ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06143

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 298 del 25/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: ATTAGUILE ANGELO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 25/09/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 25/09/2014 22/10/2014
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/09/2014
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 13/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 22/10/2014
Stato iter:
22/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2014
LUPI MAURIZIO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RITIRO FIRME IL 22/10/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/10/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/10/2014

CONCLUSO IL 22/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06143
presentato da
ATTAGUILE Angelo
testo presentato
Giovedì 25 settembre 2014
modificato
Mercoledì 22 ottobre 2014, seduta n. 315

   ATTAGUILE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
negli anni 2000 il ponte sullo Stretto di Messina è stato compreso nel programma delle infrastrutture strategiche (PIS) di cui all'articolo 1, della legge n. 443 del 2001 quale parte del corridoio paneuropeo n. 5 Helsinki-La Valletta;
il corridoio paneuropeo n. 5 Helsinki-La Valletta è l'asse nord sud fondamentale per la comunicazione delle aree periferiche del mare Mediterraneo con il Nord Europa che fa parte della rete transeuropea dei trasporti TEN.T e il cui sviluppo è stato recentemente riconfermato con regolamento della Commissione trasporti del Parlamento europeo ampliando il percorso del corridoio paneuropeo n. 1 Berlino-Palermo a meridione e includendo anche collegamenti come le autostrade del mare tra la Sicilia e Malta;
il ponte sullo Stretto realizzerebbe il collegamento stabile con la Sicilia - la più grande e popolosa isola del Mediterraneo;
le ricadute socio-economiche della realizzazione del ponte sarebbero immense e assolutamente necessarie non solo per il Meridione ma per il Paese tutto che sarebbe direttamente ed indirettamente coinvolto nell'operazione (basti pensare alle acciaierie del Nord);
l'infrastruttura, già dalla fase di costruzione, darebbe grande impulso all'occupazione stimata intorno alle 40 mila unità, alle attività economiche, agli scambi commerciali, all'integrazione oltre che al potenziamento della rete infrastrutturale esistente;
l'avvio concreto del progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina risale agli anni 2002-2003;
il soggetto concessionario è la società Stretto di Messina, che è una società a totale capitale pubblico i cui azionisti sono per la massima parte (oltre l'80 per cento) l'ANAS, La Rete ferroviaria italiana SpA (RFI) e le regioni Sicilia e Calabria;
a partire dall'aprile 2004 sono state espletate quattro gare internazionali a cui hanno partecipato oltre sessanta aziende e il contraente generale che si è aggiudicato l'appalto è stato Eurolink, un'associazione temporanea di imprese (ATI), formata dalla capogruppo mandataria Impregilo spa e da una serie di imprese italiane ed estere che hanno firmato il contratto nel marzo 2006;
il Governo Monti, nel 2012, ha previsto la stipula di un apposito atto aggiuntivo al contratto vigente tra la società Stretto di Messina spa e il contraente generale, la cui mancanza entro il termine stabilito del 1o marzo 2013, ha sancito la decadenza di tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché delle convenzioni e di ogni altro rapporto contrattuale in essere;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il 15 aprile 2013, Stretto di Messina spa viene posta in liquidazione con la nomina di un commissario liquidatore;
fino ad oggi sono stati già spesi per la realizzazione del ponte e il mantenimento della società Stretto di Messina spa circa 383 milioni di euro su un costo totale dell'opera stimato intorno ai 6,5 miliardi di euro di cui solo 1,5 miliardi di euro verrebbero dal contributo pubblico e i restanti 5 miliardi da investimenti privati;
la mancata realizzazione del ponte porterebbe al pagamento di penali stimate fino a 700 milioni di euro e la somma totale delle risorse spese e della penale supererebbe il miliardo di euro;
la mancata realizzazione del ponte sullo Stretto come stabilito dall'articolo 34-decies del decreto-legge n. 179 del 2012, comporterebbe quindi una perdita per lo Stato del valore economico pari a quello dell'infrastruttura realizzata se si considera il costo del contenzioso amministrativo che si è instaurato con il commissario liquidatore della società Stretto di Messina spa che si prolungherà nel tempo a discapito delle casse dello Stato e a tutto vantaggio economico del commissario liquidatore;
la rinuncia alla realizzazione del progetto favorisce la società Impregilo SpA e le imprese dell'ATI che si è aggiudicata la gara d'appalto, poiché guadagnano senza dover realizzare l'opera grazie al versamento delle penali;
a questo computo va aggiunto l'enorme danno economico che la mancata realizzazione dell'opera comporterebbe per l'Italia e in particolare per il meridione e la ricaduta negativa sulle casse dello Stato poiché l'opera realizzata costerebbe quanto la non realizzazione dell'infrastruttura con l'inaccettabile perdita di una formidabile opportunità di sviluppo per il meridione d'Italia;
nel corso dell'approvazione dell'ultima legge di stabilità il Governo ha accolto un ordine del giorno a firma del primo firmatario della presente interpellanza in cui si è impegnato ad introdurre le modifiche normative per realizzare la continuità territoriale prevista dal Corridoio 5, Helsinki-La Valletta della rete transeuropea dei trasporti;
il primo firmatario della presente interpellanza ha presentato una proposta per la costituzione di una Commissione di inchiesta che indaghi a fondo le ragioni per cui il Governo Monti ha inteso sospendere i contratti in essere per la realizzazione dell'infrastruttura ponendo in liquidazione la Società Stretto di Messina spa;
come il primo firmatario della presente interpellanza ha rilevato nel corso dell'intervento sulla fiducia all'attuale Governo, manca tra le sue priorità un'azione decisa per il rilancio dell'economia nelle aree sottoutilizzate del nostro Paese per le quali la costruzione del Ponte rappresenterebbe un enorme impulso –:
quali siano le reali intenzioni del Governo rispetto alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina;
quali siano le determinazioni dell'attuale Governo al fine di garantire la continuità territoriale della Sicilia con il continente, continuità territoriale intesa come capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti e che si inserisca nel quadro più generale di garanzia dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea;
quali siano le ragioni individuate dall'attuale Governo per rinunciare ad un'opera che si presenta come strategica – in ottica nazionale ed europea – dal punto di vista infrastrutturale e come un'eccezionale opportunità di crescita economica e occupazionale con uno spreco di risorse statali pari a quelle che sarebbe necessario investire per la sua realizzazione.
(4-06143)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 ottobre 2014
nell'allegato B della seduta n. 315
4-06143
presentata da
ATTAGUILE Angelo

