ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06427

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 310 del 15/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06427
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Mercoledì 15 ottobre 2014, seduta n. 310

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   risulta all'interrogante una vicenda che vede coinvolti alcuni organi e uffici giudiziari, «innescata» da un'iniziativa quantomeno discutibile dell'Avvocato generale della procura generale di Lecce – sezione distaccata di Taranto, dottor Ciro Saltalamacchia;
   risulta infatti che, in data 23 settembre 2014, quest'ultimo abbia inviato una nota al presidente del tribunale di sorveglianza di Taranto, dottor Massimo Brandimarte, segnalando e allegando una sentenza della Corte di Cassazione di annullamento di un provvedimento emesso appunto dal tribunale di sorveglianza di Taranto;
   l'intenzione dell'Avvocato generale Saltalamacchia, come emerge dalla suddetta missiva, sarebbe stata quella di segnalare l'esigenza di uniformarsi alle statuizioni della Suprema Corte, «al fine di una corretta applicazione del principio nomofilattico», ma anche per motivi pratici, per evitare inutili appesantimenti dei relativi percorsi lavorativi. Peraltro la segnalazione richiama il fatto che tale decisione della Suprema Corte — che contiene principi basilari e non eludibili nella materia — rientrerebbe nel solco di una serie di decisioni di annullamento, relative sempre ad ordinanze del tribunale di sorveglianza di Taranto;
   il presidente della corte d'appello di Lecce, Marcello Dell'Anna, messo a conoscenza dell'iniziativa dallo stesso Avvocato generale, dal canto suo, in data l'ottobre 2014, avrebbe inviato una nota al presidente del tribunale di sorveglianza di Taranto, invitandolo a far conoscere le proprie valutazioni in merito a quanto rappresentato dall'Avvocato Generale di Taranto, nonché a fornire notizie in ordine all'asserita ricorrenza di analoghe decisioni di annullamento adottate dalla Corte di Cassazione;
   risulta che, a fronte di tali iniziative, il presidente del tribunale di sorveglianza di Taranto, dottor Brandimarte, in data 3 ottobre 2014 abbia inviato una lunga risposta al presidente della corte d'appello di Lecce, nella quale, in maniera particolarmente puntuale e analitica, si contestano i contenuti ma anche gli stessi presupposti giuridici dell'iniziativa assunta dall'Avvocato generale, che, secondo l'opinione del predetto presidente, tra l'altro sembrerebbe aver trascurato il fatto che in materia di impugnazioni in cassazione, l'enunciazione del principio di diritto a carattere vincolante riguarda soltanto le sentenze e non anche le ordinanze, come risulta in modo lapalissiano dal combinato disposto di cui agli articoli 384 e 360 del codice di procedura penale ed in particolare dal secondo comma dell'articolo 384. Nella fattispecie, quindi, si sostiene che l'invocato principio nomofilattico sarebbe del tutto fuori tema, e si evidenzia la sostanziale irrilevanza degli asseriti motivi pratici e degli appesantimenti dei percorsi lavorativi. Infine, quanto ai chiarimenti richiesti rispetto ad analoghe decisioni di annullamento di ordinanze emesse dal medesimo tribunale di sorveglianza, la risposta del dottor Brandimarte risulta aver evidenziato come, per un complesso di motivi, non si possa in alcun modo parlare di annullamenti della Corte di Cassazione che vadano oltre la fisiologia;
   la vicenda appare all'interrogante non solo sorprendente ma anche assai disdicevole, posto che dovrebbero scrupolosamente essere evitate situazioni di contrasto tra organi giudiziari, specie se fondate su presupposti particolarmente deboli o verosimilmente erronei, e sviluppate con modalità e toni del tutto anomali;
   da un punto di vista sostanziale, rispetto al caso di specie va oltretutto sottolineato che, a quel che risulta all'interrogante, il tribunale di sorveglianza di Taranto è sempre stato così attento e rigoroso nell'applicare le misure alternative alla detenzione che, anche nei momenti di massimo sovraffollamento vissuti nella casa circondariale «Carmelo Magli». il clima all'interno dell'istituto non ha mai registrato la tensione di altri grandi strutture carcerarie diffuse sul territorio nazionale; ciò emerge anche da una interrogazione parlamentare della precedente legislatura (la n. 4-17442, presentata a seguito della visita ispettiva di una delegazione di deputati radicali del 20 agosto del 2012), nella quale si chiedeva al Ministro della giustizia dell'epoca se non intendesse promuovere iniziative per estendere a livello nazionale le buone pratiche della magistratura di sorveglianza di Taranto;
   il dottor Brandimarte, nella sua lettera al presidente della corte d'appello di Lecce, si sofferma anche sulla situazione generale delle carceri, sottolineando come siano state intraprese molteplici e proficue iniziative, sotto forma anche di incontri e sottoscrizione di protocolli Stato-Regioni-Tribunali di Sorveglianza in Roma e dinanzi allo stesso Ministro, per concordare linee tese alla massima applicazione possibile, ovviamente legittima, delle misure alternative alla detenzione, per fronteggiare l'emergenza del sovraffollamento delle carceri. Proprio a Taranto tali iniziative hanno raggiunto ottimi risultati, a detta di tutti gli operatori preposti e sensibili al problema, dal carcere all'UEPE, dalle CC.TT. ai Sert in modo particolare –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   in base a quali norme e/o prassi una parte processuale, quale è il predetto Avvocato generale, possa assumere nei confronti di un tribunale della Repubblica iniziative come quella citata in premessa, con il dichiarato scopo di ottenere l'applicazione di uno specifico e determinato orientamento giurisprudenziale;
   se non ritenga che l'iniziativa dell'Avvocato generale possa condizionare – soprattutto per i toni anomali con la quale è formulata – la serenità del giudizio nel momento in cui il tribunale di sorveglianza di Taranto dovrà di nuovo esprimersi sul caso di specie;
   se sia in grado di fornire i dati della produttività dei tribunali di sorveglianza in Italia relativamente al numero di istanze esaminate e provvedimenti emessi in rapporto alla popolazione interessata dall'esecuzione della pena. (4-06427)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esecuzione della pena

stabilimento penitenziario