione delle indicazioni geografiche oltre che grazie all'accordo con la Cina, tramite altri accordi dell'Unione europea e cioè con i trattati bilaterali in vigore fra Unione europea e la Corea del Sud, la Colombia e il Perù, nonché con sei paesi centroamericani (Costarica, Honduras, El Salvador, Guatemala, Nicaragua e Panama).
  Va soprattutto evidenziato l'accordo con il Canada il
Comprehensive Economic and Trade Agreement, dove si sono raggiunti risultati eccezionali che permetteranno alle nostre indicazioni geografiche di accedere ad un mercato importante in condizioni di coesistenza con i marchi locali preesistenti (e di tutela da futuri marchi usurpativi). Altri accordi da segnalare sono quelli con l'Ecuador, i Paesi dell'Africa del Sud (Economic partnership agreement-Southern-African Development Community) e con Singapore (tutti conclusi ma non ancora firmati). Nel quadro degli accordi settoriali nel campo delle indicazioni geografiche, sono già in vigore gli Accordi con USA, Australia, Cile sul vino.
  Sono in corso negoziati anche con il Mercosur, Bolivia, Vietnam, Tailandia, Giappone e con gli USA. Questi ultimi rappresentano due tappe fondamentali per migliorare l'accesso a mercati importantissimi per il nostro export sia per i nostri prodotti agroalimentari d'eccellenza che in generale per tutti i prodotti del
made in Italy.
  Sono, infine, da menzionare i negoziati multilaterali in corso presso l'organizzazione mondiale del commercio e l'organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, riguardanti, rispettivamente, l'istituzione di un sistema di notifica e registrazione delle indicazioni geografiche e la revisione dell'Accordo di Lisbona del 1958 sulla protezione internazionale delle denominazioni di origine.
  Nei paesi con i quali invece, non vi sono accordi conclusi e si registrano le maggiori difficoltà commerciali da aprile scorso sono stati istituiti 5
desk anticontraffazione e assistenza agli ostacoli al commercio: (oltre che a Pechino, anche a Mosca, Istanbul, New York e Tokyo). Il loro scopo è fornire assistenza alle imprese italiane all'estero sia per la tutela della proprietà intellettuale che per problemi relativi alle barriere non tariffarie e alle procedure doganali. Il solo desk di Tokyo assiste le nostre imprese esclusivamente per problemi relativi ai prodotti agroalimentari.
  Devo peraltro ricordare che, in generale, il fenomeno dell’
Italian sounding si contrasta anche sul piano della comunicazione, della cultura e della promozione dei nostri marchi. Proprio ad educare il consumatore estero e a comunicare i caratteri di originalità e tradizione dei prodotti Made in Italy, soprattutto nell'agroalimentare, sono dirette le numerose iniziative promosse dall'Istituto per il commercio estero-agenzia sui mercati maggiormente interessati dal fenomeno. Tra queste iniziative mi limito a ricordare il piano promozionale che stiamo avviando negli Stati Uniti affinché le nostre imprese possano sfruttare al meglio l'occasione della futura conclusione dei negoziati Transatlantic Trade and investment partnership e guadagnino una sempre maggiore visibilità su quel mercato, soprattutto nei canali della grande distribuzione organizzata. Per la parte food, il programma USA si svolge in stretta collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e i consorzi delle indicazioni geografiche. Infine, sempre sul piano promozionale con il Ministero dell'agricoltura si introdurrà un segno distintivo a supporto delle nostre denominazioni di origine controllata-denominazioni di origine protetta e indicazione geografica protetta-indicazione geografica tipica. Uno specifico piano di comunicazione sosterrà la diffusione internazionale del segno, per consentire la riconoscibilità dei prodotti italiani dalle numerose imitazioni.
  In conclusione numerose sono le iniziative governative, sia in cooperazione bilaterale con la controparte cinese ma anche a livello internazionale ed europeo, per tutelare e salvaguardare il
made in Italy dalla concorrenza sleale della contraffazione e dell’italian sounding così da salvaguardare non solo le attività produttive stesse ma anche i livelli occupazionali attuali.
Il Viceministro dello sviluppo economicoCarlo Calenda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

contraffazione

denominazione di origine