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina ha da sempre rappresentato per il nostro Paese una sfida di innovazione ingegneristica e, al tempo stesso, di coesione economica e territoriale. Ridurlo ad un problema di mancato pagamento degli oneri derivanti da un contenzioso non è degno di un Paese come l'Italia.
  In primo luogo le motivazioni di questa opera risalgono alla scelta operata a suo tempo e ancora oggi attuale di connettere due aree metropolitane del Mezzogiorno, di risanare l'assetto urbanistico della città di Messina e del litorale reggino, di razionalizzare l'offerta di servizi metropolitani ferroviari del vasto hinterland di Messina e di quello di Reggio Calabria nonché l'intera offerta ferroviaria sui due versanti.
  Si ricorda che – per quanto riguarda il versante siciliano – anche recentissimamente il decreto-legge «Sblocca Italia» riconferma una scelta di forte impegno del Governo: quest'opera godrà, infatti, delle attività di un commissario delegato con poteri speciali per la sua realizzazione.
  Si ricorda, inoltre, che – benché il ponte sullo stretto di Messina si collochi lungo la direttrice tirrenica nord sud che da sempre rappresenta la massima densità della popolazione italiana residente – la realizzazione di quest'opera avrebbe l'effetto di aumentare la coesione economica, di rendere stabile l'accessibilità interna dei territori del Mezzogiorno, di dare piena attuazione ad altri investimenti di direzione ovest est, a partire dalla Napoli-Bari fino alla realizzazione della strada statale Jonica e del suo innesto con la nuova Salerno Reggio Calabria sul versante calabrese (tutte opere strategiche in corso di realizzazione).
  Quando si parla di coesione sociale occorre considerare a fondo tutte le implicazioni di tale espressione: la spinta che la realizzazione del ponte sullo stretto può contribuire – anche in termini di inclusione sociale – a creare quell'anello mancante della percorribilità ad alta velocità e frequenza dei collegamenti interni ai territori della Sicilia e della Calabria che dovrebbe rappresentare la vera motivazione a riflettere sugli scenari futuri del Paese senza l'assillo dei vincoli finanziari ma con obiettivi finalmente economici.
  Quale Paese vogliamo da qui ai prossimi venti anni ? A questa domanda la realizzazione del ponte sullo stretto offre una risposta perché si identifica, senza troppe ideologie, come una invariante infrastrutturale per lo sviluppo duraturo del Mezzogiorno, un'occasione unica per l'emersione dal sottosviluppo urbano del sud.
  Ma oggi non si può riparlare del Ponte senza valutare attentamente la dimensione transnazionale di quest'opera e il suo ruolo nella prospettiva dei grandi corridoi europei e, soprattutto, il suo valore strategico nella proiezione del continente europeo – e dell'Italia – verso l'intero bacino Mediterraneo e la sponda nord del continente africano: aree geografiche che saranno protagoniste del futuro.
  Nell'area del Mediterraneo sono in campo ipotesi molto ambiziose (come il progetto Ferrmed che mira a convogliare il grande traffico merci verso la Spagna attraverso un apposito corridoio ferroviario a 4 binari) che minacciano di marginalizzare completamente non solo il Mezzogiorno, ma l'Italia intera.
  Sono questi i motivi per i quali l'idea del ponte sullo stretto di Messina non può, su un piano strategico e trasportistico, ritenersi archiviata. Il progetto tecnico, invece, potrebbe essere rivisitato per superare quel deficit di sostenibilità finanziaria che ha contribuito a rafforzare le posizioni ideologicamente contrarie.
  Ovviamente ci sono le leggi, approvate dal Parlamento e ricordate dall'interrogante, nonché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'aprile 2013 che ha posto in liquidazione la società stretto di Messina. A queste leggi dobbiamo tutti attenerci.
  Per innovare sotto questo aspetto manca – ancora – una componente essenziale affinché un'opera come questa possa entrare a pieno titolo nell'agenda di Governo: una condivisione, convinta e diffusa, a tutti i livelli istituzionali. Questa componente appare tanto più necessaria in una fase così delicata della vita del Paese e così condizionata dalle emergenze della finanza pubblica.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiMaurizio Lupi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete di trasporti

trasporto transfrontaliero

contratto